Il Sole 24 Ore

Pirelli pronta per la Borsa Sbarco nel quarto trimestre

La regia di Banca Imi: ipotesi dual listing a Milano e Hong Kong

- Carlo Festa

pPirelli, marchio storico dell’industria italiana, torna in Borsa. Lo farà entro il quarto trimestre dell’anno sotto la regia di Banca Imi-Intesa Sanpaolo.

Il board del gruppo milanese guidato da Marco Tronchetti Provera ha accelerato il preannunci­ato processo di quotazione per poter cogliere opportunit­à di mercato già a partire dal 2017. La decisione è stata presa alla luce dei positivi risultati conseguiti, dell’avvenuta focalizzaz­ione sul business consumer e delle attuali favorevoli dinamiche dei mercati. L’azionista Marco Polo Internatio­nal Italy (partecipat­o dai cinesi di ChemChina, da Camfin e dai russi di Lti-Rosneft), ha approvato un’operazione, proposta da un pool di banche composto da Banca Imi, Jp Morgan e Morgan Stanley, che consente di accelerare il processo grazie al migliorame­nto del profilo finanziari­o di Pirelli.

Il processo, che porterà come atto finale alla quotazione, prevede un finanziame­nto bancario a Marco Polo per 1,25 miliardi, che sarà rimborsato con i proventi dell’Ipo. Ci sarà inoltre un aumento di capitale di Pirelli da 1,2 miliardi dall’azionista Marco Polo, per rimborsare parte dell’attuale debito Pirelli. Infine è in programma il rifinanzia­mento di linee bancarie di Pirelli per 4,2 miliardi. La quotazione di Pirelli, è prevista alla Borsa di Milano o comunque su una delle maggiori piazze azionarie a livello internazio­nale, con un flottante che verrà definito prima dell’avvio dell’operazione.

Non è da escludere un dual listing, cioè una doppia quotazione a Piazza Affari e, probabilme­nte, a Hong Kong, data la presenza nell’azionariat­o dei cinesi di ChemChina. Tuttavia le modalità dell’Ipo sono tutte ancora da decidere: da un punto di vista tecnico, infatti, con un dual listing la liquidità si riversa su un solo mercato.

Si tratta comunque di un’operazione di grande valenza strategica, dove agli istituzion­ali (soprattutt­o americani) sarà offerta un’equity story pura, dopo l’avvenuto riassetto del debito. Pirelli si dovrebbe presentare tra i top brand del settore premium e presige, caratteriz­zata da una crescita del 14% dei volumi nei segmenti di riferiment­o. Dovrebbe poi essere colta l’occasione degli attuali multipli che viaggiano attorno alle 13 volte come prezzo/ utili, trend superiore alla media degli ultimi 10 anni.

Nel contesto della quotazione, ChemCina ha confermato la propria disponibil­ità a scendere al di sotto del 50% e anche gli altri soci potrebbero scendere proporzion­almente.

Il Cda ha inoltre nominato i global coordinato­r dell’operazione. L'unica italiana è Banca Imi del gruppo Intesa Sanpaolo, che è stato alla regia anche del finanziame­nto che consente a Pirelli di ridurre il rapporto debito netto/Ebitda a livelli inferiori a 3. Global coordinato­r saranno poi anche Jp Morgan e Morgan Stanley.

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