Pirelli pronta per la Borsa Sbarco nel quarto trimestre
La regia di Banca Imi: ipotesi dual listing a Milano e Hong Kong
pPirelli, marchio storico dell’industria italiana, torna in Borsa. Lo farà entro il quarto trimestre dell’anno sotto la regia di Banca Imi-Intesa Sanpaolo.
Il board del gruppo milanese guidato da Marco Tronchetti Provera ha accelerato il preannunciato processo di quotazione per poter cogliere opportunità di mercato già a partire dal 2017. La decisione è stata presa alla luce dei positivi risultati conseguiti, dell’avvenuta focalizzazione sul business consumer e delle attuali favorevoli dinamiche dei mercati. L’azionista Marco Polo International Italy (partecipato dai cinesi di ChemChina, da Camfin e dai russi di Lti-Rosneft), ha approvato un’operazione, proposta da un pool di banche composto da Banca Imi, Jp Morgan e Morgan Stanley, che consente di accelerare il processo grazie al miglioramento del profilo finanziario di Pirelli.
Il processo, che porterà come atto finale alla quotazione, prevede un finanziamento bancario a Marco Polo per 1,25 miliardi, che sarà rimborsato con i proventi dell’Ipo. Ci sarà inoltre un aumento di capitale di Pirelli da 1,2 miliardi dall’azionista Marco Polo, per rimborsare parte dell’attuale debito Pirelli. Infine è in programma il rifinanziamento di linee bancarie di Pirelli per 4,2 miliardi. La quotazione di Pirelli, è prevista alla Borsa di Milano o comunque su una delle maggiori piazze azionarie a livello internazionale, con un flottante che verrà definito prima dell’avvio dell’operazione.
Non è da escludere un dual listing, cioè una doppia quotazione a Piazza Affari e, probabilmente, a Hong Kong, data la presenza nell’azionariato dei cinesi di ChemChina. Tuttavia le modalità dell’Ipo sono tutte ancora da decidere: da un punto di vista tecnico, infatti, con un dual listing la liquidità si riversa su un solo mercato.
Si tratta comunque di un’operazione di grande valenza strategica, dove agli istituzionali (soprattutto americani) sarà offerta un’equity story pura, dopo l’avvenuto riassetto del debito. Pirelli si dovrebbe presentare tra i top brand del settore premium e presige, caratterizzata da una crescita del 14% dei volumi nei segmenti di riferimento. Dovrebbe poi essere colta l’occasione degli attuali multipli che viaggiano attorno alle 13 volte come prezzo/ utili, trend superiore alla media degli ultimi 10 anni.
Nel contesto della quotazione, ChemCina ha confermato la propria disponibilità a scendere al di sotto del 50% e anche gli altri soci potrebbero scendere proporzionalmente.
Il Cda ha inoltre nominato i global coordinator dell’operazione. L'unica italiana è Banca Imi del gruppo Intesa Sanpaolo, che è stato alla regia anche del finanziamento che consente a Pirelli di ridurre il rapporto debito netto/Ebitda a livelli inferiori a 3. Global coordinator saranno poi anche Jp Morgan e Morgan Stanley.