Francia: passa la «paura», listini sprint
Dopo l’affermazione al primo turno di Macron adesso si guarda al ballottaggio
Settimana euforica per i listini azionari sull’onda dell’esito del primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Il candidato centrista, Macron, si è imposto con oltre due punti di vantaggio rispetto a Le Pen: si è quindi concretizzato uno degli scenari più favorevoli ai mercati azionari. Alla vigilia infatti gli operatori temevano un rischio ballottaggio tra i due candidati anti-sistema e questo avrebbe seriamente compromesso il futuro dell’euro. Tutto questo non è accaduto e il mercato ha salutato l’esito non scontato con massicci acquisti sugli assset più rischiosi.
L’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni giovedì (giorno di chiusura di Plus24) con un progresso del 4,3% su base settimanale. Milano ha svettato grazie ai forti acquisti sulle banche. Per Francoforte il progresso è stato del 3,2%. L’indice EuroStoxx ha toccato il massimo dall’aprile 2015 mentre lo Stoxx 600 ha fatto segnare il massimo dall’agosto 2015. A Wall Street l’indice S& P 500 ha messo a segno un incremento dell’ 1,5% con il Nasdaq Composite salito per la prima volta nella storia sopra i 6.000 punti. Negli Stati Uniti c’era molta attesa per l’annunciata riforma fiscale promessa da Trump: le tasse sulle imprese scenderanno al 15%, ma prima di festeggiare gli operatori attendono che la proposta ottenga l’avallo del Congresso.
La settimana alle spalle ha registrato anche un euro spumeggiante, con un guadagno di oltre due figure per effetto del voto francese. La moneta unica si è portata a ridosso di 1,10 sul dollaro per poi ripiegare anche sull’onda dell’atteggiamento molto accomodante da parte della Bce confermato nel meeting di giovedì scorso. La debolezza del dollaro ha impattato positivamente sulle Borse emergenti con l’indice Msci Emerging Market in grande spolvero.
Ora i riflettori sono tutti puntati sul ballottaggio del 7 maggio: i sondaggi, che al primo turno hanno sostanzialmente azzeccato l’esito elettorale, prevedono che il centrista Macron possa diventare presidente della Francia con oltre il 60% dei consensi.