M5S: euro, la democrazia prima dei mercati Di Maio: «No all’apertura festiva dei negozi»
Gr illo replica alle cr itiche di Münchau sul Sole 24 Ore - Di Maio: no alle aperture festive dei negozi
Il M5S replica all’articolo di Wolfgang Münchau, editorialista di FT, pubblicato l’11 aprile sul sito web del Sole 24 Ore. «La democrazia viene prima dei mercati _ si legge nel blog di Grillo - e il nostro governo lo dimostrerà». Di Maio contro l’apertura festiva dei negozi.
l’argomento della svalutazione della nuova lira citando uno studio della Bank ok America, che parla «di un misero 3%». Ma quell’indagine si riferisce all’ipotesi di un ritorno di tutti i Paesi dell’eurozona alle valute nazionali, non della sola Italia.
Citano poi l’economista Paolo Savona (a cui i pentastellati, come rivelato dal Sole 24 Ore un mese fa, guardano come possibile ministro dell’Economia), secondo cui «i fondamentali dell’economia non sono talidagiustificarel’attesadiunasvalutazione della neo-lira», perché il nostro Paese è tornato ad avere un cospicuo surplus commerciale. Infine, ripropongono la visione di una Banca d’Italia ripubblicizzata che «tornerà a essere uno strumento di politica monetaria nella mani del governo e del Parlamento», con il governatore «vincolato a comprare sul mercato i titoli di Stato che gli investitori rifiuteranno». Insieme alla banca pubblica degli investimenti e alla separazione tra banche commerciali e banche d’affari (le altre due costole del programma banchetargatoM5S), questaarchitettura - secondo il Movimento - aiuterà da un lato a controllare il debito, dall’altroafinanziarelepiccoleemedie imprese. Fantaeconomia? Il M5S non arretra: l’uscita dall’euro «non sarà una passeggiata ma nemmeno un cataclisma». Il post non spiega però come evitare l’effetto annuncio illustrato da Münchau, ovvero il fatto che gli investitori non aspetterebbero fino al referendum ma, «una volta appurata l’elezione di Di Maio a primo ministro», scommetterebbero su un voto a favore dell’addio all’euro, farebbero una stima della svalutazione e calcolerebbero quanto dovrebbe salire il rendimento in quel momento per neutralizzare una futura ridenominazione. Nessuna risposta, dunque, alla domanda su come scongiurare «il fuggi fuggi dal sistema finanziario italiano» la sera delle elezioni.
Nel frattempo Luigi Di Maio si è schierato ieri contro le aperture dei negozi nei festivi: «Le liberalizzazioni sfrenate hanno fallito, dovevano essere il volano dell’economia, ci stanno rendendo addirittura più poveri».
Fin qui i macro scenari. Restano le grane interne. Ieri, dopo Riccardo Nuti, si è autosospesa dal gruppo del M5S alla Camera anche Giulia Di Vita. Con Claudia Mannino, che potrebbe seguirli a breve, sono i tre deputati sui 14 indagati nella vicenda firme false a Palermo per cui la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Una mossa preventiva per evitare la votazione dell’assemblea chiesta da Grillo, sempre più insofferente verso le dichiarazioni al vetriolo dei tre ortodossi, e nuove spaccature. Il capogruppo Roberto Fico precisa infatti che oggi non ci sarà alcun voto. E smentisce le voci che lo descrivono come il “pompiere” dietro la decisione di Nuti. Ma lo elogia: «Un atto onesto, coraggioso, coerente con i principi del Movimento e dell’uomo che da dieci anni condivide con tutti noi questo progetto».