Il Sole 24 Ore

L’affitto transitori­o diventa più convenient­e

È la formula migliore per chi vuole mettere a reddito la casa: utilizzo con studenti e cedolare ridotta

- Di Paola Dezza

a Emersione del nero e aumento dell’offerta, perché parte delle case vuote diventano disponibil­i sul mercato. Sono questi i due meriti che Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliar­i, individua nella decisione di introdurre la cedolare secca al 10% sui contratti di affitto transitori, ovvero i contratti di affitto di breve durata. Come risulta dal chiariment­o di febbraio emesso dall’agenzia delle Entrate.

La novità riguarda le locazioni che durano da uno a 18 mesi stipulate nei capoluoghi di provincia e nelle aree metropolit­ane ad alta densità abitativa. Quindi i centri nei quali il mercato dell’affitto si deve rifare ai canoni minimi e massimi fissati dagli accordi locali. Un mondo che riguarda oggi, secondo alcune stime, circa 120mila alloggi. Si tratta di contratti che interessan­o gli studenti fuori sede, ma che potrebbero riguardare anche l’affitto turistico nei Comuni identifica­ti per periodi superiori ai 30 giorni (restano quindi eslcusi gli affitti stile “AirB& b”) e i contratti di tre anni più due.

Ma la novità sottolinea anche l’attenzione del legislator­e verso il settore, facendo ben sperare per il prossimo futuro.

«La cedolare secca dimezzata nei Comuni ad alta tensione abitativa, dove sono stati quindi sottoscrit­ti gli accordi tra associazio­ni di proprietar­i e quelle degli inquilini - dice ancora Breglia - porta con sè un incremento importante nella stipula di nuovi contratti, che è un fenomeno decisament­e interessan­te». Anche se, sottolinea sempre Breglia, il dato è un po’ drogato dato che una stessa abitazione viene affittata anche più volte durante l’anno.

« Il problema di cui soffre il mercato dell’affitto è che si riscontra poca offerta - continua -, questi incentivi sono quindi positivi perché fanno muovere il mercato. Se c’è una reale convenienz­a fiscale conviene, infatti, affittare l’appartamen­to di proprietà, una seconda casa ereditata o acquistata per i nvestiment­o, piuttosto che lasciarla vuota » . Una casa vuota è solo un costo, sempre più elevato negli ultimi anni visti i rincari nelle imposte che gravano sui proprietar­i di seconde case.

In Italia ci sono oggi circa mezzo milione di case vuote, che possono finire sul mercato della vendita, ma anche nella locazione se diventa convenient­e. E oggi secondo alcuni esperti di mercato lo sta diventando. Ci sono città nelle quali flussi turistici si incrociano a quelli degli studenti, come Milano, Roma, Torino, Venezia. Qui la domanda per gli affitti resta elevata e l’investimen­to immobiliar­e è tornato a essere interessan­te.

«Occorre i ncentivare l’investimen­to dei grandi operatori nel residenzia­le - dice Breglia - e rendere convenient­e anche costruire case da affittare. È questo oggi il grande mercato europeo. In tutti i Paesi, salvo che in Italia, questo è un segnale interessan­te». Il trend si sta trasferend­o, a fatica, anche nel nostro Paese, dove per esempio l’operatore australian­o Lend Lease sta sottoscriv­endo un accordo con Risanament­o per l’area di Santa Giulia, accordo che riguarda uno sviluppo residenzia­le. Stesso discorso per Milanosest­o, dove i fratelli Al Fawaz del gruppo saudita Alhokair hanno sottoscrit­to una joint venture con Bizzi & Partner per realizzare nuove abitazioni.

«Il rendimento è più basso di quello degli uffici ma la vacancy è quasi zero» conclude Breglia. nel dettaglio i grandi gestori i mmobiliari hanno la media della vacancy al 2% (fisiologic­a), mentre negli uffici la vacancy delle maggiori Sgr è sopra il 10%.

Meno positivo è Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. « La cedolare secca al 10% interessa un numero di contratti sotto le 200mila unità - dice -, mentre il mercato degli affitti riguarda quattro milioni di famiglie. È comunque un segnale importante ridurre l a fiscalità su una componente che ha avuto che negli ultimi anni un aggravio notevole. Significa andare incontro alle esigenze di mobilità breve e agli spostament­i legati al lavoro e ad altre motivazion­i». Dondi sottolinea che questo sgravio, arrivato dopo una serie di segnali che andavano in senso opposto e che avevano ridotto l’appetibili­tà dell’investimen­to immobiliar­e per fini locativi, non è un’inversione di tendenza ma un piccolo gesto di attenzione.

Una fiscalità contenuta e un’aliquota Imu differenzi­ata portano un vantaggio di reddivitit­à di circa sei decimi di punto.

Se l’investimen­to immobiliar­e è interessan­te o meno dipende però anche dalla prospettiv­a dei valori. L’ultimo studio del portale idealista individua per il primo trimestre 2017 una discesa dei valori del mattone dell’1,3%. «Se i valori scendono, quello 0,6% di guadagno viene eroso - dice Dondi -. Penso che ci sia ancora una fase di cali dei valori, tuttavia meno intensa. Ma le dismission­i e gli Npl creeranno ancora pressione sul mercato. Ora ci si pone problema del credito, ma bisognerà porsi presto il problema dello smaltiment­o del sottostant­e».

Canoni e rendimenti per il contratto transitori­o di locazione per 60 mq nelle principali città italiane

Guadagno dovuto alla riduzione di Imu/ Tasi e della cedolare, per abitazioni di 60mq nelle principali città italiane.

Il contratto si distingue dagli affitti brevi perché può durare da uno a 18 mesi con la tassazione che scende dal 21% al 10%

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