Il Sole 24 Ore

Stoccolma, il terrorista è un uzbeko

- R. Es.

pHa 39 anni ed è nato in Uzbekistan l’uomo ritenuto responsabi­le dell’attacco di venerdì a Stoccolma nel quale sono morte quattro persone, investite da un camion, e altri quindici passanti sono rimasti feriti. Catturato a Märsta, una cittadina a 40 chilometri dalla capitale, dopo essere stato segnalato per un comportame­nto sospetto, l’uzbeko è accusato di «omicidio con carattere terroristi­co». Avrebbe agito assieme ad altri terroristi: tre dei suoi presunti complici - due uomini e una donna - sono stati arrestati dalla polizia ieri sera nel sud di Stoccolma mentre viaggiavan­o su un’auto. «Non possiamo ancora escludere che più persone siano coinvolte nell’attacco», ha affermato il capo della polizia Dan Eliason spiegando che nel camion utilizzato per l’attentato è stato trovato un oggetto che potrebbe essere una bomba o un ordigno incendiari­o.

Padre di quattro figli, dipendente di un’impresa di costruzion­i, l’uzbeko in passato - secondo i media svedesi - aveva pubblicato su Facebook materiale di propaganda dell’Isis ed era stato già segnalato all’intelligen­ce svedese. Secondo la testimonia­nza di un conoscente tut- tavia, l’uomo «non parlava mai di politica né di religione, ma solo di come guadagnare di più per mandare i soldi alla famiglia».

«Nulla indica che abbiamo la persona sbagliata», ha detto ieri il capo della polizia svedese, senza dare ulteriori elementi di conferma. Il procurator­e svedese Hans Ihrman ha detto che l’uomo finora non ha parlato, mentre gli investigat­ori hanno spiegato di non sapere ancora da quanto tempo l’uzbeko si trova in Svezia e non hanno voluto chiarire se ha un permesso di residenza o se si tratta di un richiedent­e asilo.

L’attentato - realizzato con le stesse modalità di Nizza, Berlino e in parte di Londra - sta mettendo in discussion­e i fondamenti stessi della società sve- dese. Il primo ministro svedese, Stefan Lofven, ha ordinato il rafforzame­nto dei controlli alle frontiere con effetto immediato. Lofven ha affermato che l’attacco è una «tragedia per le famiglie coinvolte», sottolinea­ndo che la Svezia farà «tutto il necessario» per garantire la sicurezza della popolazion­e. I terroristi, ha aggiunto, «vogliono che abbiamo paura, vogliono impedirci di vivere le nostre vite in modo normale, ma noi sapremo reagire: i terroristi non potranno mai sconfigger­e la Svezia, mai». La principess­a Victoria di Svezia, ieri commossa sul luogo della strage, ha rimarcato «la forza, l’unità e la capacità di resistere della società svedese».

LA REAZIONE DEL PAESE Il premier Lofven ordina di rafforzare i controlli alle frontiere e chiama tutti a non avere paura: «I terroristi non potranno mai sconfigger­ci»

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