Incontro decisivo per il futuro di Gioia Tauro
CALABRIA Domani al ministero
pRischia di giocarsi nelle prossime ore il futuro del porto di Gioia Tauro e del transhipment italiano. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha convocato per domani a Roma i sindacati e il terminalista dello scalo (Medcenter container terminal, guidato da Contship Italia) per risolvere la vertenza sui 400 esuberi annunciati dall’azienda (e destinati alla neonata Agenzia per il lavoro), che hanno scatenato la protesta dei lavoratori . Questi ultimi, oltre ad aver bloccato venerdì, per un’ora, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, liberata solo dopo la convocazione da parte del ministro, hanno indetto uno sciopero di 10 giorni. Ed è proprio la durata di questa protesta, se non si riuscirà a farla rientrare con l’incontro romano, a mettere in pericolo il futuro del trasbordo in Italia.
Il rischio, infatti, è che le navi di Msc, unico armatore ancora presente nel porto di Gioia (dopo l’addio, negli anni scorsi, di Maersk, che pure con Msc ha un’alleanza su linee e slot) facciano rotta verso altri scali, come Valencia (dove il gruppo Aponte controlla una banchina), Pireo o Malta. Già oggi le unità di Msc che erano previste in arrivo a Gioia, stanno sbarcando i container nello scalo spagnolo e in quello greco, nonché a Barcellona, Civitavecchia e Napoli. Una situazione provvisoria ma che potrebbe diventare definitiva se davvero lo sciopero si prolungasse . Senza contare i problemi creati dai contenitori fermi a Gioia Tauro che rischiano di restare bloccati a terra ancora per una settimana.
Per comprendere appieno la questione occorre dire che i 400 esuberi annunciati da Mct non sono destinati al licenziamento. Il Governo, infatti, in accordo con le parti, ha stanziato 40 milioni per mettere a regime un’Agenzia di somministrazione del lavoro portuale e per la qualificazione professionale che è stata istituita a Gioia il 23 marzo scorso. L’organismo serve proprio ad assorbire per tre anni i lavoratori in esubero e a formarli per reinserirli poi nel ciclo lavorativo presso il bacino di carenaggio previsto in costruzione nel porto o nelle attività della zona economica speciale che la Regione Calabria sta adoperandosi a creare alle spalle del porto.
IL NODO Va risolta la vertenza sui 400 esuberi annunciati dal terminalista dello scalo, che hanno scatenato la protesta dei lavoratori
Nonostante l’accordo raggiunto su questo percorso, i lavoratori sono arrivati allo scontro con Mct per divergenze sui criteri con i quali scegliere i 400 da avviare verso l’Agenzia. Inoltre il sindacato vorrebbe che il numero degli esuberi fosse ridotto. Il porto poi soffre dello stallo per il mancato accordo Governo-Regioni sulla nomina del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale di Gioia Tauro e Messina.
Alla fine, però, si corre il serio rischio che l’unico cliente di Gioia abbandoni le banchine e per lo scalo calabrese si apra una crisi strutturale come quella che ha colpito Taranto che, dopo l’addio di Evergreen, è rimasto senza traffici di trasbordo.