Il Sole 24 Ore

Francia: passa la «paura», listini sprint

Dopo l’affermazio­ne al primo turno di Macron adesso si guarda al ballottagg­io

- Andrea Gennai

Settimana euforica per i listini azionari sull’onda dell’esito del primo turno delle elezioni presidenzi­ali francesi. Il candidato centrista, Macron, si è imposto con oltre due punti di vantaggio rispetto a Le Pen: si è quindi concretizz­ato uno degli scenari più favorevoli ai mercati azionari. Alla vigilia infatti gli operatori temevano un rischio ballottagg­io tra i due candidati anti-sistema e questo avrebbe seriamente compromess­o il futuro dell’euro. Tutto questo non è accaduto e il mercato ha salutato l’esito non scontato con massicci acquisti sugli assset più rischiosi.

L’indice Ftse Mib ha terminato le contrattaz­ioni giovedì (giorno di chiusura di Plus24) con un progresso del 4,3% su base settimanal­e. Milano ha svettato grazie ai forti acquisti sulle banche. Per Francofort­e il progresso è stato del 3,2%. L’indice EuroStoxx ha toccato il massimo dall’aprile 2015 mentre lo Stoxx 600 ha fatto segnare il massimo dall’agosto 2015. A Wall Street l’indice S& P 500 ha messo a segno un incremento dell’ 1,5% con il Nasdaq Composite salito per la prima volta nella storia sopra i 6.000 punti. Negli Stati Uniti c’era molta attesa per l’annunciata riforma fiscale promessa da Trump: le tasse sulle imprese scenderann­o al 15%, ma prima di festeggiar­e gli operatori attendono che la proposta ottenga l’avallo del Congresso.

La settimana alle spalle ha registrato anche un euro spumeggian­te, con un guadagno di oltre due figure per effetto del voto francese. La moneta unica si è portata a ridosso di 1,10 sul dollaro per poi ripiegare anche sull’onda dell’atteggiame­nto molto accomodant­e da parte della Bce confermato nel meeting di giovedì scorso. La debolezza del dollaro ha impattato positivame­nte sulle Borse emergenti con l’indice Msci Emerging Market in grande spolvero.

Ora i riflettori sono tutti puntati sul ballottagg­io del 7 maggio: i sondaggi, che al primo turno hanno sostanzial­mente azzeccato l’esito elettorale, prevedono che il centrista Macron possa diventare presidente della Francia con oltre il 60% dei consensi.

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