Amazon: a Roma i magazzini 4.0
Nel polo gli addetti saranno 1.200 contro i 1.500 dell’analogo centro di Piacenza
pNiente più magazzinieri che si muovono all’interno del centro logistico andando alla ricerca di scaffali in cui riporre la merce, ma scaffali che si spostano, loro, fino al magazziniere che avrà solo il compito di inserire prodotti o di estrarre prodotti. È la logistica del futuro, made in Amazon, che il colosso di Seattle porterà nel suo nuovo magazzino a Passo Corese, a una trentina di chilometri da Roma, che aprirà in autunno con un investimento di 150 milioni.
Sono al momento cinque in Europa (3 in Uk, 1 in Polonia e 1 in Spagna) e il 20% di quelli complessivi in Usa i centri Amazon che hanno questi sistemi di logistica automatica. Entro l’anno ne arriveranno altri 3: a Roma, a Barcellona e in Germania. «C’è un evidente efficientamento. Stimiamo fino al 15% di volumi in più trattati, a parità di superficie», spiega Stefano Perego, direttore operation in Uk dove gestisce l’attività di tutti i 12 (che diventeranno 15 entro l’anno), magazzini presenti in quello che è il primo mercato di riferimento per il colosso di Seattle, dopo gli Usa.
A una cinquantina di chilometri da Londra, a Dunstable, c’è proprio uno dei tre centri “robottizzati”. Curioso che lì vicino ci sia anche il primo nato fra i magazzini di Amazon in Uk, per smistare libri, nel 1999. Un magazzino tradizionale che resterà tradizionale. A Dunstable invece, come avverrà a Passo Corese, qualcosa di molto simile agli aspirapolveri che ruotando si infilano sotto tavoli e divani trasportano, all’interno di un’area completamente recintata, scaffali da riempire e riempiti con la merce che si spostano autonomamente. Cosa, questa, possibile grazie all’implementazione dei sistemi di un’azienda acquisita nel 2012: la Kiva. Da lì la creazione di un sistema proprietario che fa muovere questi “robot magazzinieri” all’interno di una giornata lavorativa di 20 ore, con 4 ore di stop per cambi turno e piccole manutenzioni. In Uk (24mila dipen- denti) la giornata lavorativa in Amazon è di 10 ore per 4 giorni alla settimana. In Italia (2mila dipendenti) gli addetti (assunti tutti con il contratto del commercio, nessuna cooperativa, tengono a precisare da Amazon), lavorano 8 ore per 5 giorni a settimana.
Al di là di questa differenza, a Passo Corese come a Londra sarà la logistica automatica il fulcro di tutto, con un migliaio di questi robot per la gestione degli scaffali che non ospiteranno prodotti ingombranti o abbigliamento. Il tutto all’interno di un magazzino in cui lavoreranno, entro tre anni, 1.200 dipendenti. Castel San Giovanni (Pc) – il centro logistico si Amazon, cui si aggiungeranno entro fine anno Passo Corese e Vercelli (65 milioni di euro di investimento e 600 posti programmati) – ha 1.500 dipendenti.
In questo quinto di gap negli addetti si può forse stimare l’impatto “occupazionale” della logistica automatica. «Questo però non vuol dire che saranno persi posti di lavoro», un po’perché si parla di magazzini che nascono automatizzati, non da riconvertire, ma anche perché «aumenterà la produttività con tutto ciò che consegue», 7 Con il termine automazione viene identificata la tecnologia che utilizza sistemi di controllo (come circuiti logici o elaboratori) per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell’intervento umano. Gli interventi di automazione si realizzano solitamente per l’esecuzione di operazioni ripetitive o complesse, ma anche dove si richieda attenzione alla sicurezza o certezza dell’azione o semplicemente per maggiore comodità. precisa Perego. La fase automatizzata, fanno notare da Amazon, riguarda del resto solo quel passaggio che, all’interno del processo tradizionale, vedeva i magazzinieri spostarsi alla ricerca degli scaffali. Per paradosso, con i robot si risolverà il problema, di cui ogni tanto si legge, delle corse dei dipendenti per rispettare i ritmi di lavoro? «È una leggenda. Non è vero. Per questo qualsiasi giornalista voglia in Italia è invitato a verificare di persona, anche senza preavviso», replica Perego. Con la logistica di nuova generazione, invece, «serviranno più tecnici e meno magazzinieri puri in futuro» commenta invece il direttore operation Uk di Amazon che nel 2011 ha lanciato le attività di Amazon in Italia. «Allora movimentammo un milione di unità in un anno. Nel 2016 , con il picco, un milione di unità in un solo giorno».
PEREGO (AMAZON OPERATION) «Nel 2011 movimentato un milione di pezzi all’anno, oggi uno al giorno: con le nuove linee servono più tecnici e meno operai