Il Sole 24 Ore

I private equity si rifanno avanti per la divisione retail gas di Eni

La cessione era stata r inviata nel settembre scorso per le turbolenze dei mercati Ma il gruppo smorza le attese: «Prematura la vendita»

- Carlo Festa

pPotrebbe riprendere, secondo indiscrezi­oni, il processo di cessione delle attività nel retail gas and power di Eni.

Secondo i rumors nelle ultime settimane diversi soggetti finanziari si sarebbero rifatti avanti, manifestan­do interes- se per queste attività che avrebbero una valutazion­e di circa 3 miliardi di euro. Al momento non sarebbe ancora partito un processo, ma secondo i rumors proprio le tante sollecitaz­ioni esterne potrebbero far riprendere in ma- no il dossier ad Eni.

Il processo era stato interrotto lo scorso anno a causa della volatilità dei mercati nel periodo precedente il referendum costituzio­nale italiano. Sull’operazione, nel caso ripartisse, dovrebbero lavorare gli advisor Goldman Sachs e Barclays, che erano già stati incaricati lo scorso anno di seguire l’eventuale cessione.

Da parte sua Eni, contattata da «Il Sole 24 Ore», non commenta, come è sua abitudine, le indiscrezi­oni di stampa.

La società riferisce tuttavia di ritenere «prematura qualunque i potesi di cessione delle attività retail G&P e ribadisce che qualsiasi decisione in merito sarà basata sulla valorizzaz­ione delle attività in questione e sarà annunciata ufficialme­nte. Per il momento non c’è nessuna attività in corso».

Fatto sta che alcuni private equity, secondo i rumors, avrebbero anticipato i tempi e mandato nelle ultime settimane segnali di forte interesse al gruppo guidato da Claudio Descalzi. Già lo scorso anno tra i potenziali compratori c’erano sia grandi fondi di private equity sia gruppi strategici già presenti in Italia oppure intenziona­ti a entrare nel mercato tricolore.

Le attività erano infatti finite nel radar di grandi gruppi finanziari come Bain Capital, Blackstone, ma anche Clayton Dubilier & Rice, Advent Internatio­nal, Warburg Pincus, Permira e Cvc. Nella partita stavano per scendere, infine, anche gruppi strategici come Edison (controllat­a della francese Edf) e Centrica.

Circa un mese fa, proprio l’amministra­tore delegato di Eni, Claudio Descalzi aveva spiegato che era in corso « la societariz­zazione» delle attività retail con « un Ceo e tutto il resto » .

Nel settembre dello scorso anno Eni aveva rinviato la prevista vendita della divisione retail gas italiana valorizzat­a fino a 3 miliardi di euro a causa dell’incertezza politica creata dell’attesa sull’esito del referendum costituzio­nale voluto dal governo di Matteo Renzi.

La major petrolifer­a puntava infatti ad iniziare il processo di vendita alla fine del 2016, ma poi l’operazione era stata rinviata al 2017, senza specificar­e una data. Ad influire a quel tempo era stata anche l’attesa per il rinnovo delle cariche delle partecipat­e del Tesoro. Nel marzo scorso infatti Claudio Descalzi è stato confermato a capo dell’azienda petrolifer­a italiana.

TITOLI IN SCADENZA

L’OPERAZIONE La transazion­e potrebbe valere circa 3 miliardi di euro Barclays e Goldman advisor Interesse da Bain Capital, Blackstone e Clayton Dubilier

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