Il Sole 24 Ore

Aumento di 70 euro e più flessibili­tà

Siglato il contratto che prevede un pacchetto di 104 ore “flessibili” per gli 80mila addetti L’aumento sui minimi sarà di 70 euro mensili a regime nel 2019

- Cristina Casadei

pSe c’è un tema dominante nell’ultimo contratto dei calzaturie­ri - firmato l’altra notte a Milano da Assocalzat­urifici e Filctem, Femca e Uiltec - questo è certamente la flessibili­tà. Sono molteplici le novità contrattua­li che lo evidenzian­o, ma tra queste ne vanno ricordate innanzitut­to tre. La prima riguarda il fatto che questo rinnovo interviene sull’orario di lavoro con la possibilit­à per le imprese di incrementa­re fino a 104 le ore prestate oltre all’orario settimanal­e e da recuperare con riposi compensati­vi nei periodi di minore attività (in passato erano 96). La seconda interessa i contratti perché le aziende avranno la possibilit­à di incrementa­re l’organico fino al 30% medio annuo con contratti a tempo determinat­o per gestire i periodi di picco senza compromett­ere l’efficienza gestionale. Infine la terza prevede l’incremento al 12% della percentual­e di possibile ricorso al part-time, una soluzione con cui le parti hanno inteso dare una risposta concreta ad un tema di carattere sociale e, nel contempo, organizzat­ivo per le imprese.

Si tratta di una flessibili­tà finalizzat­a a rendere più forti le imprese sui mercati e anche per questo, siglato il contratto, il presidente di Assocalzat­urifici, Annarita Pilot- ti, parla di «un primo passo verso una stagione di relazioni industrial­i in cui il tema della competitiv­ità delle nostre imprese, soprattutt­o di quelle medie e piccole, sia assolutame­nte e sempre più baricentri­co. Ci aspettano sfide importanti e la condivisio­ne delle maggiori criticità, come quella della limitata fruizione della cassa integrazio­ne, devono essere messe al centro della discussion­e con le organizzaz­ioni sindacali nei prossimi mesi».

A questo proposito la parte economica prevede un aumento medio a regime sui minimi di 70 euro al 2019 a cui vanno sommati importanti interventi sul welfare che si può considerar­e l’altro grande tema di questo contratto. Per la precisione, l’aumento sui minimi salariali di 70 euro sarà suddiviso in tre tranche: dal 1° aprile 2017, 25 euro, dal 1° aprile 2018, 25 euro e dal 1° aprile 2019, 20 euro. Il pacchetto welfare aggiunge altri 20 euro che portano l’aumento a 90. I 20 euro sono suddivisi tra i 12 a carico delle imprese (di cui 8 euro dal 1° gennaio 2019 e 4 euro dal 1° settembre 2019) per l’istituzion­e del Fondo integrativ­o sanitario di settore e ulteriori 8 per l’incremento dello 0,5%, a partire dal 1 gennaio 2019, per il Fondo pensionist­ico com- plementare “Previmoda”, sempre a totale carico delle imprese. Per chiudere la parte economica, in tutte le imprese che non fanno contrattaz­ione di 2° livello, verrà riconosciu­to un elemento di garanzia retributiv­a di 200 euro dal 2017, 250 dal 2018 e 300 dal 2019.

Anche in questo contratto, commentano i segretari nazionali, Stefania Pomante per la Filctem-Cgil, Mario Siviero per la Femca-Cisl, Riccardo Marcelli per la Uiltec-Uil «abbiamo superato numerose difficoltà, soprattutt­o in tema di salario, trovando una soluzione condivisa tra le parti e ripristina­ndo quel clima di buone relazioni industrial­i solido e partecipat­ivo che ha contraddis­tinto il settore in tutti questi anni». Ora, aggiungono i tre sindacalis­ti «il reddito di migliaia di lavoratric­i e lavoratori delle calzature e il loro welfare contrattua­le è salvaguard­ato, dopo anni di crisi che lo aveva falcidiato».

IL PACCHETTO WELFARE Istituito il fondo sanitario integrativ­o di settore a cui le imprese verseranno 12 euro, mentre aumenta dello 0,5% il contributo per Previmoda

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