Tutt’altro che Piccolo
qualche giorno prima della mostra in un negozio di idraulica (J.L. Mott). Spedendolo alla mostra (con 6 dollari si aveva il diritto di essere esposti), l’intento era chiaro: quella era un’opera d’arte: bastava l’intenzione di un autore a dichiararla tale (e qualcuno, noi, disposto ad ammettere che lo fosse).
E qui inizia la seconda parte della storia; la più “filosoficamente” complessa. L’opera, infatti, non fu esposta, ma nascosta dietro un paravento. Duchamp perciò si dimise ed ebbe un secondo colpo di genio. Andò dall’amico fotografo Alfred Stieglitz, nome decisivo dell’avanguardia newyorkese, con il “suo” orinatoio e glielo fece immortalare: la «fontana» è ora su un piedistallo, come conviene alle sculture. Attenzione: perché Duchamp è animatore di una rivista, «The Blindman» (solo due numeri, introvabile anche in antiquariato). Ebbene, nel secondo numero, datato maggio 1917 e con testata diversa, «Blind Man», in due pagine affiancate, mette la foto di Stieglitz con la dida «l’opera rifiutata alla mostra degli indipendenti» e, nell’altra pagina, sotto il titolo «Il caso Richard Mutt», la difesa e il perché e il percome. «Che il signor Mutt abbia fatto o no Fontana con le proprie mani – si legge – non importa. Lui l’ha SCELTA. Ha visto un normale articolo quotidiano, l’ha posto in modo che il suo significato utilitaristico sparisse sotto il nuovo titolo e il nuovo punto di vista – così ha creato una nuova idea per quell’oggetto». Era nato il ready made. Ma c’è di più. L’ “originale” della fontana fu perso subito e non ne resta traccia. Pe molti anni l’opera più influente del secolo scorso è stata, di fatto, la fotografia e il testo che la commenta in questa effimera rivista, noti solo agli amici di Duchamp. La foto, poi, riapparirà solo nel 1945, e sempre in una rivista, «View», dedicata a Duchamp: il primo esemplare , in replica, fu esposto solo nel 1950 a NY. Ma, a quel punto, l’opera era dentro la coscienza collettiva degli artisti e di chi semplicemente osserva l’arte: era la rivoluzione del Novecento. La profezia si era avverata: e talmente forte e bene che ancora oggi, vista la sua straordinaria modernità, dubitiamo che abbia 100 anni.