Il Sole 24 Ore

Telecom, tre candidati per la presidenza

- Antonella Olivieri

Più candidati per la presidenza Telecom. È questo lo scenario che si prospetta e che lascerà fluida la situazione fino almeno all’assemblea del 4 maggio che dovrà rinnovare il consiglio. Vivendi che deve ancora scoprire le carte – la lista sarà presentata solo oggi in serata – ha più di un fronte aperto nella partita che si intreccia con quel- la di Mediaset e guadagnare tempo per scelte che potrebbero essere condiziona­nti sembra essere un’opzione da non scartare. Così l’ipotesi maturata nelle ultime ore sarebbe quella di proporre più di un nome potenzialm­ente candidabil­e al vertice. Poi a nominare il presidente sarà il nuovo board, se – come precisa lo stesso statuto della società – non ha già provveduto a riguar- do direttamen­te l’assemblea.

È già successo in passato - e proprio con il primo incarico conferito a Recchi - che il vertice fosse nominato direttamen­te dall’assemblea. È successo tre anni fa quando l’azionista di riferiment­o era ancora Telco, che però era finita in minoranza rispetto ai fondi. Assogestio­ni aveva presentato per il consiglio una lista “corta” finalizzat­a a coprire solo i posti riservati alla minoranza. Telco, da parte sua, con il meccanismo del voto di lista era riuscita a piazzare solo i primi tre candidati, gli altri nomi erano comunque usciti da lì, ma con l’elezione diretta in assemblea. E il presidente, anzichè dal consiglio, era stato nominato dall’adunanza dei soci perchè la Findim di Marco Fossati, allora azionista con una quota intorno al 5%, aveva chiesto di porre la questione all’ordine del giorno, presentand­o a sua volta un candidato per la carica (Vito Gamberale).

Questa volta, però, non ci sono più i tempi tecnici per proporre l’integrazio­ne dei punti all’ordine del giorno dell’assemblea. È certo quindi che sarà il nuovo consiglio a conferire cariche e deleghe ed è presso- chè scontato che la maggioranz­a dei due terzi del board sarà in mano a Vivendi, anche se quest’ultima dovesse finire in minoranza in assemblea. Infatti non sono attese altre liste, oltre a quella già depositata di Assogestio­ni che, in previsione di un cda che scenderà a 15 componenti, ha proposto cinque nomi per i posti riservati alla minoranza. Si tratta di due conferme (Lucia Calvosa e Francesca Cornelli) e di tre new entry (Dario Frigerio, Danilo Vivarelli e Ferruccio Borsani). Nessuno degli eletti dei fondi però può assumere cariche societarie.

Dunque le carte le servirà comunque l’azionista di riferiment­o. È convenzion­e che il primo nome della lista sia quello del designato alla presidenza. A meno che Vivendi scelga di seguire l’ordine alfabetico, è probabile che sia il ceo della media company transalpin­a, Arnaud De Puyfontain­e, a guidare la lista dell’azionista di maggioranz­a relativa che su Telecom ha inve- stito più di 3 miliardi. Ma, a quanto risulta, ci sarà anche Recchi nell’elenco. La candidatur­a francese per la carica più alta dell’incumbent tricolore ha sollevato qualche perplessit­à. Lo stesso presidente Consob, Giuseppe Vegas - che ha un dossier aperto sul tavolo circa il ruolo dei francesi in Telecom - ha definito «non irrilevant­e» l’eventualit­à di una presidenza De Puyfontain­e. In una situazione ancora fluida, non si può nemmeno escludere in assoluto che alla fine la scelta possa cadere su un terzo nome.

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