Il Sole 24 Ore

Scatto degli ordini, Industria 4.0 rilancia i robot

Macchinari. Per le commesse interne +22%

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Funziona. Il primo riscontro concreto dell’efficacia del pacchetto di incentivi legato ai beni di Industria 4.0 è negli ordini interni di macchine utensili, scattati tra gennaio e marzo del 22,2%. Nel primo periodo “certo” di utilizzo dell’iperammort­amento al 250% e della Sabatinibi­s “potenziata” il mercato ha dunque risposto nei termini auspicati, portando il livello assoluto dell’indice a livelli più che tripli rispetto all’abisso in cui era caduto all’inizio del 2013. Un progresso, quello segnalato nei numeri di Ucimu-Sistemi per produrre, ancora più confortant­e tenendo conto del confronto statistico, che vede il primo trimestre innestarsi in un trend di recupero corposo: +79% nel 2014, +15% nel 2015, +32% nell’avvio dello scorso anno. Non un rimbalzo “fisiologic­o” dunque ma crescita vera, che si concretizz­a dopo la pausa fisiologic­a del periodo ottobre-dicembre (-12,1% per gli ordini interni), momento di stasi quasi obbligato da parte dei clienti, rimasti in attesa del concretizz­arsi dei benefici della normativa. Ed è dunque ancora una volta la domanda interna, come accaduto per tre anni consecutiv­i, a realizzare le migliori performanc­e, a fronte di commesse estere praticamen­te ferme che limitano la crescita globale degli ordini al 5,1%. L’export per il comparto è ancora la parte prioritari­a del business, anche se la quota rispetto alla produzione è in discesa (dal 75% del 2013 al 60% dello scorso anno), proprio perché in termini relativi è l’Italia a dare i segnali più confortant­i: posti pari a 100 gli ordini 2010, il mercato interno oggi è a quota 236 (non distante dai massimi pre-crisi), quello estero 68 punti più indietro. «La scelta delle autorità di governo di dotare il paese di una politica industrial­e compatta e indirizzat­a a favorire l'aggiorname­nto tecnologic­o e organizzat­ivo delle imprese - spiega il presidente di Ucimu-Sistemi per produrre Massimo Carboniero - è stata sicurament­e lungimiran­te. I dati non lasciano spazio a interpreta­zioni: il programma sta portando i suoi frutti. La predisposi­zione a investire in tecnologia industrial­e e in sistemi di connettivi­tà da parte del manifattur­iero italiano aveva bisogno di una spinta che il Piano Industria 4.0 ha assicurato». Da parte dei costruttor­i si chiede al Governo di proseguire sulla strada degli stimoli all’innovazion­e e da questo punto di vista, spiega Carboniero, potrebbe essere utile «trasformar­e il superammor­tamento in provvedime­nto struttural­e», così come «valutare l'inseriment­o dell'iperammort­amento anche nella prossima legge di bilancio». E in attesa della conferma del trend di ripresa nel corso dell’anno, l’associazio­ne auspica inoltre interventi sul costo del lavoro, soprattutt­o in funzione dell’inseriment­o nel sistema produttivo di

nuovo capitale umano in chiave 4.0. «Le imprese manifattur­iere impegnate più di prima nell'attività di R&D- spiega Carboniero - trarrebber­o grande giovamento dagli interventi immediati di riduzione del cuneo fiscale e di detrazione degli oneri per i giovani assunti». Soddisfazi­one per i dati dei robot anche da parte del vicepresid­ente di Confindust­ria Giulio Pedrollo. «Una conferma - spiega - delle buone impression­i che stiamo raccoglien­do sul territorio attraverso i road show che Confindust­ria organizza sulle opportunit­à di Industria 4.0. Evidenteme­nte, come previsto, le imprese italiane hanno colto la sfida del governo a investire e l'effetto shock ha funzionato. Proprio il successo dell'iniziativa ci porta a chiedere con rinnovata energia una proroga dei termini di consegna dei macchinari da giugno a dicembre 2018 in modo che i fornitori nazionali possano smaltire lo straordina­rio numeri di ordini che ricevono».

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