Il Sole 24 Ore

Dai droni per i farmaci alla telescuola, le tech per le aree più remote

La scuola a distanza, il condominio forestale, il car pooling di comunità: le soluzioni che rilanciano i territori e le economie

- Alessia Maccaferri

a Algoritmi, ritorno al territorio, accordi di filiera. Passa da questi confini la voglia di farcela degli imprendito­ri del legno nell’Alta Carnia. «Lo sa che in Italia il 50% dei boschi sono piccole proprietà privati? Purtroppo sono terreni frammentat­i e spesso abbandonat­i» spiega Samuele Giacometti, ingegnere, titolare della SaDiLegno, di Prato Carnico, in provincia di Udine. Ad oggi buona parte del legname friulano viene tagliato nelle grandi segherie austriache, rientra in Italia come semilavora­to, rivenduto agli artigiani locali. Che magari, a loro volta, rivendono i prodotti in Austria. Per rendere il bosco una reale risorsa per la Carnia, Giacometti ha lanciato la proposta a nove colleghi - sotto l’ombrello della rete d’impresa 12-to-many - di creare un «condominio forestale»: la risorsa bosco viene gestita in maniera aggregata, il legname tagliato in Carnia e lavorato dagli imprendito­ri locali, come si faceva una volta. La leva del progetto, che vuole unire la materia prima al mercato, è la tecnologia laser Lidar che, non solo rileva le coordinate raccolte nei boschi, ma grazie a un algoritmo trasforma i punti georeferen­ziati sulla mappa in piante, dando informazio­ni su diametro e altezza, utili per chi gestisce il bosco. Sono già stati mappati 50mila ettari e i dati elaborati grazie al software sviluppato da e-Laser, azienda nata come spinoff della locale università di Udine. «Quando è venuto a trovarci Barca - racconta Giacometti - ha compreso il senso del condominio forestale e ci ha invitato ad adottare un indicatore: la percentual­e di legno tagliato in Carnia che viene lavorato qui». Il condominio forestale di Giacometti dovrebbe rientrare nella Strategia nazionale Aree Interne delineata proprio dall’ex ministro Fabrizio Barca. Strategia nazionale dedicato allo sviluppo del territorio perlopiù montano, che si estende sul 60% della penisola. Ma in cui vive appena un quarto della popolazion­e italiana (all’incirca 13 milioni di persone). Un territorio vasto, spesso fragile, costretto a sperimenta­re tutte le innovazion­i possibili per rilanciare l’economia locale e ridurre l’inaccessib­ilità dei luoghi e il divario con il resto del paese.

In molte aree remote il forte limite è la lontananza fisica coi centri maggiori. Nelle Valli Grana e Maira, ad esempio, i paesi più lontani distano fino a 40 chilometri da Cuneo. Il trasporto pubblico locale è limitato alle corse per gli studenti, i servizi a chiamata rischiano di essere insostenib­ili. Così dai sindaci delle Unioni dei Comuni è giunta una soluzione per far fronte alle richieste di mobilità degli anziani e delle fasce più deboli della popolazion­e. Si tratta di una sorta di car pooling aziendale, dove - in questo caso - l’azienda è il territorio. I Comuni darebbero una sorta di indennità di reperibili­tà a persone che si rendono disponibil­i ad accompagna­re concittadi­ni con la propria auto o con auto del Comune. I passeggeri pagherebbe­ro un rimborso spese per il viaggio, esattament­e come funziona per chi utilizza il sito BlaBlaCar. Una soluzione - peraltro già diffusa in zona in forma autorganiz­zata - che è già stata approvata dal Comitato Aree Interne e che potrebbe entrare in sperimenta­zione per i prossimi tre anni in queste valli. Per creare una piattaform­a di gestione del servizio si sta valutando di coinvolger­e startup piemontesi che progettano soluzioni di car pooling di comunità.

Le aree interne sono l’occasione per sperimenta­re nuovi modelli pedagogici in ambienti di apprendime­nto innovativi. Entrerà nella Strategia nazionale l’esperienza delle scuole di Sassello, sostenuta dalla Regione Liguria nell’intento di vincere l’isolamento delle zone dell’entroterra. Nel paese ligure alcuni studenti di istituti tecnici si collegano dalle classe remota attrezzata con web cam installata su Lim e sistema di video conferenza con la classe reale di Savona che dista una trentina di chilometri. A Sassello un tutor aiuta i ragazzi . «In questi quattro anni l’esperienza è stata positiva - racconta Lia Zunino, dirigente scolastico in pensione ed animatrice del progetto - con soddisfazi­one degli studenti e degli insegnanti, che peraltro sono sostenuti Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, all’Informazio­ne e alla Tecnologia dell’Università Cattolica di Milano. I ragazzi sperimenta­no un progetto pedagogico innovativo e restano in contattato con il territorio, le loro origini». L’idea ora sarebbe di estendere l’esperienza a più giorni a settimana e ad altri comuni vicini. E replicarla in altre aree interne.

Nel Matese invece la questione più urgente è la salute. Nei comuni dell’area c’è un alto livello di ospedalizz­azione, sia perché molti dei 20mila abitanti sono anziani sia per la scarsità dei servizi di diagnostic­a offerti sul territorio. Di fatto la situazione pesa sull’ospedale di Campobasso. La zona però ha una risorsa importante: un alto numero di farmacie rispetto alla media nazionale, una per ciascuno dei 14 Comuni, Bojano - il comune maggiore - ne ha due. La Regione - nell’ambito di un accordo di Programma quadro con il ministro della Salute e all’interno della Strategia aree interne - ha dunque pensato a una rete di farmacie di servizi e di infermieri di comunità, che dovrebbe partire entro la fine dell’anno. Le farmacie saranno dotate anche di attrezzatu­re per la diagnostic­a, da utilizzare anche a domicilio del paziente. Per gli esami più complessi, attraverso una piattaform­a online, sarà fatta da un medico una refertazio­ne da remoto. Una piattaform­a software, basata sul profilo utente, consentirà la condivison­e dei dati ai medici di medicina generale, agli specialist­ici e a tutti gli operatori, mentre l’utente potrà ritrovare le informazio­ni accedendo la fascicolo sanitario elettronic­o.

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