Pc vs mobile: la fusione impossibile
a Un tempo si diceva internet seduto e internet in piedi per identificare l’esperienza di navigazione sul web da rete fissa e da rete mobile. La dicotomia “Desktop vs Mobile” ha radici informatiche antiche. È figlia di regole, economie e sistemi operativi distinti. Prendiamo Google, per esempio. Gli appassionati della piattaforma di Mountain View navigano sul Pc con Google Chrome e su smartphone o tablet con Android. Quelli di Apple, hanno iOs su iPhone e macOS su Mac. Se lo spieghi a un non-tecnologgo potrebbe sembrare solo una questione di sigle. O una delle incomprensibili diavolerie dell’informatica. Perché due mondi, due sistemi, du nomi quando quello che facciamo dentro il nostro cellulare vogliamo ritrovarlo nel Pc di lavoro o di casa?
Negli anni tempo, ci sono stati tentativi più o meno fortunati o sensati di fondere le due esperienze. Il Samsung DeX, l’accessorio del nuovo Samsung S8 va in questa direzione. Si inserisce lo smartphone in una dock station e sullo schermo del pc abbiamo la possibilità di usare i programmi del telefonino come se fosse un Pc. Il tentativo non è originale. Nel 2011 qualcuno si ricorderà di Motorola Atrix 4G. Un paio di anni fa Hp era riuscita a virtualizzare in modo piuttosto efficiente le applicazioni business lanciando un pacchetto portatile più smartphone. Lato software a più riprese Google si è lasciata sfuggire di essere al lavoro su Andromeda, un progetto che vorrebbe una fusione di Android e Chrome OS. Progetto che fino ad oggi non si è ancora concretizzato. Ci aveva visto giusto Microsoft che con Windows mobile e oggi Windows 10 avrebbe potuto affermarsi come prima vera piattaforma mobile-desktop. I telefonini di Redmond non hanno però avuto il successo sperato e quel progetto è andato nel cassetto, o meglio si è trasformato in Continuum, una funzionalità di Windows 10 Mobile che attraverso una docking station trasforma, o meglio prova a trasformarelo smartphone in un Pc. Quanto a Apple, nessuno si è mai azzardato a ipotizzare un ambiente completamente integrato e unico. Le ragioni sono sempre quelle. Interoperabilità, regolamentazioni e mercato. Di tecnologico c’è poco. Di potere invece c’è molto. Anzi, moltissimo.