Accordo sul gasdotto EastMed
Il progetto punta ad assicurare una connessione tra i giacimenti del Mediterraneo or ientale e l’Italia Calenda: il gas è una risorsa sempre più cruciale per il futuro del Paese
Intesa a Tel Aviv fra Italia, Israele, Cipro, Grecia e Ue per la realizzazione del gasdotto EastMed. Il progetto punta ad assicurare una connessione tra i giacimenti del Mediterraneo orientale e l’Italia.
Il Mediterraneo sempre più strategico nella mappa energetica dell’Europa e dell’Italia. Ieri da Tel Aviv Italia, Israele, Cipro, Grecia e Unione europea hanno mosso un nuovo passo verso la realizzazione del gasdotto EastMed, strumento di utilizzo delle riserve energetiche della parte Est del Mediterraneo. Un progetto - che sarà sul tavolo del G7 dell’energia del 9 e 10 aprile a Roma - che punta ad approviggionarsi ai giacimenti di gas offshore relativi ai campi Tamar, Leviathan, Aphrodite e Zohr (Israele, Cipro, Egitto, Libano e Gaza coinvolti), che ammontano a circa 2mila miliardi di metri cubi.
Il ministro delo Sviluppo economico Carlo Calenda e i suoi omologhi israeliano, Yuval Steinitz, quello greco, Giorgos Stathakis, il cipriota, Yiorgos Lakkotrypis e il Commissario Ue all’Energia, Miguel Arias Canete, hanno firmato una dichiarazione di impegni sul gasdotto che prevede una porzione di 1.300 chilometri offshore e altri 600 onshore: dalla parte est del Mediterraneo fino all'Italia, in Puglia. La commercializzazione - «ad un prezzo conveniente», ha assicurato Calenda - delle riserve è prevista entro il 2025 anche se si cercherà di abbreviare i tempi, cominciando a entrare nel vivo del progetto già a fine anno. «Il gas - ha spiegato il ministro italiano - è una risorsa sempre più cruciale per l’Italia. Siamo la seconda economia manifatturiera in Europa, la diversificazione e la qualità delle nostre fonti energetiche sono fondamentali per il Paese anche in termini di competitività. Per questo motivo la questione del- l’approvvigionamento e della diversificazione delle fonti di gas è al cuore della nuova Strategia Energetica Nazionale». Con un occhio anche al tema della sicurezza degli approvvigioamenti: «Eastmed è strategico perché unisce Paesi che hanno una lunga tradizione di cooperazione e amicizia», aggiunge infatti Calenda. Un un nuovo corridoio energetico, questo, che si aggiunge all’altro gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) che stiamo faticosamente realizzando. Ma c’è un altro fattore che rende decisivo EastMed secondo Calenda: «Una delle nostre linee di sviluppo che riguardano il gas è anche legata alla mobilità. Abbiamo già in Italia una flotta di automobili che utilizzano il gas e speriamo di incrementarne il numero». Una realtà comune anche ad Israele e la Fca ha già attivato contatti nel paese.
EastMed è un progetto privato realizzato dalla società Igi Poseidon (50% Edison e 50% della greca Depa) che rientra nella categoria dei progetti europei di interesse comune e per questo possono beneficiare dei finanziamenti del Cef (connecting Europe facility). «Noi come ministero - ha concluso Calenda - abbiamo partecipato alla fase dello studio di fattibilità con Edison». «EastMed - ha insistito il ministro Steinitz - è una top priority anche per Israele ma non esclude progetti in corso con altri paesi».
Il gasdotto - per la cui costruzione è previsto un costo attorno ai 6,2 miliardi - è stato progettato inizialmente per trasportare 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno, con possibile estensione di altri 10 miliardi.
GLI AZIONISTI EastMed è un investimento privato realizzato dalla società Igi Poseidon (50% della Edison e 50% della greca Depa)