Il Sole 24 Ore

Osservator­io in campo contro le fake news

Think tank internazio­nale

- Andrea Biondi

p «Il fact checking è il benvenuto, ma non si può e non si deve pensare che le persone debbano dipendere unicamente dalla valutazion­e di soggetti terzi nella selezione delle notizie che ricevono. Al contrario noi pensiamo che si debba investire per dotare le persone di strumenti intellettu­ali e di capacità di esercizio critico». Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservator­io Permanente Giovani-Editori inquadra così il progetto che porta alla creazione di un Internatio­nal Advisory Council. Di questo organo istituzion­ale dell’Osservator­io, appena eletto dall’assemblea dei soci, faranno personalme­nte parte il direttore del New York Times Dean Baquet, il direttore del Wall Street Journal Gerard Baker, il direttore del Los Angeles Times Davan Maharaj e il numero uno dell’Osservator­io Andrea Ceccherini, chiamato a presiederl­o.

È un progetto che nasce da lontano, dall’ultima edizione del convegno “Crescere tra le Righe”, nel 2015 a Bagnaia in provincia di Siena. Allora, in un panel specifico si trovarono a parlare del futuro dei giornali i direttori dei più importanti quotidiani Usa. Il Ceo di Time Warner Jeff Bewkes dal palco invitò poi Andrea Ceccherini a pensare anche per gli Usa a qualcosa di simile a “Il Quotidiano in classe”, iniziativa di punta dell’Osservator­io.

A luglio 2016 si raggiunge l’intesa sulla volotà di fare un lavoro comune. Ora il via ufficiale del progetto, con i lavori dell’Internatio­nal Advisory Council che si avvieranno da maggio a New York, con un primo momento di verifica pubblica nel prossimo “Crescere tra le Righe”, in calendario a maggio 2018 a Bagnaia.

La prima grande sfida per questo think tank di levatura internazio­nale è praticamen­te imposta, in tempi di post verità e di necessità di riconoscer­e il valore delle quality news. «Poter contare sulla partecipaz­ione diretta di tre grandi profession­isti del calibro dei direttori di tre tra i più autorevoli giornali al mondo – dichiara Ceccherini – ci impone di puntare in alto e di candidarci a mettere a punto un progetto che sappia fare la differenza. Un progetto che va oltre l’affollato fronte del factchecki­ng, puntando su quello, ben meno calcato, dello sviluppo dello spirito critico della persona, in modo da metterla nella condizione di poter distinguer­e, usando la propria testa, le fake news dai contenuti dell’informazio­ne di qualità».

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Internatio­nal Advisory Board. Da sinistra, Dean Baquet (Nyt), Andrea Ceccherini, Gerard Baker (Wsj) e Davan Maharaj (Los Angeles Times)

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