Prezzi, balzo a sorpresa: inflazione +1,8% in aprile
Costo della vita in risalita dell’1,9% nell’Eurozona
Effetto Pasqua e ponte del 25 aprile sull’inflazione: ad aprile +0,3% mensile e +1,8% annuo (+1,4% a marzo), crescita massima da febbraio 2013. Stesso tasso (1,8%) per il carrello della spesa. I prezzi risalgono anche nella Ue: +1,9%.
pSono numeri da guardare “in trasparenza”: il balzo dell’inflazione di Eurolandia all’1,9% dall’1,5% di marzo e dal 2% di febbraio, e quello dell’inflazione italiana all’1,8% dall’1,4% di marzo e dall’1,6% di febbraio hanno un valore segnaletico limitato. Non a caso la Banca centrale europea, che ha previsto l’attuale volatilità di questi indicatori, ha precisato di voler “guardare attraverso” queste cifre nel momento in cui definisce la propria politica monetaria.
Sarebbe sbagliato, infatti, pensare che l’inflazione europea e quella italiana siano ormai vicine del 2%: è l’indice, ma non la generalità dei prezzi, che si muove a velocità poco lontane dall’obiettivo Bce. L’andamento dei prezzi è ancora fortemente disturbato dal rialzo – a partire da livelli relativamente bassi – del costo dei carburanti e dell’energia, e dal rincaro degli alimentari dopo le cattive condizioni meteorologiche dell’inverno. Ha inoltre pesato –e i dati italiani, più dettagliati di quelli di Eurostat, lo confermano ampiamente – il fatto che la Pasqua sia capitata quest’anno ad aprile e l’anno scorso a marzo. Nel confronto annuale alcune tariffe, come quelle dei trasporti, degli alberghi e dei servizi turistici in particolare, sono risultate lente il mese scorso e bruscamente accelerate ad aprile. In ogni caso, si tratta di una variazione dei prezzi relativi – di alcuni prezzi rispetto agli altri – e non di un aumento generalizzato di tutti i prezzi. Per i consumatori il fenomeno può essere altrettanto fastidioso, ma si tratta di qualcosa di profondamente diverso dall’inflazione e ha quindi un significato a volte persino opposto per la politica monetaria.
Il dettaglio dei prezzi può chiarire cosa stia accadendo. Dietro l’inflazione complessiva di Eurolandia si nasconde un balzo dell’inflazione dei servizi, salita dall’1% all’1,8%. È molto, ed effettivamente occorrerà comunque verificare, in futuro, quanta parte di questa accelerazione sia davvero legata al solo effetto “calendario”. I prezzi dei prodotti industriali non energetici, invece, continuano a muoversi a una velocità decisamente lenta: +0,3%, dallo 0,2% di marzo. L’andamento dei servizi ha spinto l’inflazione core – che esclude energia e alimentari, voci volatili e poco controllabili dalla politica monetaria – all’1,2% dallo 0,7%, mentre l’energia (+7,5%, dal +7,4% di marzo) e gli alimentari non trattati (+2,2% dal +3,1%) hanno spinto l’indice complessivo.
Questi andamenti sono anche più evidenti in Italia, dove l’inflazione armonizzata Uem – quella che conta per Eurostat – è peraltro balzata al 2% dall’1,4%. La Pasqua, segnala l’Istat, è caduta nelle vicinanze del ponte del 25 aprile e molte tariffe sono aumentate bruscamente. Il dettaglio dell’indice nazionale dei prezzi al consumo, più articolato di quello armonizzato, mostra un forte aumento dei beni energetici regolamentati (+5,7% dal -1,2% di marzo) e dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+5,5% dal +2,5%). Il trasporto aereo passeggeri ha segnato per esempio un aumento del 36,9%, dal +9,4% di marzo, mentre quello marittimo ha visto i prezzi crescere del 43,1%, dal 29,9% di marzo. Nel nostro paese si è però assistito a un’accelerazione dell’indice armonizzato sui beni industriali non energetici, che dalla crescita zero di marzo si è allineata al +0,3% annuo dell’intera area euro. Un segnale non forte né decisivo, che però occorrerà seguire nei prossimi mesi.
Cosa accadrà in futuro? La Banca centrale europea è stata chiara: questi dati sono volatili e si assisterà presto a una stabilizzazione dell’inflazione complessiva e dell’inflazione core. «Secondo noi l’inflazione (di Eurolandia, ndr) dovrebbe calare nei prossimi due mesi – spiega Fabio Balboni di Hsbc - raggiungendo un minimo a giugno, prima di rafforzarsi leggermente nella seconda metà dell’anno. Anche l’inflazione core dovrebbe scendere a maggio e poi risalire lentamente e raggiungere a fine 2016 l’1,2% annuo». «Crediamo che il rialzo di aprile dell’inflazione core – aggiunge Fabio Fois di Barclays – non rappresenti un’accelerazione del modesto trend di recupero dell’inflazione registrato dall’inflazione sottostante quest’anno»: le previsioni di Barclays sono di un +1% quest'anno e di un +1,2% l'anno prossimo.
NEL DETTAGLIO L’andamento dei servizi ha spinto l’inflazione core che esclude energia e alimentari, voci volatili e poco controllabili dalla politica monetaria
IN FUTURO La Banca centrale europea è stata chiara: questi dati sono instabili e si assisterà presto a una stabilizzazione dell’inflazione complessiva