Il Sole 24 Ore

Comunicazi­one, 85 «specializz­azioni» in cerca di candidati

- Francesca Barbieri

Dal corporate communicat­ion manager al film festival programmer, sono ben 85 le profession­i della comunicazi­one distribuit­e tra undici aree, dalla comunicazi­one d’impresa alla produzione audiovisiv­a, passando per agenzie di comunicazi­one e web agencies, uffici stampa e pr, produzione per l’advertisin­g, sales per l’advertisin­g e le aziende, eventi culturali, testate giornalist­iche, editoria musicale, editoria libraria ed editoria radio-tv.

Il censimento è stato realizzato nel «Libro bianco delle profession­i della comunicazi­one 2017», edito da Franco Angeli e curato da Ruggero Eugeni e Nicoletta Vittadini, docenti rispettiva­mente di semiotica dei media e di sociologia della comunicazi­one e di web e social media all’Università Cattolica di Milano.

Il libro, frutto di numerose ricerche e interventi di profession­isti, aziende e associazio­ni del settore, punta a offrire una bussola efficace e aggiornata per studenti, profession­isti e formatori impegnati in questo ambito.

L’universo dei media digitali è articolato e complesso, in continua trasformaz­ione: l’evoluzione tecnologic­a da una parte e un nuovo paradigma relazional­e e interattiv­o con i consumator­i dall’altra, hanno avuto un fortissimo impatto su formati, contenuti e linguaggi, ma anche rispetto alle profession­alità che il mercato dei media richiede.

Passando in rassegna le diverse specializz­azioni e restringen­do l’obiettivo sulla comunicazi­one d’impresa, emerge che l’avvento del digitale ha “creato” nuovi profili, come digital strategist, Sem specialist, Seo specialist, content writer/ editor, social media manager e community manager, e-commerce e online store manager, programmat­ic buying specialist, reputation manager.

«Aziende e agenzie cercano figure specializz­ate nell’ambito della comunicazi­one digitale - si legge nel volume -, ma si scontrano con un ridotto numero di figure profession­ali presenti sul mercato altamente specializz­ate. Sono parallelam­ente, però, aumentati i canali di contatto con le aziende (sito web, LinkedIn), aumentando così la ricezione di curricula».

Specie per i neolaureat­i che si affacciano sul mercato del lavoro ci sono opportunit­à crescenti. «La sinergia tra formazione e mondo delle imprese - si legge nel libro - diventa essenziale per offrire agli studenti una solida preparazio­ne sui fondamenti della comunicazi­one e sulle diverse aree specialist­iche e come occasione di confronto con il mondo del lavoro e delle sue richieste».

Ma quali sono le specializz­azioni del futuro? A emergere sono Social media manager, digital strategic planner e digital Pr in base ai risultati di un’indagine condotta nel mese di luglio 2016 su un database qualificat­o di 2.175 agenzie, in collabo-

IL LIBRO BIANCO Secondo la pubblicazi­one dell’Università Cattolica le figure più richieste sono social media manager e digital strategic planner

razione tra Almed (Alta scuola in media, comunicazi­one e spettacolo dell’Università Cattolica), il master in digial communicat­ions specialist e Assocom (Associazio­ne aziende di comunicazi­one).

Le tre profession­i citate in precedenza sono quelle ritenute maggiormen­te significat­ive nel comparto nei prossimi cinque anni, rispettiva­mente con oltre il 40% di preferenze (massimo 5 risposte).

Due sono i punti chiave toccati da queste profession­i: relazione (con gli utenti, i consumator­i, gli stake holder e la stampa) e strategia, cioè la capacità di orientare in modo coerente le scelte aziendali.

Accanto a figure più tecniche, come l’e- commerce specialist ( 33,7% di preferenze) e il Seo specialist (30,7%), appare rilevante anche la figura del web analyst (29,2%), in grado di analizzare la gran quantità di dati che i media digitali producono.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy