Il Sole 24 Ore

La Bce pronta a interventi di liquidità

Alle r iunioni Fmi di Washington i banchier i centrali discutono sulle possibili ripercussi­oni del voto francese - Il ballottagg­io tra estrema destra e sinistra radicale r itenuto uno scenar io remoto

- Alessandro Merli

La Banca centrale europea è pronta a intervenir­e con iniezioni di liquidità nel caso che domani, alla riapertura dei mercati, il primo turno delle elezioni presidenzi­ali francesi provochi violente turbolenze, secondo due governator­i che fanno parte del consiglio della Bce, agli incontri del Fondo monetario a Washington. Entrambi però tendono a escludere che ce ne sarà bisogno. Non si tratta per le banche centrali di una situazione nuova, in quanto si mantengono sempre in continua consultazi­one quando ci sia una soluzione di rischio potenziale, come è avvenuto l’anno scorso per il referendum britannico per l’uscita dall’Unione europea, ma è chiaro che in questo caso la Bce si troverebbe di fronte a una crisi che coinvolger­ebbe la seconda economia dell’unione monetaria. L’esito elettorale temuto dai mercati è un primo turno da cui escano Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon, i due candidati anti-euro.

«Gli strumenti a disposizio­ne delle banche centrali – ha detto il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, li abbiamo usati e annunciato che li avremmo usati nella situazione di Brexit. Non credo che ci sarà una situazione di questo tipo nei prossimi giorni. Ci sono strumenti che ovviamente riguardano la liquidità e possiamo attivarli rapidament­e. I mercati sanno che li abbiamo». Si tratta di strumenti, ha osservato Visco, «utilizzabi­li quando serve e come serve». Il problema è «più di lungo termine, più prospettic­o: bisognerà vedere che succederà, per esempio sugli spread, ma è una questione che trascende gli interventi monetari».

Secondo il governator­e della Banca centrale austriaca Ewald Nowotny, la Bce potrebbe addirittur­a fornire liquidità di emergenza alle banche francesi, attraverso la sportello Ela (usato per le banche greche), ma lui stesso ha detto di prevedere che non sarà necessario. «Se ci fossero problemi specifici sulla liquidità per alcune banche francesi, la Bce ha l’Ela – ha detto Nowotny – ma naturalmen­te non ci aspettiamo movimenti particolar­i». Visco ha spiegato che l’Ela va attivato su richiesta della Banca centrale del Paese, in base alle regole già fissate. L’ipotesi sembra tuttavia estrema, dato fra l’altro che le banche francesi dispongono di abbondante liquidità propria.

Secondo un altro banchiere centrale europeo presente a Washington, la Bce potrebbe ricorrere, oltre alle iniezioni di liquidità alle banche e ai normali rifinanzia­menti, alla concentraz­ione nei giorni immediatam­ente successivi al voto di parte degli acquisti di titoli francesi (ed eventualme­nte del debito di altri Paesi coinvolti dal contagio: i principali indiziati sono Italia, Portogallo e Spagna) già previsti dal programma di Qe.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha dal canto suo affermato che non è prevista alcuna riunione dell’Eurogruppo (i ministri finanziari dell’area euro) per domenica sera. Nei giorni scorsi il capo economista del Fondo monetario, Maurice Obstfeld, aveva dichiarato che fra i programmi elettorali a favore di un’uscita dal- l’euro e l’effettiva uscita dall’unione monetaria occorrono diversi passi. Un parere che è stato ribadito a Washington da diversi esponenti delle istituzion­i internazio­nali. Osserva una fonte monetaria che, al di là degli aspetti legali che richiedono appunto numerosi passaggi, non va dimenticat­o che anche i sondaggi più recenti mostrano una larga maggioranz­a dell’opinione pubblica a favore della permanenza nell’euro.

Un altro banchiere centrale europeo è convinto invece che il voto francese presenti un potenziale «al rialzo» per lo scenario dell’eurozona. In caso di elezione di Emmanuel Macron, non solo verrebbe superata l’incertezza attuale, ma la Francia finalmente intraprend­erebbe le riforme struttural­i di cui ha bisogno. Questo ridimensio­nerebbe lo spread e migliorere­bbe le prospettiv­e dell’economia francese. Secondo la stessa fonte, questo potrebbe fornire un impulso alla riforme anche in Italia.

Molti osservator­i di mercato presenti a Washington seguono a loro volta minuto per minuto le elezioni francesi. Secondo Francesco Garzarelli, di Goldman Sachs, l’attuale spread Oat-Bund di 70 punti base è già in linea con situazioni di crisi, ma una vittoria di Le Pen-Melenchon potrebbe ampliarlo in modo significat­ivo, di 30-40 punti, in caso di un aumento della percezione di rischio sistemico, o anche di 80 se la Francia venisse equiparata all’Italia. Un esito elettorale positivo, secondo gli economisti di mercato interpella­ti dal Sole 24 Ore a Washington, avvantagge­rà, in termini di spread, non solo la Francia, ma anche Italia e Spagna, in quanto ridurrà il rischio di una rottura dell’unione monetaria.

 ?? EPA ?? Bce. Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi
EPA Bce. Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy