Decreti-copertina, una prassi da evitare
Si potrebbe dire che l’approvazione della manovra da parte del Consiglio dei ministri con i soli titoli dei provvedimenti e senza i testi delle norme sia un «sempreverde» che ha riguardato più o meno tutti i governi di ogni colore politico della seconda Repubblica. Si contano rarissime eccezioni. Non di rado oggetto di queste decisioni opache sono documenti che dovrebbero rispettare scadenze prefissate o, peggio, decreti legge che - dice la Costituzione - sono «norme urgenti» e dovrebbero arrivare alle Camere entro poche ore dal via libera. Una buona prassi che abbiamo dimenticato. Lo scorso anno, giusto per fare l’esempio più recente, ci vollero 14 giorni fra l’approvazione della manovra di metà ottobre per decreto legge e il suo sbarco in Parlamento.
Anche il Def e la manovrina di quest’anno non si sono sottratti alla prassi che parte dalla grande approssimazione nei testi di entrata in Consiglio dei ministri, continua con trattative sottotraccia su norme che entrano ed escono con triangolazioni infernali fra Palazzo Chigi, Ragioneria generale e singoli ministeri, per poi concludersi con il risultato di un testo finale segnato dalla scarsa qualità della legislazione.
La manovra varata martedì non si è sottratta alla prassi dei decreti-copertina. Pochi numeri anche sul quadro macroeconomico, nell’immediato, se si fa eccezione per i “numeroni” sulle promesse di fondi e investimenti pubblici nel comparto infrastrutturale.
Il testo della manovrina correttiva da 3,4 miliardi - che nel frattempo era diventata un decretone omnibus che aveva raccolto una parte delle centinaia di norme piovute dai cassetti dei ministeri fra vecchi arretrati e proposte da “ultima spiaggia” (prima di fine legislatura) - ieri era entrata in Consiglio senza che fosse consegnato ai singoli ministri un testo e con una sorta di «relazione orale» in sua vece.
Non è un buon inizio e l’approvazione «salvo intese» fa pensare che potrebbe continuare peggio. Vedremo se le vacanze pasquali in arrivo aiuteranno a sciogliere in tempi rapidi i nodi ancora aperti o provocheranno ulteriori rinvii(g.sa).