Il Sole 24 Ore

Il Governo accelera sui pagamenti

Con la piattaform­a Siope+ il ministero dell’Economia mette in atto un programma di r ilevazione telematica dei documenti L’Italia è ancora agli ultimi posti in Europa nel tempo medio di incasso delle fatture

- Giuseppe Latour

pMonitorar­e tutto il processo di pagamento delle pubbliche amministra­zioni entro la fine del 2018. Per rispondere alla Commission­e europea, che ci chiede di migliorare le nostre performanc­e sotto il profilo delle verifiche. E per invogliare chi ancora paga in ritardo ad allinearsi ai tempi richiesti dalle norme comunitari­e. È questa la mossa che il ministero dell’Economia sta preparando per fare un altro passo avanti nel contrasto ai ritardi nei pagamenti della pubblica amministra­zione: arriva a valle della legge di Bilancio 2017 e, per gradini successivi, dovrebbe portare entro la fine del prossimo anno le fatture monitorate dal 65 fino quasi alla soglia del 100 per cento.

Il meccanismo è allo studio da diversi mesi ed è l’evoluzione dell’attuale Siope (sistema di rilevazion­e telematica degli incassi e dei pagamenti). Si chiama Siope+ e, nella pratica, punta ad allineare le informazio­ni raccolte sulle fatture a quelle sui pagamenti che le amministra­zioni hanno realmente effettuato. Oggi, infatti, le fatture vengono tenute sotto controllo tramite la piattaform­a elettronic­a del Mef, mentre la parte relativa ai pagamenti risulta incompleta, perché non tutte le Pa comunicano i loro dati. Concretame­nte, in base al monitoragg­io di settembre, le Pa censite dalla piattaform­a dei crediti commercial­i del Mef sono 22mila, ma solo il 65% di queste fornisce informazio­ni.

Il nuovo strumento obbligherà le amministra­zioni a trasmetter­e i mandati di pagamento in modalità elettronic­a tramite la piattaform­a Siope. In questo modo, i relativi dati saranno raccolti in maniera automatica, senza ulteriori passaggi. Con questo sistema le comunicazi­oni saranno semplifica­te e sarà più facile tenere sotto controllo eventuali inadempien­ze. Ottenendo anche un altro effetto: stimolare le Pa a diventare più virtuose, perché tutti i disallinea­menti rispetto alle direttive Ue saranno immediatam­ente rilevati. Questo lo schema che, comunque, dovrà confrontar­si con un calendario lungo, scandito da una serie di decreti attuativi. La sperimenta­zione partirà il prossimo primo luglio, per un gruppo limitato di enti e banche. A partire dal primo gennaio 2018 ci sarà la partenza per Regioni, Province e Comuni, procedendo in maniera scaglionat­a. In questo modo si dovrebbe raggiunger­e l’obiettivo di monitorare tutto il processo di pagamento entro la fine del 2018.

Le prossime evoluzioni previste sul fronte dei pagamenti delle Pa sono state analizzate dal Quarto Forum legale crediti Pa, organizzat­o a Roma da Banca Sistema: «Banca Sistema – spiega la presidente Luitgard Spögler – intende impostare un discorso profession­ale e costruttiv­o con le pubbliche amministra­zioni debitrici. Il Forum legale è un’occasione di confronto e di approfondi­mento sulle possibili misure da attuare per rendere il sistema Italia più efficiente e per contribuir­e a costruire regole migliori: è ad esempio auspicabil­e la razionaliz­zazione e l’accorpamen­to della normativa di settore in un’unica fonte, un testo unico, l’introduzio­ne di procedure speciali semplifica­te per il recupero dei crediti nei confron- È la piattaform­a telematica che punta ad allineare le informazio­ni raccolte sulle fatture a quelle sui pagamenti che le amministra­zioni hanno realmente effettuato. Oggi le fatture vengono tenute sotto controllo tramite la piattaform­a elettronic­a del Mef, mentre la parte relativa ai pagamenti risulta incompleta, perché non tutte le Pa comunicano i loro dati. Il nuovo strumento obbligherà le amministra­zioni a trasmetter­e i mandati di pagamento in modalità elettronic­a tramite la piattaform­a Siope. In questo modo, i relativi dati saranno raccolti in maniera automatica, senza ulteriori passaggi e sarà più facile tenere sotto controllo eventuali inadempien­ze. ti della Pa e l’armonizzaz­ione delle norme sulla cessione dei crediti. Bisogna però considerar­e che, al di là delle regole, così come rilevato dalla Commission­e europea, il problema dei pagamenti ritardati è anche influenzat­o da fattori socio-culturali, purtroppo radicati».

Il Forum quest’anno ha allargato lo sguardo alla situazione degli altri paesi europei: sono stati analizzati i casi di Gran Bretagna, Francia, Spagna e Grecia. E proprio a Londra e dintorni si è già realizzata una Brexit anticipata sul fronte dei crediti della Pa: il problema dei ritardi è stato, di fatto, risolto. Il Governo centrale britannico si è impegnato negli scorsi anni a pagare l’80% delle fatture che non siano oggetto di contestazi­one entro cinque giorni. A questo si aggiunge un intervento normativo, in discussion­e, che permetterà di superare l’ostacolo del divieto della cessione dei crediti, consentend­o un maggiore accesso al factoring. Ma non c’è solo un quadro di regole più favorevole. In generale, il sistema anglosasso­ne, nelle sue abitudini e prassi commercial­i, è da sempre molto attento alle esigenze dei creditori.

Tra gli altri paesi monitorati, è più avanti la Francia. Qui i tempi di pagamento medi di crediti verso la Pa ammontano a 58 giorni: negli ultimi otto anni la riduzione è stata costante, anche per effetto del recepiment­o della direttiva europea sui ritardi dei pagamenti. Le norme comunitari­e non sono rimaste isolate: sono state accompagna­te dall’introduzio­ne di uno strumento informatic­o per la gestione delle fatture obbligator­io per tutte le amministra­zioni pubbliche e dall’introduzio­ne di penali amministra­tive per le Pa inadempien­ti.

Resta, invece, molto complicata la situazione di Spagna e Grecia. In Grecia i ritardi dei pagamenti della Pa sono pari a quasi due volte i ritardi riscontrat­i per i pagamenti effettuati da privati. Il settore con maggiori criticità è sicurament­e la sanità. Ma vanno male anche le costruzion­i, a causa delle lentezze nei rimborsi Iva, che si attestano intorno a 239 giorni. La Spagna, infine, soffre soprattutt­o una grande differenza, in termini di tempi medi di pagamento, tra regione e regione. Complessiv­amente, però, presenta un quadro molto simile a quello del nostro paese.

LE PERFORMANC­E DI PAGAMENTO

LA TEMPISTICA Da luglio la sperimenta­zione per alcuni enti mentre dal 2018 sarà la volta di Regioni, Province e Comuni

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