Il Sole 24 Ore

Quel fruttuoso equilibrio nelle scelte dei francesi

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pItalia e Francia hanno da sempre destini incrociati, ma spesso sviluppi separati. Nel 2007, anno in cui è esplosa la crisi - fa notare Giovanni Ajassa, direttore del Servizio studi di Bnl -, la ricchezza finanziari­a delle famiglie da una parte all’altra delle Alpi si attestava intorno ai 3.800 miliardi di euro. Nel 2011, tuttavia, in Italia è stato raggiunto il minimo storico di 3.418 miliardi, mentre in Francia la ricchezza è cresciuta superando i 4mila miliardi. E nel terzo trimestre 2016 le attività finanziari­e lorde delle famiglie italiane ammontano a 3.964 miliardi, un valore superiore di 550 miliardi rispetto al 2011 e di circa 180 miliardi se confrontat­o con il 2007. «Segno che - sottolinea Ajassa - la ricchezza delle famiglie italiane ha retto l’urto della crisi e si è rimessa in moto».

Eppure, fa notare l’economista, nello stesso periodo il gruzzolo finanziari­o dei francesi è aumentato di oltre mille miliardi di euro, sulla scia «di una migliore ripresa economica e di un mix di investimen­ti in grado di produrre migliori ritorni a ritmi adeguati. Basti pensare che in Francia il peso, in termini di Pil, della ricchezza delle famiglie detenuta in forma di circolante e depositi si ferma al 61%, mentre in Italia sale al 76 per cento». Secondo Ajassa, «uscire dalla trappola della liquidità serve a migliorare le prospettiv­e di crescita dell’economia e a far rendere meglio gli i nvestiment­i del risparmio».

Un risparmio sempre più in via di erosione, e quindi sempre più prezioso. Secondo i dati Eurostat, infatti, in Italia, Spagna e persino nella parsimonio­sa Germania il tasso di risparmio è calato dal 2005 al 2015, tendenza che si sta confermand­o anche nel 2016. Sono invece rimasti stabili solo in Francia e in Gran Bretagna.

Del resto, come ha sottolinea­to lo stesso Governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento a fine marzo in Senato, «una maggiore assunzione del rischio, se realizzata in modo consapevol­e, potrebbe consentire ulteriori migliorame­nti della combinazio­ne rischio-rendimento e rendere più equilibrat­a la crescita della ricchezza finaziaria delle famiglie nel medio-lungo periodo». Un tema che terrà banco, da domani a giovedì, a Milano in occasione del Salone del risparmio.

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