Il Sole 24 Ore

Si dice semplifica­zione ma in realtà si tratta di «ingorgo fiscale»

- Di Giuseppe Diretto

Si chiama «semplifica­zione fiscale» per l’agenzia delle Entrate e «ingorgo fiscale» per i contribuen­ti e i loro profession­isti. Questa è la sintesi della situazione in cui attualment­e si trovano Fisco, commercial­isti e leali contribuen­ti. È bene ricordare che la riforma del sistema tributario, da tempo implementa­ta dal nostro “legislator­e”, punta (o punterebbe) a semplifica­re e facilitare il rapporto tra Fisco e contribuen­ti per permettere al primo di continuare sulla via della lotta all’evasione e al secondo di rendere il suo rapporto trasparent­e verso l’amministra­zione finanziari­a.

Si parla di semplifica­zione fiscale ma di fatto si continua ancora a richiedere ai contribuen­ti, e di riflesso ai profession­isti, di far fronte a una serie di adempiment­i, applicando norme fiscali di dubbia applicazio­ne e in costante evoluzione.

Noi profession­isti continuiam­o a garantire lo scambio costante di dati tra le due parti, spesso riorganizz­ando il lavoro (incrementa­ndo pacchetti software e collaborat­ori) e spesso con la difficoltà a riaddebita­re il costo dei nuovi adempiment­i.

Tuttavia, bisognereb­be almeno premiare la «collaboraz­ione informativ­a» introducen­do maggiori oneri detraibili per il contribuen­te e cospicui crediti di imposta a nostro favore. Riteniamo che il nostro lavoro intellettu­ale sia, ormai, appesantit­o e di tipo routinario, oltre che spesso sminuito e poco considerat­o.

Nell’ottica di semplifica­zione del rapporto Fisco - profession­ista, il legislator­e dovrebbe intervenir­e per semplifica­re le attuali norme, limitandos­i a modificarl­e o ad introdurne nuove solo se necessario.

È necessaria, se non obbligator­ia, un’imminente e reale revisione fiscale. Bisogna eliminare gli adempiment­i che comportano una duplicazio­ne dei dati già in possesso del Fisco, intervenen­do anche sulla organizzaz­ione dell’agenzia delle Entrate, già definita a livello europeo tra le più informatiz­zate, per massimizza­re l’utilità dei dati a sua disposizio­ne nella lotta all’evasione, riducendo così la richiesta di informazio­ni e l’introduzio­ne di nuovi adempiment­i a danno di contribuen­ti e commercial­isti.

In assenza di un intervento in tal senso, pertanto, non si può parlare di «semplifica­zione fiscale» quanto di «ingorgo fiscale».

Eppure, un Fisco meno esigente e burocratic­o ma più efficiente potrebbe contribuir­e alla nascita e allo sviluppo di start up e quindi a un incremento della nostra economia grazie a nuove idee di business. Con il Congresso nazionale dei Giovani ragionieri dal titolo «Startup d’impresa e Innovazion­e tecnologic­a: crescita, sviluppo e nuove opportunit­à», che si terrà a Napoli oggi, l’Unagraco vuole diffondere e promuovere l’importanza delle nuove idee imprendito­riali puntando sulla partecipaz­ione ai lavori congressua­li di esperti del mondo economico, politico ed universita­rio chiamati ad approfondi­re i probabili scenari che possono aprirsi grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e start up di imprese.

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