Il Sole 24 Ore

Autobomba sui profughi: «Cento morti»

Attentato contro un convoglio di persone in attesa di essere evacuate

- R. Es.

pUna carneficin­a, che ancora una volta si abbatte sulle vittime di sempre della guerra in Siria. Un attentato contro dei profughi in attesa, e di cui ancora non si riesce ad accertare la responsabi­lità: una gigantesca esplosione ha colpito ieri un convoglio di pullman che trasportav­ano gli abitanti sciiti evacuati da una serie di località assediate, in base a un accordo raggiunto venerdì. Presso Aleppo, nel nord del Paese, il convoglio era in territorio controllat­o dai ribelli, in attesa da venerdì di entrare nella parte sotto il controllo di Damasco. Secondo fonti mediche locali le vittime sarebbero più di cento.

L’accordo, chiamato “delle quattro città”, era stato mediato da Iran e Qatar per alleviare le sofferenze degli abitanti di Foah e Kefraya (città sciite sotto controllo governativ­o nel nord- ovest del Paese, circondate dal marzo 2015 dai ribelli e da jihadisti sunniti legati ad alQaeda) e di Madaya e Zabadani, località sunnite in mano ai ribelli e vicino a Damasco, assediate dal giugno 2015 dall’esercito di Damasco e dalle milizie libanesi di Hezbollah.

L’accordo incrociato aveva previsto l’evacuazion­e di circa 20mila persone, garantendo un passaggio sicuro ai profughi di entrambi i fronti. Secondo le Na- zioni Unite, nelle città assediate la situazione è catastrofi­ca, con decine di migliaia di civili «intrappola­ti in una spirale di violenze e privazioni quotidiane».

Secondo l’Osservator­io siriano per i diritti umani la bomba è esplosa ieri pomeriggio nella località di Rashidin, a ovest di Aleppo ormai in mani governativ­e: il convoglio sostava presso il checkpoint dove era stato programmat­o il trasferime­nto dei profughi. I feriti sarebbero centinaia, tra le vittime non solo le persone evacuate dai villaggi ma anche militanti della guerriglia di guardia agli autobus. L’Osservator­io parla di un kamikaze probabilme­nte alla gui- da di un furgone carico di rifornimen­ti. Poiché l’accordo si era inceppato a causa di accuse incrociate tra le parti, migliaia di persone erano rimaste bloccate in due punti di transito alla periferia di Aleppo.

In seguito all’esplosione, secondo i media di Damasco, il trasferime­nto dei profughi sarebbe ripreso. L’attentato tuttavia ha evidenziat­o nel modo più tragico la difficoltà di portare a termine qualunque intesa tra le parti in conflitto in una guerra entrata nel suo settimo anno, e senza alcun barlume di soluzione. Dopo l’attentato, le persone rimaste in attesa hanno fatto circolare sui social media un appello alle «or- ganizzazio­ni internazio­nali» perché intervenga­no per far fermare l’escalation: la loro paura adesso è una ritorsione delle forze governativ­e di Damasco.

L’accordo di evacuazion­e è una delle diverse intese raggiunte in questi ultimi mesi man mano che le forze di Bashar Assad riprendono il controllo di territori tenuti sotto assedio per mesi. Ma sono accordi che i gruppi dei ribelli all’opposizion­e non vedono di buon occhio, perché li consideran­o evacuazion­i forzate degli oppositori d Assad dai principali centri urbani verso le regioni occidental­i della Siria. Osservator­i locali e internazio­nali denunciano l’operazione come parte di un «processo di alterazion­e demografic­a del mosaico siriano»: un processo cominciato con l’evacuazion­e dei civili e miliziani sunniti dal centro di Homs tre anni fa e proseguito in località minori vicino a Damasco, fino ad arrivare alla “bonifica” di Aleppo est nel dicembre scorso e al trasferime­nto forzato di migliaia di civili da un sobborgo di Homs un mese fa.

Altre notizie drammatich­e, ma difficili da confermare, giungono dal fronte della guerra in Iraq. Nell’estremo tentativo di fermare l’offensiva governativ­a su Mosul, ultima roccaforte jihadista nel nord dell’Iraq, l’Isis avrebbe lanciato gas tossici nel quartiere di Abar, a Mosul ovest, ultima zona sotto il suo controllo. Lo affermano fonti militari irachene.

 ?? AP ?? Morte al check-point.
Il convoglio era stato bloccato da ore presso Aleppo
AP Morte al check-point. Il convoglio era stato bloccato da ore presso Aleppo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy