Boccia: passi avanti ma serve un bagno di realtà
«La politica economica di un paese è fatta di tanti piccoli passi. E questo è sicuramente un altro passo avanti. Ma è una manovrina e proprio per definizione di termini non avevamo grandi aspettative». Vincenzo Boccia commenta le decisioni del Consiglio dei ministri di martedì, l’intervento di correzione dei conti più il Documento di economia e finanza. E guarda avanti, a cioè a quell’azione di politica economica che bisogna realizzare per spingere crescita e occupazione, rilanciando l’idea di un piano a medio termine per il paese: «ora passiamo a quella fase - ha aggiunto il presidente di Confindustria –, in cui forse vale la pena fare un bagno di realtà. Ci vuole un’operazione verità: ricordiamoci che abbiamo un debito pubblico rilevante e dobbiamo fare i conti con la crescita. Queste due questioni comportano l’idea di un piano a medio termine che non deve riguardare solo gli investimenti pubblici, ma l’intera politica economica del paese».
Per quanto riguarda le previsioni macroeconomiche inserite nel Def, secondo Boccia la stima del governo che prevede un rialzo del Pil all’1,1% nel 2017 «è un obiettivo potenzialmente raggiungibile. Serve continuare sulla strada delle riforme e di un’attenzione ai fondamentali della politica economica del paese», ha detto intervistato dal Tg3. Un’analisi che si aggiunge ai commenti pronunciati a margine di un convegno al ministero dei Beni culturali, sempre sui contenuti del Def. Il governo ha rivisto al ribasso le previsioni per il 2018 e il 2019, fermandosi all’1% per ogni anno: «non è un bel segnale - ha dichiarato Boccia - ma segue l’andamento internazionale. E alla fine si mettono ancora forse un po’ più in sicurezza i conti».
Scendendo nel dettaglio degli interventi, pur con la premessa «stiamo ancora approfondendo», per il presidente di Confindustria «sembra positiva l’idea di lungo termine sulla riattivazione dei fondi pubblici. Attenzione però alle procedure - ha sottolineato Boccia - per fare in modo che questi investimenti si realizzino davvero». Inoltre, ha aggiunto, «è positiva la conferma di alcuni aspetti previsti dalle vecchie leggi, come l’Ace, i superammortamenti e gli i pe- rammortamenti. Da approfondire, ma sicuramente positiva la questione dei premi di produzione».
Tra le cose che mancano, invece, il presidente di Confindustria si è soffermato sulle misure per il lavoro dei giovani: «non abbiamo visto niente sulla questione inclusione giovani. Su questo sarebbe opportuno fare una riflessione come paese». Il presidente di Confindustria ha ricordato la proposta che aveva ipotizzato nelle scorse settimane: «avevamo lanciato l’idea di un grande piano di inclusione con decontribu-
LUCI E OMBRE «Positiva l’idea di riattivare gli investimenti pubblici. Manca un grande piano per includere i giovani nel mondo del lavoro»
zione e detassazione. Un elemento non marginale per includere i giovani nel mondo del lavoro e per aiutare la competitività delle imprese che assumono. E includere quelli che sono fuori dal mondo del lavoro, non dentro».
Bisogna andare avanti: «siamo in una fase delicata, le cose vanno affrontate giorno dopo giorno. Chiuso questo capitolo - ha aggiunto ancora Boccia - bisogna capire: vogliamo continuare ad essere un paese industriale? Cosa e come fare?». Sono le domande, ha concluso, «cui cercheremo di contribuire in termini di proposte anche noi» come Confindustria.