L’e-commerce traina i container
Due milioni di contenitori in più verso Tirreno e Adriatico del nord
Lo sviluppo dell’e-commerce farà aumentare in Italia in modo deciso il movimento dei container verso i porti del Nord Tirreno e del Nord Adriatico: tanto che, nell’arco di 5 anni, il traffico verso i porti liguri e veneti potrà crescere complessivamente di 2 milioni di contenitori. A formulare questa previsione è Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi, che è anche la prima in Italia quanto a numero d’iscritti.
Giovedì prossimo Spediporto terrà la propria annuale assemblea generale e il presidente, Alessandro Pitto, afferma che, nei prossimi anni, «le aziende di spedizioni internazionali e di logistica italiane potranno beneficiare di alcune rilevanti opportunità». Perché «la dirompente crescita dell’e-commerce e il progressivo affermarsi di produzioni ispirate al modello dell’industria 4.0 pongono le basi per una crescita quantitativa e qualitativa di un mercato della logistica conto terzi». L’Italia, sottolinea, «ha una delle medie europee più alte di utilizzatori di Internet, rispetto alla popolazione: 35,7 milioni (68%) nonché 17,7 milioni (34%) di e-shopper. Al netto di un tasso di disoccupazione ancora alto (11%) e della moderata crescita economica degli ultimi anni (compresa tra lo 0,8% e l’1%), l’Italia costituisce un mercato di rilevante interesse per i marketplace ». In primo luogo, chiarisce Pitto, «perché la nostra popolazione è molto e-commerce oriented, lo testimonia il fatto che, nel 2015, è stato di ben 18,4 miliardi il turnover dell’e-commerce business to consumer; ma anche per la posizione strategica dell’Italia rispetto al grande mercato dei consumatori europei, dove la popolazione che utilizza Internet è di ben 516 milioni di unità e gli e-shopper sono 296 milioni».
A fronte di tutto questo, Pitto spiega che «i porti liguri e dell’alto Tirreno, per il Nordovest, e quelli di Trieste, Venezia e Ravenna, per il Nordest, diventano significativi punti di riferimento per le logiche di sviluppo dei nuovi player della logistica: Amazon, eBay, Alibaba, Zalando e così via».
Nel Nordovest italiano, osserva Pitto, «compreso nelle regioni Liguria, Piemonte, Val d’Aosta e Lombardia, già oggi operano circa 47mila imprese che, per quanto riguarda il solo comparto spedizioni e servizi logistici, fattura in servizi circa 7,6 miliardi. Lo sviluppo di una logistica costruita intorno alle esigenze dei marketplace potrebbe sviluppare, nei prossimi 5 anni, ulteriore fatturato per altri 2,9 miliardi. È quindi alla portata di Nordovest e Nordest acquisire complessivamente, nei prossimi anni, ulteriore traffico per 2 milioni di contenitori, alla luce del potenziale di crescita ancora inespresso dall’e-commerce in Europa, con particolare riferimento alla componente internazionale».
Il mercato della logistica pro- dotto dai grandi operatori del settore dell’e-commerce, secondo Pitto, «merita di essere seguito con assoluta attenzione, non solo perché da anni registra tassi di crescita a due cifre, in Italia solo nell’ultimo anno è aumentato di oltre il 15,6%, ma anche per l’indotto di servizi legati alla personalizzazione del prodotto, al packaging e alla distribuzione. L’affermarsi dell’industria 4.0, avrà poi un grandissimo impatto sulla domanda di servizi logistici flessibili e affidabili».
Ovviamente, conclude Pitto, per riuscire a catturare i 2 milioni di contenitori in arrivo «occorre sviluppare i collegamenti intermodali in Italia, visto che nei porti di Nordovest e Nordest le infrastrutture oggi ci sono o sono in corso di realizzazione; bisogna invece evitare il rischio che questo traffico sia dirottato, complice ad esempio il tunnel del Gottardo, verso i porti del Nord Europa».