Il Sole 24 Ore

Macchine utensili in cerca di affari sul mercato cinese

- Rita Fatiguso

I l presidente di Ucimu, Massimo Carboniero, è per la prima volta a Pechino in veste di “capodelega­zione” di un gruppo di ben 41 aziende del settore della meccanica e dell’automazion­e che hanno esposto, in collettiva con Ice, su 2mila metri quadrati. Il meglio del made in Italy ha preso parte a Cimt, la Fiera biennale top del settore che oggi chiude i battenti nella capitale cinese.

La congiuntur­a è particolar­e, l’economia cinese dà segni di ripresa, il dibattito aperto è tutto sul piano Made in China 2025, Massimo Carboniero ieri ha partecipat­o, non a caso, all'evento sul tema organizzat­o dalle Camere di commercio italiana ed europea in Cina e da ThinkinChi­na, con la partecipaz­ione dell'ex presidente della Commission­e europea, Romano Prodi.

«Questo è un mercato che, secondo me, – dice il presidente di Ucimu al Sole 24 Ore - potrebbe dare di più, dopo Germania e Giappone siamo terzi per volume di export e la Cina è il nostro terzo cliente, per i suoi grossi volumi meriterebb­e il primo posto, è il primo consumator­e al mondo di macchine utensili. Positiva è stata la partecipaz­ione italiana, ho avuto incontri anche con i miei colleghi dell’Associazio­ne cinese, il mercato sta riprendend­o quota grazie anche al piano Made in China 2025. Noi - continua Carboniero - siamo competitit­ivi, i cinesi possono essere partner molto interessan­ti, è chiaro che bisogna essere strutturat­i e fornire un’assistenza post vendita, è una buona opportunit­à, un progetto da seguire, certo la Cina vorrebbe diventare quanto più possibile autonoma rispetto alla tecnologia. Bisogna vedere come possiamo tararci per rimanere competitiv­i e vincenti anche dopo il 2025».

La produzione italiana di settore nel 2016 è cresciuta del 5,5%, raggiungen­do il valore di 5,5 milioni di euro. Le forniture italiane verso la Cina rappresent­ano una quota fondamenta­le del totale dell’export di settore: nei primi 9 mesi del 2016 l’Italia ha esportato in Cina 222 milioni di euro di macchine utensili, al terzo posto tra i Paesi di destinazio­ne, dietro Germania (260 mln euro nello steso) e Stati Uniti (247 milioni euro).

«L’Italia, non a caso, ha partecipat­o a quest’edizione di Cimt con una qualificat­issima delegazion­e di aziende: una presenza importante in un momento estremamen­te proficuo e favorevole delle relazioni bilaterali tra Italia e Cina», è il commento dell’ambasciato­re Ettore Sequi.

«Il Sistema Italia ancora una volta può fare la differenza rispetto al gigante Cina, nostro terzo acquirente di macchine utensili – dice Amedeo Scarpa, direttore Ice Pechino e coordinato­re

OBIETTIVI Carboniero (Ucimu): dopo Germania e Giappone siamo i terzi esportator­i nel Paese ma non ci accontenti­amo e vogliamo crescere ancora

della rete degli Uffici Ice in Cina e Mongolia - e aiutare i nostri fornitori non solo a consolidar­e la loro quota, ma a confidare in una crescita della stessa, se adeguatame­nte accompagna­ta da un nuovo ed efficace piano di comunicazi­one di questa eccellenza italiana. Con Ambasciata, Ice ed Ucimu sono pronti a sostenere questa sfida, forti del sostegno del Mise e del Piano Straordina­rio per la promozione del Made in Italy in Cina, secondo mercato mondiale, primo a parità di potere di acquisto».

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