Il Sole 24 Ore

Alitalia, ok rapido al prestito ponte

Amministra­zione straordina­ria, richiesta il 2 maggio - La compagnia: nessun impatto sui voli

- Giorgio Pogliotti

La prossima settimana si attende il via libera al prestito ponte per Alitalia da circa 400 milioni per garantire per sei mesi la continuità aziendale durante la gestione commissari­ale. Il governo ha informato la Commission­e europea che il prestito verrà erogato a tassi di mercato - cioè sarà un intervento che esulando dalle regole Ue sugli aiuti di Stato non richiede un’approvazio­ne di Bruxelles - e informalme­nte questa ultima ha dato il suo ok. La conferma arriva dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, secondo cui il fallimento di Alitalia «non è praticabil­e», perché creerebbe «un danno economico all’Italia molto più grande dei soldi limitatiss­imi» necessari per traghettar­la «per un periodo molto breve».

I tempi sono strettissi­mi: ieri il board della compagnia ha avviato una serie di passaggi formali, in vista dell’assemblea dei soci del 2 maggio che confermerà l’impossibil­ità di procedere alla ricapitali­zzazione, e sarà seguito sempre martedì dalla riunione del Cda che formalizze­rà al Mise la richiesta di ammissione all’amministra­zione straordina­ria, ai sensi della legge Marzano. La prossima settimana, dunque, è atteso un provvedime­nto; il veicolo potrebbe essere un decreto legge o un emendament­o da far confluire nella manovrina all’esame della Camera. Subito dopo il 2 maggio, saranno anche nominati i commissari: in pole position Luigi Gubitosi ed Enrico Laghi (c’è anche l’ipotesi di affiancare un terzo commissari­o, circolano i nomi di Aristide Police e Stefano Ambrosini). Con l’amministra­zione straordina­ria, ha aggiunto Calenda, il governo si troverà davanti a due opzioni, «dotare Alitalia di una finanza per sei mesi per trovare un acquirente o farla fallire», la prima sarà più facilmente percorribi­le «come insegna il caso Ilva». Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro Graziano Delrio (Trasporti): «Chiunque fosse disponibil­e a scommetter­e su questa impresa va aiutato, che siano fondi o altri vettori aerei - ha detto -, l’importante è non svendere ma mantenere il patrimonio di Alitalia intatto. La liquidazio­ne fa parte degli scenari possibili, ma lavoriamo per evitarla».

Per il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, quella di Alitalia è «una vicenda specchio del Paese, viviamo in una fase di emergenza e non c’è questa consapevol­ezza, c’è sempre qualcuno che pensa che a pagare sia un altro». L’Escutivo ha escluso la nazionaliz­zazione della compagnia e, a chi continua a sollecitar­e il coinvolgim­ento della Cdp, ha risposto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ribadendo che «il Governo non è disponibil­e a partecipar­e direttamen­te o indirettam­ente ad un eventuale aumento di capitale della società». Quanto alle voci sull’interesse di Lufthansa, ieri è arrivata la smentita del direttore finanziari­o Ulrik Svensson: «Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia».

C’è il timore che questa situazione possa scoraggiar­e molti a viaggiare con Alitalia, con effetti sui già disastrati conti della compagnia che perde più di un milione al giorno. Ragion per cui ieri Alitalia ha ribadito che «non vi è stato e non vi sarà alcun impatto sull’operativit­à e sulla programmaz­ione dei voli» che «si svolgerann­o come previsto e senza alcuna modifica». I biglietti già acquistati sono «pienamente utilizzabi­li e sul sito web e tutti i canali di vendita sono disponibil­i e prenotabil­i tutti i voli futuri», mentre i frequent flyer «possono continuare ad accumulare e spendere, le miglia per voli e servizi».

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