Mercato salito a 8-9 miliardi, il 40% gestito da Consip
Nel tr iennio 2014-2016 bandi di gara pubblici per 25,8 miliardi
Quanto vale il mercato pubblico del facility management (cioè la gestione dei servizi annessi agli edifici) in Italia e che quota di questo mercato è gestita dalla Consip? A queste domande risponde un recente aggiornamento dell’Osservatorio Cresme che fotografa il settore da alcuni anni. Numeri molto interessanti sull’espansione di questo mercato che è via via cresciuto dai 5.065 milioni di servizi messi in gara nel 2007 fino ai 9.600 milioni del 2014 e ai 10.466 milioni del 2015. A sorpresa, contro tendenza, la frenata del 2016, anno in cui sono stati pubblicati bandi per un valore di 5.784 milioni.
Un po’ meno forte questa tendenza alla crescita è stata se si passa dai bandi pubblicati alle aggiudicazioni di gara. Nel 2007 si era a 4.361 milioni, nei cinque anni successivi il valore è sceso oscillando fra i3 e i 4 miliardi, per poi impennarsi nel 2013 a 5.221 milioni, riscendere nel biennio 2014-2015, tornare a crescere nel 2016 (anche per effetto della crescita dei bandi del biennio precedente) a 4.765 milioni. Una prima osservazione è che c’è uno scarto piuttosto forte e non del tutto lineare fra gli importi messi in gara e quelli di aggiudicazione: certamente pesano, come in molti altri settori degli appalti pubblici, i ribassi di gara (tendenza che qui andrebbe chiarita anche in relazione alle indagini dell’Antitrust sulla presenza di cartelli anticoncorrenziali fra imprese); un altro fattore che crea questo scarto potrebbe essere legato ai tempi lunghi di aggiudicazione dei maxibandi di gara, come la gara Fm4 di Consip oggetto dell’inchiesta della Procura di Roma. E anche ad eventuali cancellazioni o ripetizioni di gare non del tutto fisiologiche.
Una seconda osservazione riguarda la trasformazione del mercato dal lato della domanda su cui pesa fortemente proprio l’ingresso dei «soggetti aggregatori» di cui Consip è certamente il più grande e potente, essendo il braccio operativo di una strategia (corretta) che arriva diretta- mente dal Ministero delle Finanze e dal codice degli appalti, entrambi orientati in modo forte a ridurre la frammentazione del mercato pubblico italiano. Magistratura e Antitrust indagheranno se questa concentrazione risulti eccessiva per un corretto e fisiologico svolgimento delle dinamiche di mercato o se a produrre distorsioni possano essere invece non soggetti, ma gare di dimensione eccessiva.
Certo i numeri dello studio Cresme fotografano bene la realtà: Consip entra nel mercato a partire dal 2014 e in tre anni arriva a conquistare una quota del 40%: le gare bandite nel triennio 2014-2015 dalla società del Tesoro ammontano infatti a un valore di 10.464 milioni su un totale di 25.850 milioni.
BOOM DEI SERVIZI PUBBLICI Lo studio Cresme evidenzia come si sia passati dai 5 miliardi del 2007 ai 9,6 del 2014 e ai 10,5 del 2015. Frenata nel 2016 a 5,8 miliardi