Boccia: al Sud veri campioni nazionali, costruire questa parte positiva del Paese
Boccia: per crescere dobbiamo continuare a costruire questa parte positiva del Paese
«Al Sud ci sono dei veri campioni nazionali. Occorre continuare a costruire questa parte positiva del Paese». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel centenario dell’Unione industriali a Napoli.
p La Città della scienza come luogo simbolo della città. Di quella Napoli «che ambisce e deve essere il capoluogo di un nuovo Mezzogiorno non periferia d’Europa, ma centro tra l’Europa e il Mediterraneo». Un territorio in cui «la dotazione infrastrutturale, la rigenerazione delle aree interne diventa non una sfida del Sud ma del paese». Parte da qui Vincenzo Boccia per sottolineare l’importanza della celebrazione del Centenario dell’Unione industriali di Napoli. Un compleanno che diventa l’occasione per rilanciare le opportunità e potenzialità del Mezzogiorno: «Le medie di settore non sono più significative. Al Sud ci sono dei veri campioni nazionali», ha sottolineato il presidente di Confindustria. Investire nel Sud, ha aggiunto, conviene: «Esistono condizioni interessanti, come quella dei benefici fiscali. Occorre continuare a costruire questa parte positiva del paese, investendo anche in infrastrutture. Il paese può recuperare il prodotto interno lordo che abbiamo perso dal 2008 ad oggi ripartendo dal Mezzogiorno e portando al Sud la questione industriale».
Infrastrutture e rigenerazione urbana sono stati i temi principali della seconda tappa del programma per le celebrazioni del Centenario, dal titolo “Le vie dello sviluppo”. «Occorrono progetti prioritari e qualitativamente rilevanti», ha detto Boccia, sottolineando «l’importanza della questione industriale», emersa anche dal dibattito, e della «dotazione infrastrutturale come fattore di competitività e attrattività dei territori». Con le città motore di sviluppo: sarà proprio il presidente degli industriali napoletani, Ambrogio Prezioso, ha annunciato Boccia, a coordinare il gruppo di lavoro nazionale sulle aree metropolitane.
Bisogna superare quella cul- tura del «deve passare la nottata», puntando ad «un’idea di futuro che coinvolga anche i giovani, la cui formazione è di grande qualità, ripartendo da una società inclusiva, realizzando politiche anticicliche coraggiose per la crescita, precondizione per combattere disuguaglianze e povertà», sono state le parole di Boccia. Occorre creare una «visione di futuro per un nuovo Mezzogiorno e una nuova Italia, per la quale combattiamo affinché vinca le sfide nel mondo», ha aggiunto il presidente di Confindustria. Sottolineando un aspetto: siamo il secondo paese industriale d’Europa. Ma non solo: «secondo alcuni dati del Wto sul commercio mondiale – ha aggiunto il presidente di Confindustria – considerando 14 macrosettori nel mondo in tre l’Italia è prima, in cinque siamo secondi e in uno siamo sesti. In poche parole in 9 settori su 14 siamo tra i primi al mondo». È questo il paese, ha aggiunto Boccia, «che vorrei raccontare, non per eludere le criticità, ma per presentare un racconto diverso, innanzitutto quando andiamo all’estero, ma anche a noi stessi, per combattere ansietà e assuefazione». Per il presidente di Confindustria bisogna «ripartire dai giovani, dalla formazione, dalla conoscenza, da una società inclusiva per capire cosa siamo, cosa possiamo e dobbiamo essere come Italia, come Mezzogiorno e come Napoli».
Dall’Istat è arrivato l’allarme spopolamento nel Sud: una riduzione che riguarderebbe tutto il paese, ma più accentuata nel Mezzogiorno. Un elemento che è emerso nel dibattito di ieri. «Sta a noi reagire per evitare che questo accada», è stato il commento di Boccia. È fondamentale rendere il Sud più attrattivo per gli investimenti: oggi c’è una dimensione premiale per chi investe nel Mezzogiorno, ha spiegato il presidente di Confindustria, con misure automatiche, senza scambi con la politica. Misure che hanno anche un carattere etico, perchè le usa chi paga le tasse. «Occorre un colpo di reni nell’interesse del paese», ha aggiunto Boccia, sottolineando l’importanza di utilizzare al meglio i fondi strutturali europei, «una grande occasione per l’Italia».
COMPETITIVITÀ ITALIANA «Secondo il Wto nel commercio mondiale su 14 macrosettori l’Italia è prima in tre, seconda in cinque e sesta in uno, quindi in 9 siamo fra i primi al mondo»