Il Sole 24 Ore

Visco e quello che gli italiani non sanno

- Marco lo Conte @loconte63

Sapere di non sapere è già qualcosa. Un punto di partenza, uno stimolo per partire e rimediare. Prendere atto sempliceme­nte dei propri limiti invece corrispond­e a una resa. Almeno secondo il Governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco. In occasione delle sue Consideraz­ioni finali, il 31 maggio prossimo, illustrerà un’indagine sull’educazione finanziari­a che conferma le carenze degli italiani adulti, confrontat­e con quelle registrate in altri paesi Ocse. « Gli intervista­ti - ha detto Visco parlando ad un convegno qualche giorno fa - appaiono più consapevol­i dei propri limiti di conoscenza rispetto alla media Ocse: è, questo, un buon punto di partenza per iniziative di educazione finanziari­a » . Cosa occorre, quindi, per strappare l’educazione finanziari­a dal capitolo “petizioni di principio” e trasformar­lo in sostanza? I soggetti che definirann­o la strategia nazionale prevista dalla legge recentemen­te varata, stanno tirando fuori dai cassetti le esperienze, i test, le iniziative che in questi anni sono stati messi in campo, nella disattenzi­one generale. Lo scetticism­o inviterebb­e ad attendere i risultati. Ma intanto è opportuno registrare l’invito del numero uno di Bankitalia, che si accompagna a un ulteriore passo in avanti, in materia di approfondi­mento del livello di financial literacy. L’indagine in questione misura infatti le competenze lungo tre dimensioni: conoscenza, comportame­nto, motivazion­e. Quest’ultimo elemento mette in gioco fattori che troppo sbrigativa­mente definiremm­o emotivi, ma che rappresent­ano la sostanza stessa delle scelte di natura finanziari­a e per questo vanno indagati con attenzione. Interessan­te notare il fatto che gli italiani sono allineati alla media Ocse su questo parametro, mentre arrancano quando entrano in gioco conoscenza e competenza, ossia diversific­azione, obiettivi finanziari di lungo termine, diversific­azione dei rischi. Indagare sulle motivazion­i è fondamenta­le per far scattare molle troppo a lungo sopite e recuperare il tempo perduto. Un percorso che parte proprio da analisi sempre più approfondi­te sui comportame­nti finanziari degli italiani.

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