Mattarella rafforza il dialogo tra Italia e Russia
Ultimo giorno della sua visita ufficiale a Mosca, due giorni utili per confermare e – se possibile – rafforzare il canale di dialogo che l’Italia intende mantenere con la Russia, al netto delle difficoltà. Sergio Mattarella lo dice apertamente al Patriarca Kirill che gli sta seduto di fronte nell’incontro che ieri pomeriggio si è svolto al Monastero Danilov. «Come capo di Stato sono onorato e grato di questo colloquio che si inserisce nei rapporti di eccellenza che ci sono tra Italia e Russia. Ieri con Putin abbiamo ribadito la grande amicizia che lega i nostri popoli». Ecco quindi il senso di questo viaggio che comunque non ha evitato i punti spinosi, a partire dall’Ucraina, entrata pure nei colloqui con Kirill.
Importante è infatti il ruolo anche “politico” che la chiesa ortodossa, schierata accanto alla Russia, può esercitare in quell’aerea per pacificare una situazione che non si avvia alla soluzione. A questo fa riferimento Mattarella quando dice che «i leader religiosi sono chiamati a un’opera di ricucitura». Non è quindi solo una tappa spirituale quella al monastero Danilov, fa invece parte di quell’opera di lenta tessitura per rimuovere il macigno più grande (l’Ucraina) che ostruisce la strada della piena collaborazione tra Italia e Russia. «Siamo molto preoccupati che non si avanzi nell’attuazione degli accordi di Minsk e che invece si registrino ritorsioni da entrambe le parti», ha detto in un’intervista ai media russi Mattarella ai quali ha poi prospettato il ruolo che l’Italia può giocare nel 2018.«L’Osce svolge una funzione importante e Roma assumerà la presidenza il prossimo anno».
All’Ucraina è legato anche il dossier delle sanzioni e, quindi, le penalizzazioni sugli inter- scambi commerciali. Anche qui, la linea è quella di tenere aperti tutti gli spazi di collaborazione, come ha chiarito Mattarella dicendo, per esempio, che l’Italia non ha intenzione di porre veti politici sui gasdotti russi. La preoccupazione, insomma, è di evitare che le perdite che ora penalizzano le imprese italiane diventino strutturali con il perdurare della politica delle sanzioni. Un fronte su cui è molto impegnato l’ambasciatore italiano a Mosca Ragaglini e anche nell’attrazione di investimenti italiani in Russia visti i corposi sconti fiscali decisi da Mosca.
Ma nella giornata dell’arrivo
LE ISTITUZIONI Il capo dello Stato: l’aver fatto parte di tutti gli organi costituzionali mi aiuta ad essere il punto di equilibrio nei loro rapporti
di Tillerson in Russia e l’inizio dei colloqui con il suo omologo ministro degli Esteri russo Lavrov, anche sulla Siria Mattarella ha ribadito che Putin deve essere pienamente coinvolto nella soluzione «non militare ma politica» per Damasco. Infine qualche cenno alla vita politica italiana: sollecitato da un giornalista locale, il capo dello Stato ha raccontato il suo “passato” nelle istituzioni. «L’esperienza alla Corte costituzionale mi ha confermato nella convinzione che la democrazia è presidiata da regole che vanno rispettate sempre. Sono anche stato a lungo in Parlamento e più volte al governo. Questo mi consente di conoscere le dinamiche delle istituzioni e, dovendo essere il punto di equilibrio, mi aiuta molto». La serata si conclude al Bolshoj con l’opera Manon Lescaut. Oggi il ritorno a Roma.