Aumento di 70 euro e più flessibilità
Siglato il contratto che prevede un pacchetto di 104 ore “flessibili” per gli 80mila addetti L’aumento sui minimi sarà di 70 euro mensili a regime nel 2019
pSe c’è un tema dominante nell’ultimo contratto dei calzaturieri - firmato l’altra notte a Milano da Assocalzaturifici e Filctem, Femca e Uiltec - questo è certamente la flessibilità. Sono molteplici le novità contrattuali che lo evidenziano, ma tra queste ne vanno ricordate innanzitutto tre. La prima riguarda il fatto che questo rinnovo interviene sull’orario di lavoro con la possibilità per le imprese di incrementare fino a 104 le ore prestate oltre all’orario settimanale e da recuperare con riposi compensativi nei periodi di minore attività (in passato erano 96). La seconda interessa i contratti perché le aziende avranno la possibilità di incrementare l’organico fino al 30% medio annuo con contratti a tempo determinato per gestire i periodi di picco senza compromettere l’efficienza gestionale. Infine la terza prevede l’incremento al 12% della percentuale di possibile ricorso al part-time, una soluzione con cui le parti hanno inteso dare una risposta concreta ad un tema di carattere sociale e, nel contempo, organizzativo per le imprese.
Si tratta di una flessibilità finalizzata a rendere più forti le imprese sui mercati e anche per questo, siglato il contratto, il presidente di Assocalzaturifici, Annarita Pilot- ti, parla di «un primo passo verso una stagione di relazioni industriali in cui il tema della competitività delle nostre imprese, soprattutto di quelle medie e piccole, sia assolutamente e sempre più baricentrico. Ci aspettano sfide importanti e la condivisione delle maggiori criticità, come quella della limitata fruizione della cassa integrazione, devono essere messe al centro della discussione con le organizzazioni sindacali nei prossimi mesi».
A questo proposito la parte economica prevede un aumento medio a regime sui minimi di 70 euro al 2019 a cui vanno sommati importanti interventi sul welfare che si può considerare l’altro grande tema di questo contratto. Per la precisione, l’aumento sui minimi salariali di 70 euro sarà suddiviso in tre tranche: dal 1° aprile 2017, 25 euro, dal 1° aprile 2018, 25 euro e dal 1° aprile 2019, 20 euro. Il pacchetto welfare aggiunge altri 20 euro che portano l’aumento a 90. I 20 euro sono suddivisi tra i 12 a carico delle imprese (di cui 8 euro dal 1° gennaio 2019 e 4 euro dal 1° settembre 2019) per l’istituzione del Fondo integrativo sanitario di settore e ulteriori 8 per l’incremento dello 0,5%, a partire dal 1 gennaio 2019, per il Fondo pensionistico com- plementare “Previmoda”, sempre a totale carico delle imprese. Per chiudere la parte economica, in tutte le imprese che non fanno contrattazione di 2° livello, verrà riconosciuto un elemento di garanzia retributiva di 200 euro dal 2017, 250 dal 2018 e 300 dal 2019.
Anche in questo contratto, commentano i segretari nazionali, Stefania Pomante per la Filctem-Cgil, Mario Siviero per la Femca-Cisl, Riccardo Marcelli per la Uiltec-Uil «abbiamo superato numerose difficoltà, soprattutto in tema di salario, trovando una soluzione condivisa tra le parti e ripristinando quel clima di buone relazioni industriali solido e partecipativo che ha contraddistinto il settore in tutti questi anni». Ora, aggiungono i tre sindacalisti «il reddito di migliaia di lavoratrici e lavoratori delle calzature e il loro welfare contrattuale è salvaguardato, dopo anni di crisi che lo aveva falcidiato».
IL PACCHETTO WELFARE Istituito il fondo sanitario integrativo di settore a cui le imprese verseranno 12 euro, mentre aumenta dello 0,5% il contributo per Previmoda