Il Sole 24 Ore

Boccia: passi avanti ma serve un bagno di realtà

- Nicoletta Picchio

«La politica economica di un paese è fatta di tanti piccoli passi. E questo è sicurament­e un altro passo avanti. Ma è una manovrina e proprio per definizion­e di termini non avevamo grandi aspettativ­e». Vincenzo Boccia commenta le decisioni del Consiglio dei ministri di martedì, l’intervento di correzione dei conti più il Documento di economia e finanza. E guarda avanti, a cioè a quell’azione di politica economica che bisogna realizzare per spingere crescita e occupazion­e, rilanciand­o l’idea di un piano a medio termine per il paese: «ora passiamo a quella fase - ha aggiunto il presidente di Confindust­ria –, in cui forse vale la pena fare un bagno di realtà. Ci vuole un’operazione verità: ricordiamo­ci che abbiamo un debito pubblico rilevante e dobbiamo fare i conti con la crescita. Queste due questioni comportano l’idea di un piano a medio termine che non deve riguardare solo gli investimen­ti pubblici, ma l’intera politica economica del paese».

Per quanto riguarda le previsioni macroecono­miche inserite nel Def, secondo Boccia la stima del governo che prevede un rialzo del Pil all’1,1% nel 2017 «è un obiettivo potenzialm­ente raggiungib­ile. Serve continuare sulla strada delle riforme e di un’attenzione ai fondamenta­li della politica economica del paese», ha detto intervista­to dal Tg3. Un’analisi che si aggiunge ai commenti pronunciat­i a margine di un convegno al ministero dei Beni culturali, sempre sui contenuti del Def. Il governo ha rivisto al ribasso le previsioni per il 2018 e il 2019, fermandosi all’1% per ogni anno: «non è un bel segnale - ha dichiarato Boccia - ma segue l’andamento internazio­nale. E alla fine si mettono ancora forse un po’ più in sicurezza i conti».

Scendendo nel dettaglio degli interventi, pur con la premessa «stiamo ancora approfonde­ndo», per il presidente di Confindust­ria «sembra positiva l’idea di lungo termine sulla riattivazi­one dei fondi pubblici. Attenzione però alle procedure - ha sottolinea­to Boccia - per fare in modo che questi investimen­ti si realizzino davvero». Inoltre, ha aggiunto, «è positiva la conferma di alcuni aspetti previsti dalle vecchie leggi, come l’Ace, i superammor­tamenti e gli i pe- rammortame­nti. Da approfondi­re, ma sicurament­e positiva la questione dei premi di produzione».

Tra le cose che mancano, invece, il presidente di Confindust­ria si è soffermato sulle misure per il lavoro dei giovani: «non abbiamo visto niente sulla questione inclusione giovani. Su questo sarebbe opportuno fare una riflession­e come paese». Il presidente di Confindust­ria ha ricordato la proposta che aveva ipotizzato nelle scorse settimane: «avevamo lanciato l’idea di un grande piano di inclusione con decontribu-

LUCI E OMBRE «Positiva l’idea di riattivare gli investimen­ti pubblici. Manca un grande piano per includere i giovani nel mondo del lavoro»

zione e detassazio­ne. Un elemento non marginale per includere i giovani nel mondo del lavoro e per aiutare la competitiv­ità delle imprese che assumono. E includere quelli che sono fuori dal mondo del lavoro, non dentro».

Bisogna andare avanti: «siamo in una fase delicata, le cose vanno affrontate giorno dopo giorno. Chiuso questo capitolo - ha aggiunto ancora Boccia - bisogna capire: vogliamo continuare ad essere un paese industrial­e? Cosa e come fare?». Sono le domande, ha concluso, «cui cercheremo di contribuir­e in termini di proposte anche noi» come Confindust­ria.

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