Il Governo accelera sui pagamenti
Con la piattaforma Siope+ il ministero dell’Economia mette in atto un programma di r ilevazione telematica dei documenti L’Italia è ancora agli ultimi posti in Europa nel tempo medio di incasso delle fatture
pMonitorare tutto il processo di pagamento delle pubbliche amministrazioni entro la fine del 2018. Per rispondere alla Commissione europea, che ci chiede di migliorare le nostre performance sotto il profilo delle verifiche. E per invogliare chi ancora paga in ritardo ad allinearsi ai tempi richiesti dalle norme comunitarie. È questa la mossa che il ministero dell’Economia sta preparando per fare un altro passo avanti nel contrasto ai ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione: arriva a valle della legge di Bilancio 2017 e, per gradini successivi, dovrebbe portare entro la fine del prossimo anno le fatture monitorate dal 65 fino quasi alla soglia del 100 per cento.
Il meccanismo è allo studio da diversi mesi ed è l’evoluzione dell’attuale Siope (sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti). Si chiama Siope+ e, nella pratica, punta ad allineare le informazioni raccolte sulle fatture a quelle sui pagamenti che le amministrazioni hanno realmente effettuato. Oggi, infatti, le fatture vengono tenute sotto controllo tramite la piattaforma elettronica del Mef, mentre la parte relativa ai pagamenti risulta incompleta, perché non tutte le Pa comunicano i loro dati. Concretamente, in base al monitoraggio di settembre, le Pa censite dalla piattaforma dei crediti commerciali del Mef sono 22mila, ma solo il 65% di queste fornisce informazioni.
Il nuovo strumento obbligherà le amministrazioni a trasmettere i mandati di pagamento in modalità elettronica tramite la piattaforma Siope. In questo modo, i relativi dati saranno raccolti in maniera automatica, senza ulteriori passaggi. Con questo sistema le comunicazioni saranno semplificate e sarà più facile tenere sotto controllo eventuali inadempienze. Ottenendo anche un altro effetto: stimolare le Pa a diventare più virtuose, perché tutti i disallineamenti rispetto alle direttive Ue saranno immediatamente rilevati. Questo lo schema che, comunque, dovrà confrontarsi con un calendario lungo, scandito da una serie di decreti attuativi. La sperimentazione partirà il prossimo primo luglio, per un gruppo limitato di enti e banche. A partire dal primo gennaio 2018 ci sarà la partenza per Regioni, Province e Comuni, procedendo in maniera scaglionata. In questo modo si dovrebbe raggiungere l’obiettivo di monitorare tutto il processo di pagamento entro la fine del 2018.
Le prossime evoluzioni previste sul fronte dei pagamenti delle Pa sono state analizzate dal Quarto Forum legale crediti Pa, organizzato a Roma da Banca Sistema: «Banca Sistema – spiega la presidente Luitgard Spögler – intende impostare un discorso professionale e costruttivo con le pubbliche amministrazioni debitrici. Il Forum legale è un’occasione di confronto e di approfondimento sulle possibili misure da attuare per rendere il sistema Italia più efficiente e per contribuire a costruire regole migliori: è ad esempio auspicabile la razionalizzazione e l’accorpamento della normativa di settore in un’unica fonte, un testo unico, l’introduzione di procedure speciali semplificate per il recupero dei crediti nei confron- È la piattaforma telematica che punta ad allineare le informazioni raccolte sulle fatture a quelle sui pagamenti che le amministrazioni hanno realmente effettuato. Oggi le fatture vengono tenute sotto controllo tramite la piattaforma elettronica del Mef, mentre la parte relativa ai pagamenti risulta incompleta, perché non tutte le Pa comunicano i loro dati. Il nuovo strumento obbligherà le amministrazioni a trasmettere i mandati di pagamento in modalità elettronica tramite la piattaforma Siope. In questo modo, i relativi dati saranno raccolti in maniera automatica, senza ulteriori passaggi e sarà più facile tenere sotto controllo eventuali inadempienze. ti della Pa e l’armonizzazione delle norme sulla cessione dei crediti. Bisogna però considerare che, al di là delle regole, così come rilevato dalla Commissione europea, il problema dei pagamenti ritardati è anche influenzato da fattori socio-culturali, purtroppo radicati».
Il Forum quest’anno ha allargato lo sguardo alla situazione degli altri paesi europei: sono stati analizzati i casi di Gran Bretagna, Francia, Spagna e Grecia. E proprio a Londra e dintorni si è già realizzata una Brexit anticipata sul fronte dei crediti della Pa: il problema dei ritardi è stato, di fatto, risolto. Il Governo centrale britannico si è impegnato negli scorsi anni a pagare l’80% delle fatture che non siano oggetto di contestazione entro cinque giorni. A questo si aggiunge un intervento normativo, in discussione, che permetterà di superare l’ostacolo del divieto della cessione dei crediti, consentendo un maggiore accesso al factoring. Ma non c’è solo un quadro di regole più favorevole. In generale, il sistema anglosassone, nelle sue abitudini e prassi commerciali, è da sempre molto attento alle esigenze dei creditori.
Tra gli altri paesi monitorati, è più avanti la Francia. Qui i tempi di pagamento medi di crediti verso la Pa ammontano a 58 giorni: negli ultimi otto anni la riduzione è stata costante, anche per effetto del recepimento della direttiva europea sui ritardi dei pagamenti. Le norme comunitarie non sono rimaste isolate: sono state accompagnate dall’introduzione di uno strumento informatico per la gestione delle fatture obbligatorio per tutte le amministrazioni pubbliche e dall’introduzione di penali amministrative per le Pa inadempienti.
Resta, invece, molto complicata la situazione di Spagna e Grecia. In Grecia i ritardi dei pagamenti della Pa sono pari a quasi due volte i ritardi riscontrati per i pagamenti effettuati da privati. Il settore con maggiori criticità è sicuramente la sanità. Ma vanno male anche le costruzioni, a causa delle lentezze nei rimborsi Iva, che si attestano intorno a 239 giorni. La Spagna, infine, soffre soprattutto una grande differenza, in termini di tempi medi di pagamento, tra regione e regione. Complessivamente, però, presenta un quadro molto simile a quello del nostro paese.
LE PERFORMANCE DI PAGAMENTO
LA TEMPISTICA Da luglio la sperimentazione per alcuni enti mentre dal 2018 sarà la volta di Regioni, Province e Comuni
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