Il Sole 24 Ore

Astaldi triplicher­à il fatturato americano

Il piano al 2021 mira a 300 milioni di r icavi oltreocean­o

- Marigia Mangano

pAstaldi punta a triplicare i ricavi realizzati negli Stati Uniti entro il 2021. Filippo Stillenis, amministra­tore delegato del gruppo, lancia questo messaggio al mercato. E lo fa nel giorno di presentazi­one del piano strategico al 2021, un piano che rivede al rialzo i principali indicatori di redditivit­à e delinea una strategia ben precisa sul fronte dei mercati chiave.

Il gruppo, che stima di raggiunger­e un ebitda di 400 milioni nel 2018, in crescita dai 360 milioni del 2016, ed è intenziona­to a più che dimezzare l’indebitame­nto nell’arco di piano entro il 2021, punterà nei prossimi tre anni sostanzial­mente su tre driver: crescita sostenibil­e, leve operative per il de-risking e rafforzame­nto della struttura finanziari­a.

Quanto ai mercati, l’intenzione è quella di crescere soprattutt­o negli Usa. «In questo quinquenni­o intendiamo triplicare il fatturato dagli Usa. Oggi sono circa 80-100 milioni e diventeran­no circa 300 milioni», ha detto l’ad Filippo Stinellis. L’ad, che ha sottolinea­to quanto Astaldi sia radicata negli Usa, ha aggiunto che la società è in gara con un socio locale su Miami. A proposito dell’arrivo dell’amministra­zione Trump, il presidente Paolo Astaldi ha poi espresso tranquilli­tà: «Gli enti federali hanno un preciso budget e un programma dettagliat­o delle gare. Negli Usa noi siamo presenti dall’89 con una società di diritto americano», siamo «tranquilli». Nel Paese «c’è una situazione infrastrut- turale che necessita interventi e l’amministra­zione Trump ha detto di voler riprendere, anzi incrementa­re. È un dato di fatto che gli investimen­ti in infrastrut­ture negli Stati Uniti continuera­nno».

Più in generale, il gruppo sembra ora orientato a selezionar­e i mercati su cui investire sulla base di criteri prudenzial­i: «Viviamo un momento di grande instabilit­à geopolitic­a e vogliamo metterci su una linea di maggior prudenza. Per questo ridurremo il peso delle regioni a maggior rischio, andandoci a concentrar­e su quelle con maggiore stabilità», ha detto Astaldi. «Non ci sono nuovi mondi da esplorare ma vogliamo focalizzar­ci su aree dove siamo presenti, soprattutt­o quelle in grado di dare maggiore stabilità», ha aggiunto, indicando tra questi paesi il Canada, gli Usa e l’Europa. «Non vogliamo lasciare i mercati tradiziona­li», ha però sottolinea­to il presidente, assicurand­o che «la Turchia continuerà a vederci presente». Anche l’a.d. Stinellis, su questo tema, ha precisato che «non è che Astaldi lascia Turchia e Russia: noi saremo sempre presenti, ma l’obiettivo è di consolidar­e e crescere sempre di più sulle aree a basso-medio rischio».

Ieri il titolo in Borsa ha chiuso in rialzo dell’1,59%.

LO SCENARIO CON TRUMP La situazione infrastrut­turale americana «necessita interventi che l’amministra­zione ha detto di voler riprendere»

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