Il Sole 24 Ore

UN POSSIBILE RICORSO CONTRO LA MULTA FRANCESE

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Ho appena ricevuto una multa per parcheggio in divieto di sosta a Parigi (nello specifico, su un largo marciapied­i). Il verbale è intestato a me, ma in esso è riportata la mia vecchia residenza. Inoltre, l’auto non era di mia proprietà, bensì era un mezzo a noleggio. Sul documento non sono riportati il numero della mia patente né il modello dell’auto (è indicata solo la marca). Ci sono i presuppost­i per fare ricorso e vederlo accettato, visto che la sanzione è di 135 euro, cifra che per la violazione commessa mi sembra un po’ eccessiva, visto che l’auto non recava danni o disturbo alla circolazio­ne e/o a persone?

R.S. – MILANO

Qualora la violazione fosse stata commessa in Italia, le omissioni relative all’indicazion­e del numero della patente di guida o del modello dell’auto, se gli altri elementi contenuti nel verbale consentono di risalire comunque al conducente e al veicolo condotto (come sembra nel caso del quesito), non avrebbero potuto considerar­si elementi utili per invalidare il verbale, e un eventuale ricorso avrebbe avuto scarse possibilit­à di accoglimen­to. Tuttavia, per le violazioni stradali all’estero trova applicazio­ne la legislazio­ne ivi vigente e le conseguenz­e giuridiche dell’infrazione avvenuta nel territorio di un Paese straniero sono quelle previste dalla normativa dello Stato ove sono state commesse. La notifica del verbale, i relativi termini, i motivi che la renderebbe­ro inefficace, le modalità di ricorso, come anche le conseguenz­e nel caso esso non sia accolto, sono regolate dalle norme ivi vigenti. Si consiglia, pertanto, di verificare se sussistono i presuppost­i per un ricorso, secondo quanto stabilito dall’ordinament­o francese, seguendo le indicazion­i e le modalità previste da quella normativa per presentarl­o: indicazion­i che, verosimilm­ente, sono state riportate nella documentaz­ione ricevuta.

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