Per Copernico oltre 3.600 utilizzatori
pGrande attenzione al business immobiliare. E una vocazione alla creazione di spazi di lavoro condivisi ad alto valore aggiunto. Sono i tratti distintivi di Copernico, società attiva nel settore del co-working nata in seno a Windows on Europe. Con nove centri in Italia e uno in fase di apertura a Torino, Copernico conta 3.600 membri, 2.400 postazioni di lavoro su oltre 30mila metri quadri gestiti direttamente e 70 dipendenti.
Conto alla rovescia, dunque, per l’apertura dell’ex Palazzo L’Oreal di Torino, al centro di un progetto di ristrutturazione importante: un edificio storico in zona centrale della città – a poca distanza dalla stazione di Porta Susa – con 12mila metri quadri di superficie e 800 postazioni disponibili. Un progetto da 20 milioni di euro sostenuto dal Gruppo accanto ad altri investitori che hanno deciso di scommettere sul debutto del format Copernico nella città di Torino. L’inaugurazione è prevista nel mese di giugno, la sede si svilupperà su tre piani, racconta l’ad Pietro Martani, con un’area riservata al coworking, uffici arredati, sale meeting, spazi per eventi accanto ad una zona più social, composta dal club e dal café. Con un occhio ai lavoratori 3.0, i «worksumer», a caccia di contesti che facilitano la produttività e la conciliazione tra vita personale e professionale.
Copernico ha nove sedi tra Milano, Venezia e Bruxelles. Con oltre 600 aziende “ospiti” nei suoi spazi e in media 3.600 utilizzatori al giorno. «Stiamo portando Copernico verso l’internazionalizzazione – spiega l’amministratore delegato di Copernico Holding Spa Pietro Martani – con un modello che esalta l’italianità, da esportare in altre aree». Accanto all’hardware, gli spazi e gli allestimenti, spiega Martani, il software, la piattaforma Copernico, «grazie alla quale si costruisce la community, attraverso la promozione di eventi, talk, sessioni di training, attività di knowledge sharing». Il tema della formazione, dunque, entra nella proposta di servizi firmata da Copernico: «Creeremo una Academy in Italia – anticipa Martani – da proporre anche all’estero, focalizzata sui servizi di ristorazione e food».