Alitalia, ok rapido al prestito ponte
Amministrazione straordinaria, richiesta il 2 maggio - La compagnia: nessun impatto sui voli
La prossima settimana si attende il via libera al prestito ponte per Alitalia da circa 400 milioni per garantire per sei mesi la continuità aziendale durante la gestione commissariale. Il governo ha informato la Commissione europea che il prestito verrà erogato a tassi di mercato - cioè sarà un intervento che esulando dalle regole Ue sugli aiuti di Stato non richiede un’approvazione di Bruxelles - e informalmente questa ultima ha dato il suo ok. La conferma arriva dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, secondo cui il fallimento di Alitalia «non è praticabile», perché creerebbe «un danno economico all’Italia molto più grande dei soldi limitatissimi» necessari per traghettarla «per un periodo molto breve».
I tempi sono strettissimi: ieri il board della compagnia ha avviato una serie di passaggi formali, in vista dell’assemblea dei soci del 2 maggio che confermerà l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione, e sarà seguito sempre martedì dalla riunione del Cda che formalizzerà al Mise la richiesta di ammissione all’amministrazione straordinaria, ai sensi della legge Marzano. La prossima settimana, dunque, è atteso un provvedimento; il veicolo potrebbe essere un decreto legge o un emendamento da far confluire nella manovrina all’esame della Camera. Subito dopo il 2 maggio, saranno anche nominati i commissari: in pole position Luigi Gubitosi ed Enrico Laghi (c’è anche l’ipotesi di affiancare un terzo commissario, circolano i nomi di Aristide Police e Stefano Ambrosini). Con l’amministrazione straordinaria, ha aggiunto Calenda, il governo si troverà davanti a due opzioni, «dotare Alitalia di una finanza per sei mesi per trovare un acquirente o farla fallire», la prima sarà più facilmente percorribile «come insegna il caso Ilva». Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro Graziano Delrio (Trasporti): «Chiunque fosse disponibile a scommettere su questa impresa va aiutato, che siano fondi o altri vettori aerei - ha detto -, l’importante è non svendere ma mantenere il patrimonio di Alitalia intatto. La liquidazione fa parte degli scenari possibili, ma lavoriamo per evitarla».
Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, quella di Alitalia è «una vicenda specchio del Paese, viviamo in una fase di emergenza e non c’è questa consapevolezza, c’è sempre qualcuno che pensa che a pagare sia un altro». L’Escutivo ha escluso la nazionalizzazione della compagnia e, a chi continua a sollecitare il coinvolgimento della Cdp, ha risposto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ribadendo che «il Governo non è disponibile a partecipare direttamente o indirettamente ad un eventuale aumento di capitale della società». Quanto alle voci sull’interesse di Lufthansa, ieri è arrivata la smentita del direttore finanziario Ulrik Svensson: «Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia».
C’è il timore che questa situazione possa scoraggiare molti a viaggiare con Alitalia, con effetti sui già disastrati conti della compagnia che perde più di un milione al giorno. Ragion per cui ieri Alitalia ha ribadito che «non vi è stato e non vi sarà alcun impatto sull’operatività e sulla programmazione dei voli» che «si svolgeranno come previsto e senza alcuna modifica». I biglietti già acquistati sono «pienamente utilizzabili e sul sito web e tutti i canali di vendita sono disponibili e prenotabili tutti i voli futuri», mentre i frequent flyer «possono continuare ad accumulare e spendere, le miglia per voli e servizi».