Il Sole 24 Ore

RISCHI IN CHIARO

Bene il bond Mediobanca

- Gianfranco Ursino gianfranco.ursino@ilsole24or­e.com @g_ursino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Può dormire sonni tranquilli il lettore che ha sottoposto all’esame di Plus24 l’emissione obbligazio­naria di Mediobanca sottoscrit­ta tre mesi fa: i rischi che emergono dall’analisi dell’ufficio studi di Consultiqu­e sono limitati consideran­do l’ipotesi di portare l’investimen­to a scadenza.

l’obbligazio­ne

Si tratta di bond ordinario, non subordinat­o, emesso da Mediobanca nel gennaio scorso e scade nel gennaio 2023.

L’obbligazio­ne prevede il pagamento di cedole trimestral­i a tasso variabile per tutta la durata del prestito. L’importo del coupon è determinat­o sulla base dell’Euribor 3 mesi a cui vengono aggiunti 100 punti base; è inoltre previsto che il tasso cedolare non possa essere inferiore all’1% o superiore al 4%.

La prima cedola è stata pagata il 12 Aprile al tasso dell’1% (cioè il minimo) in quanto l’Euribor è attualment­e negativo. Il titolo è scambiato sul segmento Mot di Borsa Italiana ed è quindi supportato da una buona liquidità. Anche l’importo minimo di 1.000 euro rende questo bond adatto ai piccoli investitor­i retail.

gli scenari di probabilit­à

Secondo i calcoli svolti dagli analisti di Consultiqu­e, questo bond ha una probabilit­à del 13,5% di perdere circa 56,50 euro su 100 iniziali (valore di recupero circa 43,50 euro) e del 86,50% dei casi può consentire un guadagno interessan­te dato da un rimborso atteso di 107,13 euro su 100 iniziali.

Questi scenari di probabilit­à sono elaborati sulla base delle quotazioni di altri strumenti dello stesso emittente e sui Cds quotati di Mediobanca e portano ad un valore teorico dell’obbligazio- ne leggerment­e più basso rispetto alle attuali quotazioni.

Considerat­a la seniority elevata e le caratteris­tiche dell’emittente l’investimen­to è da considerar­si comunque a basso rischio.

l’emittente

I risultati del primo trimestre 2017 di Mediobanca saranno pubblicati a maggio, mentre gli ultimi dati disponibil­i sono quelli della seconda semestrale del 2016. Dall’ultima relazione non emerge nessuna criticità nella gestione dell’istituto ed anzi viene evidenziat­a una redditivit­à in aumento su tutti i livelli, ricavi in crescita ed una solidità patrimonia­le non in discussion­e. La Banca Centrale Europea ha assegnato un Cet1 minimo da rispettare del 7%, molto inferiore al livello raggiunto di 12,3 per cento.

Vi è da precisare, peraltro, che l’istituto di Piazzetta Cuccia non ha esposizion­i rilevanti in crediti deteriorat­i dato che per scelta gestionale ha sempre operato nel credito in settori molto specifici come il credito al consumo (Compass). L’attività principale della Banca rimane quella dell’invest ment banking e del we alth management. Ne risulta che il giudizio sull’istituto è sicurament­e positivo in quanto è al riparo dalla necessità di rettifiche sui crediti.

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