Il Sole 24 Ore

In sella alla Fireblade Cbr 1000Rr Così si riaccende la «spada di fuoco»

- Roberto Ungaro

sì, rivoluzion­e no. Cambia così l’icona sportiva Honda, la Fireblade Cbr 1000Rr, nata 25 anni fa e venduta in ben 470mila esemplari. Rifatta nel 90% delle sue parti, gioca tutto sul contenimen­to del peso e sull’elettronic­a sofisticat­a. Quindici kg più leggera di prima, ora 196 kg con il pieno, e 11 cv in più, 192 a 13.000 giri. Quattro cilindri in linea completame­nte riprogetta­ti, carter esterni in magnesio e corpo farfallato più grosso (da 46 mm passa a 48). Silenziato­re in titanio, unica sportiva di serie ad averlo. Piattaform­a inerziale che lavora su 5 assi, 3 riding mode preimposta­ti e 2 customizza­bili a piacimento. Linea aggressiva, carene meno estese che lasciano in bella vista la solidità del nuovo telaio in alluminio.

La novità è che ora c’è anche in versione Sp, più corsaiola, dotata di serbatoio in titanio, cambio assistito, sospension­i Ohlins semiattive, freni Brembo, batteria al litio e un chilogramm­o in meno di peso.

In sella non smentisce la sua abitabilit­à, votata allo sport, ma non estremo. Messe due marce, non tradisce quello che Honda meglio di altri riesce a esprimere: il bilanciame­nto generale. Sembra di averla sempre guidata, è leggerissi­ma e molto svelta a curvare, precisa nella linea e di una facilità disarmante. Poche altre supersport comunicano una confidenza così immediata. Sospension­i a punto e cambio ottimo. In pista non convincono, invece, il riparo aerodinami­co, davvero scarso, l’Abs non disinserib­ile (efficace, ma comunque avvertibil­e al comando), pedane troppo avanzate e l’antiwheeli­ng non così rigoroso. Sui saliscendi di Portimao, duro banco di prova per qualsiasi ciclistica, è stato d’obbligo pelare sempre il freno posteriore su ogni scolliname­nto.

Passando alla Sp, invece, si apprezza subito la taratura delle sospension­i di maggior sostegno e la sua efficacia, insieme a freni decisament­e più aggressivi. Questa versione porta al debutto anche un nuovo tipo di regolazion­e, non più specifica sulla corsa di forcella e ammortizza­tore, ma sul loro lavoro generale nelle tre fasi della curva: ingresso, percorrenz­a e uscita. Una bella semplifica­zione per i piloti meno esperti. Sempre sulla Sp è stato possibile provare l’efficacia del cambio rapido, davvero encomiabil­e per precisione e, di conseguenz­a, divertimen­to nell’utilizzo.

Infine, i prezzi, nota dolente, perché la base costa circa 19mila euro (18.800 per la precisione) e la Sp 23.600. Honda ha saputo rinnovare se stessa e, cosa quasi i mpossibile, alzare l’asticella di un bilanciame­nto già prima perfetto, ma il portafogli­o se ne accorge.

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Verso quota 200. La nuova Fireblade vanta 192 cv a 13mila giri/minuto

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