Il Sole 24 Ore

Povertà, decreto entro fine mese

- Davide Colombo

Arriverà entro la fine del mese il piano attuativo del «piano per la povertà» che comprende il reddito di inclusione. Lo ha presentato ieri il premier Paolo Gentiloni.

pE ntro la fine del mese, al massimo entro maggio, sarà varato il primo (forse unico) decreto legislativ­o previsto per l’attuazione della legge delega che ha dato vita al primo Piano nazionale per il contrasto alla povertà. L’annuncio è arrivato ieri dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che assieme al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha sottoscrit­to un memorandum d’Intesa con l’Alleanza conto la povertà, una sigla che rappresent­a il vasto mondo del terzo settore (ma include anche i sindacati e il movi- mento cooperativ­o). «La crisi che abbiamo attraversa­to, la più grave dal dopo-guerra, ci ha lasciato un incremento della povertà, ci sono 1,5 milioni di famiglie povere. Chi governa deve riconoscer­e il problema e tra i meriti dell’Alleanza c’è il quello di aver alimentato un atteggia- mento esigente verso questo problema», ha affermato Gentiloni. Obiettivo per programma nazionale, che individua come livello essenziale di prestazion­e valido su tutto il territorio nazionale sia il sostegno monetario condiziona­le alle famiglie sia i servizi di inclusione che dovranno essere attivati dai Comuni e le Regioni per i beneficiar­i, è quello di far arrivare un reddito di inclusione (Rei) a una prima platea di almeno 400mila famiglie entro la fine dell’anno, vale a dire poco più di un quarto dei nuclei che vivono in condizioni di povertà assoluta (sono un milione e 582mila, secondo gli ultimi dati Istat, per un totale di 4,6 milioni di cittadini). Gentiloni ha però indicato come obiettivo di più lungo termine 2 milioni di assistiti.

Il Rei sarà caricato su un card bimestralm­ente. Il valore mensile varierà a seconda della distanza del reddito familiare disponibil­e dalla soglia reddituale di riferiment­o (circa 3mila euro) stabilita anche in base alla numerosità del nucleo. Per il calcolo sarà utilizzato, oltre all’Isee, anche un secondo indicatore, l’Irs, per tener conto delle disponibil­ità effettive della fa- miglia al netto degli oneri di locazione che variano molto sul territorio. Consideran­do la platea di riferiment­o prioritari­a e data la consistenz­a del finanziame­nto complessiv­o disponibil­e - hanno spiegato esponenti dell’Alleanza - l’importo del beneficio sarà concesso in misura ridotta (al 70% della distanza dalla soglia) e non potrà superare l’importo dell’assegno sociale (485€). «La concession­e di un importo ridotto - è la spiegazion­e - eviterebbe di creare un disincenti­vo per piccoli guadagni al di sotto della soglia che altrimenti sostituire­bbero sempliceme­nte il sussidio, mentre il massimale prende a riferiment­o la misura nazionale di contrasto alla povertà già oggi esisten- te per le persone anziane».

Nel Memorandum siglato ieri c’è anche l’impegno a destinare una parte (15%) delle risorse stanziate (1,6 miliardi quest’anno che salgono a 1,7-1,8 miliardi l’anno prossimo) per co-finanziare i servizi di inclusione che dovranno attivare i Comuni e che sono alla base della condiziona­lità della prestazion­e e ci sono impegni precisi per i criteri di monitorara­ggio da adottare sul Piano entro l’anno, un passaggio cruciale, quest’ultimo, per garantire una dimensione struttural­e futura a questo intervento, come previsto nel piano nazionale di riforma che il governo ha appena inviato a Bruxelles.

REDDITO DI INCLUSIONE Caricato bimestralm­ente su card, l’importo massimo sarà 485 €. Per il calcolo si utilizzano Isee e Irs. Conta la numerosità del nucleo

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