Il Sole 24 Ore

I giochi online valgono un miliardo

Corrono casinò games e puntate sportive - Attesa per l’arrivo degli «eSport»

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Nel 2016 giochi online a quota un miliardo, spinti da casinò games e scommesse sportive.

Piace l’azzardo online e due tipologie di giochi nel 2016 hanno quasi monopolizz­ato l’interesse degli scommettit­ori. Si tratta dei casinò games e delle scommesse sportive, il cui successo ha spinto la spesa, cioè la differenza tra quanto è stato giocato e le vincite realizzate, degli italiani poco oltre il miliardo di euro, con un aumento del 25% sull’anno precedente.

In particolar­e, il variegato mondo dei casinò games registra un incremento di un terzo, raggiungen­do i 439 milioni con una quota di mercato del 43%, mentre le scommesse sportive toccano i 350 milioni (+31%) e si ritagliano un terzo della torta. Il tavolo verde del poker, invece, continua a patire quella che sembra un’inarrestab­ile emorragia di giocatori: la spesa si attesta a 133 milioni (-10% rispetto al 2015). Nel 2012 era al primo posto e valeva quasi la metà del business delle scommesse online. La restante quota di mercato, pari a un centinaio di milioni, ingloba il resto dei giochi d’azzardo online, dagli skill game al bingo, dal gratta e vinci al win for live, per finire con le scommesse virtuali e l’ippica: un mix che segna un aumento del 20 per cento. Per la prima volta la dinamica di crescita del gioco online ha superato quella dell’entertainm­ent e dello spettacolo, mentre per dimensioni del mercato l’Italia si conferma il secondo Paese nella Ue, alle spalle del Regno Unito.

È lo scenario che emerge dall’edizione 2017 dell’Osservator­io sul gioco online realizzato dal Politecnic­o di Milano, che sarà presentato domani. Il forte incremento della spesa sui siti di concession­e italiana si può spiegare in parte con una serie di azioni di contrasto messe in campo dalle diverse authority nazionali per arginare il mercato grigio e le piattaform­e di gioco illegali, che hanno portato, tra l’al- tro, al blocco di oltre 6mila siti.

«Il contrasto al gioco irregolare non avrà una vera e propria conclusion­e - avverte Marco Planzi, direttore dell’Osservator­io gioco online del Politecnic­o di Milano -. È un settore “nativo digitale”, in cui la frontiera dell’innovazion­e si sposta costanteme­nte in avanti, grazie, per esempio, all’uso dei Bitcoin e allo skin betting (beni virtuali acquistati con denaro e poi usati per scommetter­e, ndr). Sono dinamiche veloci e difficili da controllar­e. Proprio per questo le authority devono costruire una regolament­azione dinamica che tuteli la regolarità dei giochi e i consu- matori da potenziali frodi».

Si tratta di salvaguard­are i giocatori e i minori, che con lo smartphone possono facilmente accedere alle piattaform­e irregolari. Anno dopo anno, grazie a questo approccio dinamico, è cresciuta la competitiv­ità dell’offerta del circuito legale rispetto a quella grigia e parallelam­ente si è intervenut­i, seguendo un modello di armonizzaz­ione, sulla tassazione della spesa che è stata adottata per i nuovi giochi. In questo modo il circuito legale è diventato attrattivo e concorrenz­iale rispetto all’offerta degli operatori dot.com. Una via che ha portato nelle casse dell’erario un gettito di 247 milioni con un aumento del 21 per cento. Per quanto riguarda il numero degli operatori autorizzat­i, a fine 2016 se ne contavano 84 (ma erano ben 247 nel 2011) e ai primi dieci fanno capo poco meno dei tre quarti della spesa complessiv­a.

Tra le novità attese nel 2017 c’è la predisposi­zione del bando di gara per l’affidament­o di 120 concession­i per il gioco a distanza. Un’operazione da complessiv­i 24 milioni, che dovrebbe attirare nuovi operatori. «Il bando dovrebbe ridefinire gli equilibri competitiv­i del settore - spiega Samuele Fraternali, ricercator­e senior dell’Osservator­io gioco online -. Gli operatori, poi, dovranno adeguarsi alla nuova legge sulla privacy per garantire una maggior tutela ai giocatori». Un obbligo da recepire che prevede, tra l’altro, l’istituzion­e della figura del responsabi­le della protezione dati. Per il bingo online, inoltre, si applicherà l’imposta del 20% sul margine, mentre si sta lavorando all’aggiorname­nto degli standard di comunicazi­one per tracciare i flussi di gioco da smartphone e tablet.

Per quanto riguarda l’offerta, sono in arrivo novità nel campo delle scommesse ippiche, ma soprattutt­o si potrà puntare sui videogioca­tori profession­isti, i campioni degli «eSport». Quest’ultima particolar­e disciplina potrebbe conquistar­e i giovanissi­mi, perché si presta a spettacola­ri dirette tv e in streaming. In Asia è molto popolare tra i teenagers, con tornei in cui i campioni sono stelle che si contengono montepremi milionari.

In prospettiv­a si punta a rendere marginale il gioco irregolare, replicando le esperienze di altri Paesi. Nel Regno Unito l’obbligo di acquisire una licenza inglese ha triplicato i volumi generati. In Spagna da un paio d’anni l’offerta si sta ampliando e sono stati superati i 400 milioni di spesa con un aumento di un terzo. In Francia la crescita segna un modesto +8%, oltre quota 800 milioni, a causa dell’offerta online ancora limitata a scommesse sportive, ippiche e poker.

MERCATO LEGALE EFFICACE È migliorata la competitiv­ità dell’offerta rispetto al circuito grigio e nel contempo si è intervenut­i anche sul regime fiscale della spesa

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