L’affitto transitorio diventa più conveniente
È la formula migliore per chi vuole mettere a reddito la casa: utilizzo con studenti e cedolare ridotta
a Emersione del nero e aumento dell’offerta, perché parte delle case vuote diventano disponibili sul mercato. Sono questi i due meriti che Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, individua nella decisione di introdurre la cedolare secca al 10% sui contratti di affitto transitori, ovvero i contratti di affitto di breve durata. Come risulta dal chiarimento di febbraio emesso dall’agenzia delle Entrate.
La novità riguarda le locazioni che durano da uno a 18 mesi stipulate nei capoluoghi di provincia e nelle aree metropolitane ad alta densità abitativa. Quindi i centri nei quali il mercato dell’affitto si deve rifare ai canoni minimi e massimi fissati dagli accordi locali. Un mondo che riguarda oggi, secondo alcune stime, circa 120mila alloggi. Si tratta di contratti che interessano gli studenti fuori sede, ma che potrebbero riguardare anche l’affitto turistico nei Comuni identificati per periodi superiori ai 30 giorni (restano quindi eslcusi gli affitti stile “AirB& b”) e i contratti di tre anni più due.
Ma la novità sottolinea anche l’attenzione del legislatore verso il settore, facendo ben sperare per il prossimo futuro.
«La cedolare secca dimezzata nei Comuni ad alta tensione abitativa, dove sono stati quindi sottoscritti gli accordi tra associazioni di proprietari e quelle degli inquilini - dice ancora Breglia - porta con sè un incremento importante nella stipula di nuovi contratti, che è un fenomeno decisamente interessante». Anche se, sottolinea sempre Breglia, il dato è un po’ drogato dato che una stessa abitazione viene affittata anche più volte durante l’anno.
« Il problema di cui soffre il mercato dell’affitto è che si riscontra poca offerta - continua -, questi incentivi sono quindi positivi perché fanno muovere il mercato. Se c’è una reale convenienza fiscale conviene, infatti, affittare l’appartamento di proprietà, una seconda casa ereditata o acquistata per i nvestimento, piuttosto che lasciarla vuota » . Una casa vuota è solo un costo, sempre più elevato negli ultimi anni visti i rincari nelle imposte che gravano sui proprietari di seconde case.
In Italia ci sono oggi circa mezzo milione di case vuote, che possono finire sul mercato della vendita, ma anche nella locazione se diventa conveniente. E oggi secondo alcuni esperti di mercato lo sta diventando. Ci sono città nelle quali flussi turistici si incrociano a quelli degli studenti, come Milano, Roma, Torino, Venezia. Qui la domanda per gli affitti resta elevata e l’investimento immobiliare è tornato a essere interessante.
«Occorre i ncentivare l’investimento dei grandi operatori nel residenziale - dice Breglia - e rendere conveniente anche costruire case da affittare. È questo oggi il grande mercato europeo. In tutti i Paesi, salvo che in Italia, questo è un segnale interessante». Il trend si sta trasferendo, a fatica, anche nel nostro Paese, dove per esempio l’operatore australiano Lend Lease sta sottoscrivendo un accordo con Risanamento per l’area di Santa Giulia, accordo che riguarda uno sviluppo residenziale. Stesso discorso per Milanosesto, dove i fratelli Al Fawaz del gruppo saudita Alhokair hanno sottoscritto una joint venture con Bizzi & Partner per realizzare nuove abitazioni.
«Il rendimento è più basso di quello degli uffici ma la vacancy è quasi zero» conclude Breglia. nel dettaglio i grandi gestori i mmobiliari hanno la media della vacancy al 2% (fisiologica), mentre negli uffici la vacancy delle maggiori Sgr è sopra il 10%.
Meno positivo è Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. « La cedolare secca al 10% interessa un numero di contratti sotto le 200mila unità - dice -, mentre il mercato degli affitti riguarda quattro milioni di famiglie. È comunque un segnale importante ridurre l a fiscalità su una componente che ha avuto che negli ultimi anni un aggravio notevole. Significa andare incontro alle esigenze di mobilità breve e agli spostamenti legati al lavoro e ad altre motivazioni». Dondi sottolinea che questo sgravio, arrivato dopo una serie di segnali che andavano in senso opposto e che avevano ridotto l’appetibilità dell’investimento immobiliare per fini locativi, non è un’inversione di tendenza ma un piccolo gesto di attenzione.
Una fiscalità contenuta e un’aliquota Imu differenziata portano un vantaggio di reddivitità di circa sei decimi di punto.
Se l’investimento immobiliare è interessante o meno dipende però anche dalla prospettiva dei valori. L’ultimo studio del portale idealista individua per il primo trimestre 2017 una discesa dei valori del mattone dell’1,3%. «Se i valori scendono, quello 0,6% di guadagno viene eroso - dice Dondi -. Penso che ci sia ancora una fase di cali dei valori, tuttavia meno intensa. Ma le dismissioni e gli Npl creeranno ancora pressione sul mercato. Ora ci si pone problema del credito, ma bisognerà porsi presto il problema dello smaltimento del sottostante».
Canoni e rendimenti per il contratto transitorio di locazione per 60 mq nelle principali città italiane
Guadagno dovuto alla riduzione di Imu/ Tasi e della cedolare, per abitazioni di 60mq nelle principali città italiane.
Il contratto si distingue dagli affitti brevi perché può durare da uno a 18 mesi con la tassazione che scende dal 21% al 10%