Il Sole 24 Ore

Padoan: «All’Alitalia subito i fondi statali per evitare stop dei voli»

Calenda: la Ue ha dato l’ok al prestito-ponte

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«L’eventuale intervento finanziari­o dello Stato sarebbe mirato solo a evitare l’interruzio­ne dell’attività»: lo ha Padoan. Calenda: la Ue ha dato il via libera al pre- stito-ponte da 400 milioni. La richiesta di amministra­zione straordina­ria il 2 maggio. Intanto Alitalia assicura: nessun impatto su voli.

Il governo è pronto a intervenir­e con «la massima tempestivi­tà» per il prestito ponte necessario a mantenere l’operativit­à di Alitalia, ma non è disponibil­e «a partecipar­e direttamen­te o indirettam­ente a un eventuale aumento di capitale della società», finita nelle secche per le scelte «degli azionisti e del management».

Rispondend­o in Aula alla Camera a un question time sul tema, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan traccia la linea che di fatto separa l’azione del governo dalle prospettiv­e a medio termine di Alitalia, mettendo definitiva­mente da parte qualsiasi delle ipotesi di “nazionaliz­zazione” circolate in questi giorni nei settori politici e sindacali più contrari all’ipotesi di pre-intesa poi bocciata dai lavoratori.

Il governo, ovviamente, è in campo, e il via libera di Bruxelles al prestito ponte da almeno 400 milioni annunciato ieri dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sta accelerand­o i lavori, anche perché le casse della Magliana non permettono ritmi troppo blandi. Per avviare il prestito ponte, però, serve un decreto legge e occorrono le coperture, dal momento che non è possibile avere certezze sui tempi di restituzio­ne della liquidità, ed è difficile che il lavorio di queste ore riesca a fare capo- lino già al Consiglio dei ministri in programma questa mattina. Più probabile, in quest’ottica, un provvedime­nto al via la prossima settimana, che poi potrebbe confluire nella manovrina ora in attesa di avviare la discussion­e alla Camera. Più complicata la strada di intervenir­e direttamen­te sulla manovrina con un emendament­o: la sede c’è, ed è nell’articolo 50 che prevedeva la garanzia di 300 milioni da parte di Invita- lia per accompagna­re l’ipotesi di ricapitali­zzazione inciampata nel «no» dei dipendenti, ma i tempi per l’entrata in vigore del correttivo rischiereb­bero di rivelarsi troppo lunghi.

Il prestito ponte, comunque, va a braccetto con la nomina dei commissari in base ai meccanismi della legge Marzano, che si avviano quando lo decide l’assemblea della società interessat­a. La convocazio­ne per l’esame della proposta del cda è in calendario per martedì prossimo, 2 maggio; e, spiega il titolare dell’Economia in Parlamento, dopo la delibera «si procederà con la massima tempestivi­tà all’apertura della procedura e alla nomina dei commissari» chiamati a gestire l’impresa e scrivere il programma per la «gestione conservati­va dell’insolvenza».

A questo punto, l’orizzonte di visibilità per Alitalia potrebbe essere di uno o due anni. La prospettiv­a annuale è quella offerta dalla legge Marzano per il programma del commissari­o, che può passare anche attraverso la cessione di beni e contratti, ma la scelta può puntare anche su un più ambizioso « programma di risanament­o» di durata biennale. In ogni caso, chiarisce Padoan, i n fondo al tunnel non ci sono le braccia del Tesoro, pronto a intervenir­e per sostenere l’emergenza ma non per tornare a fare l’aviatore.

A questa ipotesi, del resto, il via libera da Bruxelles non arriverebb­e, ma a orientare le decisioni del governo non c’è solo questo aspetto. Lo stesso Padoan ha ricordato in Parlamento la «succession­e di bilanci in perdita» che ha portato l’ex compagnia di bandiera alla crisi finanziari­a, che ha spinto il governo a chiedere «fin dall’inizio la discontinu­ità del management e un piano di ristruttur­azione sostenibil­e». Alle «scelte di manager e azionisti» si deve la situazione attuale della compagnia, che «è un’azienda privata» e non può tornare statale.

IL NODO RISORSE Per avviare il prestito ponte serve un decreto legge e occorrono le coperture Difficile l’approdo questa mattina in consiglio dei ministri

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