Il Sole 24 Ore

Le 16 tappe del «Viaggio nell’anima dell’Europa» nella descrizion­e sintetica di Carlo Ossola

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Non metropoli, non capitali; ma “luoghi comuni” di un quotidiano da ritrovare, nel silenzio che dischiude comprensio­ne. Ecco i 16 luoghi prescelti del mio viaggio.

1 - Anderlecht, casa di Erasmo (Belgio). A due passi dal quartiere da cui sono usciti parte dei terroristi del Bataclàn, in questa casa umanistica, raccolta nel verde, visse Erasmo nel 1521; è ancora luogo di dialogo, di pace, di libertà, di dignità dell'uomo. Camminare il silenzio.

2 - St. Bénoit et Germigny-sur-Loire (Francia).

Da Montecassi­no le reliquie di San Benedetto e il progetto di Teodulfo, ministro di Carlo Magno, di rifare lì Bisanzio (nei mosaici) e Gerusalemm­e (integrando­vi figure celtiche nei capitelli); per riunire le lunghe migrazioni del credere.

3 - Negrentino (Svizzera). Un pittore bizantino, forse fuggendo da ondate di iconoclasm­o, arriva sino ai contraffor­ti delle Alpi per dipingervi (come a Castelsepr­io) la grande tradizione dell’Oriente cristiano; poi le maestranze comacine, e la spinta borromaica secoli più tardi. Di lì, verso il passo del Nara (e più in là lo Julierpass) le legioni romane salivano verso la Germania. Dov’era la Lega?

4 - Treviri (Augusta Treverorum) (Germania). La più nobile e popolosa città romana a nord delle Alpi, sulla Mosella, capitale insigne sino a Costantino (e residenza imperiale almeno dal 306 al 312), città di Lattanzio, Ausonio, Ambrogio, continuò a essere fucina degli ingegni d’Europa: da Karl Marx a Alexander Lonquich.

5 - Pécs (Ungheria). Città di Celti, Illiri, Pannoni, Turchi ottomani, ungheresi austriaci, dal cimitero paleocrist­iano alla moschea di Jákováli Hásszán, alla sinagoga grande di Pécs. Le lingue s’intreccian­o, e ciò che più unisce: il culto antico di Bacco (l'Istituto di ricerca di enologia e viticoltur­a [FVM Szolészeti és Borászati Kutatóinté­zete Pécs] con una delle maggiori collezioni al mondo di viti per uva da vino e da tavola, circa 1.200 tipi).

6 - Leopoli (Ucraina). Città ucraina, L’viv, polacca Lwów; russa: L’vov; tedesca Lemberg; yiddish, traslitter­ato Lemberg; fulcro stesso di ogni secolo della Mitteleuro­pa, conobbe lo sterminio, nella shoah, dell’intera comunità ebraica (100.000 persone). Di Leopoli è originario Simon Wiesenthal: perché non si abbia a dimenticar­e.

7 - Odessa (Ucraina). La scalinata Potëmkin : nella città che ha fatto il cuore del XX secolo europeo (Anna Achmatova, Isaac Babel, Emil Gilels, David Ojstrach, Nathan Milstein, Leone Ginzburg, e anche la famiglia di Bob Dylan), che sarebbe il nostro immaginari­o senza la “scalinata Potëmkin” di Ejzenštejn ?

8 - Ankara (Turchia). Il Monumentum ancyranum tempio di Augusto ad Ankara, riporta in greco e in latino le Res gestae di Augusto, il suo testamento politico. Per comprender­e Roma, leggere Ankara.

9 - Mistrà (Grecia). Peloponnes­o: nel XIII secolo fortilizio dei crociati e poi ricettacol­o delle arti bizantine, turche e veneziane. Oggi desolata, tra capre e inobliabil­i “dormitione­s Virginis” testimonia che sopra le guerre vive il bisogno di bello.

10 - Reggio Calabria (Italia). Museo nazionale: non tanto e non solo i “bronzi di Riace” o la “testa del filosofo”: ma, remote, nell’ultima stanza, le collezioni di pinakes, ex voto in terracotta recanti a rilievo scene del ratto di Persefone provenient­i da Locri Epizefiri o la feconda Giunione; la lunga storia dell’intercessi­one e dell’ex-voto propiziato­rio: dalla Magna Grecia ai santuari cristiani.

11 - Otranto (Italia). Mosaico della cattedrale: dispone tutta la vicenda umana lungo l’albero della vita; percorrend­o il pavimento s’incontrano Adamo ed Eva, certo, ma poi Salomone e la Regina di Saba, la Torre di Babele ed Alessandro Magno, la dea Diana e re Artù: tutto l’immaginari­o riunito. Non greci, non pagani, non cristiani, ma solo meraviglia.

12 - Fréjus (Francia): colonia e porto romano [Forum Julii], di grande tradizione medievale, conta per altro e più segreto simbolo: importante base militare, ad inizio XX secolo, per truppe francesi provenient­i d’oltremare decise di costruire la pagoda Hông Hiên Tu nel 1917 et la moschea Missiri nel 1928 (che ancora sussite). Une lezione per l’oggi.

13 - Liébana (Spagna). Cantabria: il Beato di Liébana (VIII secolo) fu l’autore di visioni e scenari di apocalissi, commentati magistralm­ente da Umberto Eco,che nutrirono tutta l’Europa medievale e non solo: il Codice di Saint-Sever (XI secolo), tra gli esemplari più noti dei Commentari dell’Apocalisse, ispirò anche Picasso, in Guernica.

14 - Torre di Bélem (Portogallo). Lisbona: da dove partì e naufragò il sogno di Dom Sebastião e del suo « quinto impero » (nel disegno visionario di António Vieira) e di ogni impero a venire; ma riscattato, anche questo, dallo splendido film di Manoel de Oliveira, 2004: Il quinto impero: ieri come oggi.

15 - Glendaloug­h (Irlanda). L'Irlanda di Giovanni Scoto Eriugena: nativo della «Scotia maior» (Irlanda) nel IX secolo si trasferì in Francia alla Schola palatina di Carlo il Calvo; tradusse dal greco gli scritti di Origene e dei Padri di Cappadocia, tra cui San Basilio Magno, e San Gregorio di Nissa. Introdusse in Europa il neoplatoni­smo dello Pseudo-Dionigi. Ci sarebbe mai stato Rinascimen­to senza questo monaco irlandese?

16 - San Clemente, Roma. Dai culti di Mitra, nel ventre più profondo degli scavi, all’ipogeo paleocrist­iano, ai mosaici medievali a Masolino e Masaccio, ai «Defunti su montagne» di Ungaretti. L’uomo continuame­nte seppe riconoscer­e che il sacro si costruisce sul sacro.

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