Il Sole 24 Ore

Asse Tim-Discovery sui diritti sportivi

Il broadcaste­r Usa punta a crescere in Italia anche con le aste per serie A e Champions

- Andrea Biondi

pEntra sempre più nel vivo la partita sui diritti tv del calcio. A quanto risulta al Sole 24 Ore, ci sarebbero contatti sempre più frequenti fra Telecom e Discovery sul tema delle prossime offerte per i bandi con cui saranno messi all’asta i diritti di trasmissio­ne sia della Champions League, sia della Serie A per il 2018-2021.

Sono bandi molto attesi da broacdcast­er, telco, ma con occhio attento anche da parte dei colossi Usa del web. Per la Champions se ne dovrebbe parlare non prima di metà maggio. Riguardo alla Serie A, il match sta entrando nella fase clou dopo il varo delle linee guida stilate dall’advisor Infront per la Lega Serie A e ora messe in consul- tazione pubblica dall’Antitrust.

In attesa del placet dell’Authority, preliminar­e ai bandi, da mesi ci sono però contatti incrociati fra telco e broadcaste­r, anche in virtù del piano strategico delle compagnie telefonich­e di unire contenuti premium all’offerta dei servizi base di voce e connettivi­tà.

In casa Tim, impegnata in valutazion­i anche con Mediaset, si starebbe ora puntando a stringere con Discovery, verso una partnershi­p in cui l’ex monopolist­a, come chiarito anche recentemen­te dal- l’ad Flavio Cattaneo, è interessat­a ai diritti sulla banda ultralarga da valorizzar­e con Timvision.

Dall’altra parte Discovery (che controlla Eurosport, in pay in Italia su Sky sia su Mediaset Premium) è intenziona­ta a non fare da comprimari­a nelle prossime aste. La media company da marzo guidata in Italia da Alessandro Araimo, con Marinella Soldi a capo dell’area Sud Europa, farebbe così un salto di qualità, in un percorso comunque di costante crescita e allargamen­to del business in Italia. Sui diritti del calcio Discovery – che è solo content provider – sta parlando con tutti, sia nel mondo telco, sia con soggetti come Sky e Mediaset che hanno le piattaform­e di distribuzi­one pay.

A ogni modo, anche non avendo necessità vitale dei diritti del calcio, il broadcaste­r Usa sta studiando il dossier. Che, come detto, si inscrive in una logica di crescita in Italia e all’estero. Nel giugno 2015 Discovery ha acquisito in tutta Europa i diritti dei giochi olimpici per 4 edizioni (2018, 2020, 2022 e 2024) per una cifra di 1,3 miliardi di euro. Il 2018 sarà l’anno delle Olimpiadi invernali in Corea del Sud e a breve si saprà se per i diritti in chiaro (il Cio chiede 100 ore per le invernali e 200 per quelle estive) ci sarà il deal con la Rai per la sublicenza. Altrimenti Discovery ha in Italia 7 canali freeto-air, tra cui “Nove” (canale 9 del digitale terrestre acquisito dal Gruppo Espresso). In Norvegia, Svezia e Germania Discovery ha scelto di tenere tutto in casa.

Il Nove è poi la vera scommessa. E per fare le cose al meglio è arrivato un peso massimo come Maurizio Crozza. Ha provato anche ad avere l’esclusiva con Maria De Filippi, ma senza riuscirci. La pubblicità è intanto cresciuta nel 2016 del 13,4% (stima Nielsen). Se fosse questo il trend il fatturato 2016 andrebbe ben sopra i 220 milioni.

LA PARTITA Contatti sempre più frequenti fra la media company che controlla Eurosport e la telco, con il potenziale di banda ultralarga e Timvision

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