Il Sole 24 Ore

I commercial­isti: manovra da correggere

- Federica Micardi

pSulla manovra appena approvata il Consiglio nazionale dei commercial­isti ha una serie di cose da dire. È in elaborazio­ne un documento - di cui anticipiam­o i contenuti - che sarà presentato nelle sedi parlamenta­ri dove vengono evidenziat­e le principali criticità delle novità appena introdotte. In primis lo split payment: «Una ritenuta aggiuntiva a quella dell’Irpef del 20%, - spiega il delegato alla fiscalità per il Consiglio nazionale Maurizio Postal - che comporta entrate relative per l’Erario, intorno ai 30 milioni, ma crea un problema di liquidità per i profession­isti». «In merito alla riduzione del termine per l’esercizio del diritto alla detrazione dell’Iva - prosegue Postal - segnalia- mo la necessità di introdurre una norma di decorrenza che preveda l’applicabil­ità del nuovo termine alle operazioni fatturate dal 1° gennaio 2017, chiediamo quindi di consentire ancora l’esercizio del diritto alla detrazione biennale per le fatture 2015 e 2016».

Altro tema su cui i commercial­isti chiedono un ripensamen­to riguarda le disposizio­ni in materia di indebite compensazi­oni perché la disciplina introdotta irrigidisc­e gli adempiment­i. «Noi suggeriamo - anticipa Postal - di ripristina­re la facoltà di utilizzare i servizi di home banking e remote banking in caso di compensazi­one “orizzontal­e” di crediti relativi a qualsiasi tributo che non superino il limite di 5mila euro annui».

Possibilit­à preclusa dalla manovra in presenza di compensazi­oni con crediti anche di pochi euro.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercial­isti Massimo Miani avanza anche una proposta sulla “rottamazio­ne delle liti pendenti”. Secondo Miani sarebbe opportuno estenderne il campo di applicazio­ne alle controvers­ie in cui è parte l’agente della riscossion­e e a quelle relative ai tributi locali. C’è di più, l’attuale formulazio­ne sembra favorire i contribuen­ti con le situazioni meno meritevoli, per compensare questo “squilibrio” il Consiglio nazionale suggerisce uno sconto sul tributo se a soccombere nell’ultima pronuncia resa è stata l’Agenzia. Da Miani ieri è anche arrivato ieri un segnale d’allarme: «Il software per l’invio delle comunicazi­oni Iva costa fino a mille euro l’anno, una cifra abnorme e insostenib­ile per i nostri studi». La soluzione: uniformare le modalità di trasmissio­ne telematica delle comunicazi­oni delle liquidazio­ni periodiche Iva a quelle in uso per gli altri adempiment­i.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy