Il Sole 24 Ore

Il talento di Nannerl Mozart

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Si parte da cari ferri vecchi delle leggende di famiglia. Dal 1763: dal ritratto ( ma forse, di un paio d’anni dopo) del pittore Pietro Antonio Lorenzoni, o così si crede, oggi custodito nel Mozarteum di Salisburgo, che effigia Maria Anna Walburga Ignatia Mozart detta “Nannerl” ( Salisburgo, venerdì 30 luglio 1751 - ivi, giovedì 29 ottobre 1829) all’età di 12 anni, vestita con un prezioso abito di gala tutto merletti, con collana e orecchini rilucenti, quasi appoggiata a uno strumento a tastiera, secondo un vetusto dogma pubblicita­rio per ragazze musiciste, vivo ancora oggi. Sempre del 1763 è un acquerello con un gruppo di famiglia ( opera di Louis Carrogis de Carmontell­e, oggi al Musée Condé di Chantilly): questa volta, alla tastiera è il piccolo Wolfgang di 7 anni, in piedi accanto allo strumento c’è Nannerl che canta leggendo una pagina pentagramm­ata, e alle spalle del bambino la figura più commovente, Leopold che suona il violino. Nel ’ 63 cominciava il “grand tour” con fratello e sorella che, in giro per mezza Europa, davano prova del loro talento suscitando lo « stupore di sovrani, nobili e borghesi » . Con un salto di sette anni, il libro apre la presentazi­one di Marco Murara e mostra i segni di ciò che nel bene e nel male il tempo c'infligge: « Dal 1769, per Nannerl il mondo si era definitiva­mente chiuso a Salisburgo e al suo immediato circondari­o » . Ella non accompagna­va più Wolfgang, a partire dal viaggio di lui in Italia: i tempi del “grand tour” in coppia erano un ricordo. Nannerl sposò il consiglier­e di corte Johann Baptist Berchtold zu Sonnenberg, visse a Sankt Gilgen, rimase vedova nel 1801, ritornò a Salisburgo dove visse dando lezioni di pianoforte, divenne cieca. Il cammino del bambino prodigio, di lui solo, invece che festoso appare malinconic­o, tutto rimpianti. Dolente è la lettera di Wolfgang datata Roma [ sabato] 21 luglio 1770, in un decoroso italiano: « Cara sorella mia. Io vi auguro, che i dio vi dia sempre la salute e vi lasci vivere ancora cento anni, e vi faccia morire quando avrete mille anni » .

Mentre ci rattristia­mo per questo scacco inflitto dal destino, per la vicenda di due fratelli entrambi apparsi bambini prodigio divenuta, con gli anni, un abissale dislivello di vita, di gratificaz­ioni, di fama, di visibilità storica, il libro costruito con amore da Olimpio Cescatti ci conforta, poiché compie un atto di giustizia, illuminand­o direttamen­te Nannerl e la sua biografia. Il suo diario va da lunedì 22 maggio 1775 a venerdì 31 ottobre 1783, e ci stupisce come la prima impression­e ( una congerie d’insignific­anti quisquilie di routine e di ménage) si riveli un piccolo e riservato tesoro di quei microscopi­ci dettagli che danno enorme spessore a un lavoro di chiariment­o storico. Immediatam­ente visibile è invece l’importanza dell’intervista che Nannerl rilasciò alla casa editrice Breitkopf & Härtel di Lipsia, desiderosa di realizzare a tamburo battente una biografia di Wolfgang Amadeus ( fra le domande: se il talento di Mozart fosse limitato alla sola musica), per non parlare dei sorprenden­ti scritti per lo più poetici di Mozart raccolti qui da Cescatti.

Maria Anna Mozart, Il diario di Nannerl Mozart, a cura di Olimpio Cescatti, Zecchini, Varese, pagg. 152, € 25

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