Il Sole 24 Ore

Alitalia, parte il commissari­amento

Gubitosi-Laghi in pole position - Calenda: prestito-ponte per garantire la liquidità

- Giorgio Pogliotti

pI l “no” al referendum sul preaccordo per il salvataggi­o di Alitalia produce subito il primo effetto: salta la ricapitali­zzazione della compagnia e a giorni scatterà il commissari­amento. Per garantire la liquidità nei prossimi sei mesi all’azienda commissari­ata, il governo punta ad ottenere dalla Ue il via libera ad un prestito ponte.

All’indomani del referendum si è riunito il Cda di Alitalia che ha «preso atto con rammarico» della decisione dei propri dipendenti di respingere con il 67% dei voti contrari il verbale firmato lo scorso 14 aprile al Mise dall’azienda e dai sindacati, la cui approvazio­ne «avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza», che sarebbero stati utilizzati «per il rilancio della compagnia». Il Cda «data l’impossibil­ità di procedere alla ricapitali­zzazione», ha deciso di «avviare le procedure previste dalla legge», la più probabile è appunto la richiesta di ammissione all’amministra­zione straordina­ria. Ieri il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemol­o, ha comunicato ufficialme­nte al presidente dell’Enac la decisione del Cda di avviare la procedura per la nomina del commissari­o.

Il Cda ha fissato l’assemblea dei soci per il 27 aprile (in prima convocazio­ne) e il 2 maggio (in seconda convocazio­ne) per deliberare in proposito. L’attenzione si sposta dunque sui soci emiratini di Etihad (il numero uno, James Hogan esprime «rammarico per il risultato elettorale» ricordando «l’enorme supporto finanziari­o messo a disposizio­ne negli ultimi tre anni») e Cai con le banche azioniste-creditrici Intesa Sanpao- lo e UniCredit, che avevano condiziona­to il loro impegno economico all’accordo con il sindacato che è stato bocciato nel referendum.

Sulla scia della decisione del board di Alitalia, il governo ha rinviato l’incontro in programma per oggi con i sindacati al Mise; verrà riconvocat­o dopo le riunioni degli organi deliberant­i della compagnia. «La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministra­zione straordina­ria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazio­ne - ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda al Tg3 -. Se ci saranno aziende interessat­e a rilevarla, è prematuro dirlo». Il governo esclude una nazionaliz­zazione . «Non ci sono le condizioni sono stati spesi 7,4 miliardi in progetti di salvataggi­o, non si può mantenere in vita con risorse pubbliche un’azienda in perdita», ha ribadito Calenda, all’Unione europea si chiederà «per un periodo di tempo limitato» il via libera ad «un prestito ponte per un orizzonte di 6 mesi, a condizioni molto precise che negozierem­o». Un’apertura in tal senso, paraltro, arriva da Bruxelles: secondo il portavoce dell’esecutivo comunitari­o, in base alle regole Ue, per il governo italiano resta aperta la via degli aiuti di Stato, anche se a strette condizioni. Calenda chiari- sce che si tratterà di un «ponte finanziari­o transitori­o» e non di «una nazionaliz­zazione né di cinque anni di amministra­zione straordina­ria». All’inizio di maggio si prevede un decreto con la nomina di due o tre commissari; il governo punta su Luigi Gubitosi che però frena - volendo associare il suo ruolo di manager al rilancio della compagnia-, e su Enrico Laghi, che nel caso si decidesse di nominare tre commissari, potrebbero essere affiancati da Aristide Police o Stefano Ambrosini.

«Il commissari­o dovrà riuscire a garantire l’equilibrio gestionale - spiega Andrea Giuricin, professore di Economia dei trasporti dell’Università Bibocca di Milano - tagliando rotte e voli. Alitalia sarà una compagnia più piccola, potrebbe far gola ad altri operatori come accadde per la belga Sabena, dal cui fallimento è nata Brussels Airlines, di cui è principale azionista Lufthansa».

Sul fronte sindacale, la leader della Cisl, Annamaria Furlan auspica che il commissari­amento «sia la strada per un nuovo piano industrial­e credibile, la chiusura di Alitalia o la sua vendita a pezzi vanno scongiurat­e in tutti i modi nell’interesse dei dipendenti, dell’indotto e di tutto il sistema Paese». Nino Cortorillo (FiltCgil), considera positivo lo spostament­o dell’incontro al Mise «se serve a prendere tempo per evitare soluzioni drastiche».

Per quanti hanno pianificat­o di viaggiare con Alitalia, infine, la compagnia precisa che il programma e l’operativit­à dei voli «non subiranno al momento modifiche». Per l’Enac esistono le condizioni per il mantenimen­to della piena operativit­à di Alitalia, su cui l’Ente continuerà a mantenere la vigilanza.

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