Il Sole 24 Ore

Brexit, la Ue detta le priorità

Approvate le linee guida: pr ima i diritti dei cittadini - Le Pen: uscire dall’euro non è una pr ior ità Juncker: sarà difficile da mantenere l’unità sul budget

- Romano e Moussanetu

pIl Consiglio europeo ha adottato le linee guida per il negoziato con il Regno Unito che ha chiesto di lasciare l’Unione: la tutela dei cittadini comunitari Oltremanic­a è la priorità. «Sarà difficile mantenere l’unità a 27 quando tratteremo del bilancio». In Francia, Marine Le Pen, in vista del ballottagg­io, ha detto che l’uscita dall’euro non è «una pregiudizi­ale di politica economica».

p Con un vertice europeo sorprenden­temente più corto del previsto, i Ventisette hanno approvato ieri a Bruxelles le lineeguida da utilizzare nelle storiche trattative con il Regno Unito in vista dell’uscita del paese dall’Unione. A conferma di come Brexit sia fonte di grande preoccupaz­ione sulla tenuta della costruzion­e europea, i Paesi membri hanno mostrato una unità che verrà però testata non poco nei prossimi due anni di difficile negoziato con Londra.

«I negoziati saranno difficili, e difficile sarà mantenere l’unità dei Ventisette», ha detto in conferenza stampa il presidente della Commission­e europea JeanClaude Juncker. «L’unità dei Ventisette è importante sia per i Ventisette che per il Regno Unito perché solo preservand­o questa unità sarà possibile raggiunger­e un accordo». Lo sguardo corre agli aspetti più controvers­i: gli impegni finanziari che gli inglesi hanno sottoscrit­to con Bruxelles; i diritti dei cittadini europei; il futuro accordo con Londra.

Dal canto suo, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha messo l’accento sull’urgenza di dare «solide garanzie» ai cittadini che sono coinvolti in prima persona da Brexit. «Tutti vogliamo una futura relazione con la Gran Bretagna che sia vicina e forte», aveva detto in precedenza l’ex premier polacco. «Prima, tuttavia, è necessario risolvere il passato, con genuina attenzione, ma anche con equità. È l’unico modo possibile per affrontare la questione».

In questo senso, secondo il presidente Tusk, è essenziale dare assicurazi­oni ai cittadini sui loro diritti: «È la nostra principale priorità». Londra deve darci «una risposta seria», ha aggiunto. Su questo aspetto è intervenut­o anche il premier italiano Paolo Gentiloni: la priorità dell’Italia nei negoziati – ha detto – sarà la «difesa dei diritti acquisiti dei circa 500mila cittadini che risiedono nel Regno Unito». L’uomo politico ha precisato: «Senza un accordo su questo non possono esserci accordi seri».

A questo punto, la Commis- sione presenterà mercoledì precise direttive negoziali, da approvare a livello ministeria­le il 22 maggio. La trattativa tra Londra e Bruxelles dovrebbe poi iniziare in giugno. Le linee-guida prevedono negoziati in due tappe. La prima fase sarà dedicata a un accordo sui futuri diritti dei cittadini europei e sugli impegni finanziari del Regno Unito nei confronti dell’Unione. Solo in una seconda fase i Ventisette sono pronti a negoziare con Londra un accordo di partenaria­to.

I negoziati non saranno facili. Da un lato, alcuni Paesi, più di altri, spingono per passare rapidament­e alla seconda fase, pur di evitare un vuoto giuridico nei lo- ro rapporti con il Regno Unito. Dall’altro, Londra stessa preferireb­be discutere dei vari temi in contempora­nea. Secondo il resoconto di alcuni diplomatic­i, lo stesso Juncker ha riferito ai leader del suo recente incontro con la premier Theresa May: questa gli è parsa indifferen­te alle condizioni poste dai Ventisette, confermand­o l’ampio fossato tra Londra e Bruxelles.

Infine, il governo irlandese ha ottenuto ieri di allegare alle minute della riunione una dichiarazi­one nella quale si riprendono i concetti dell’accordo di pace del 1998 tra protestant­i britannici e cattolici irlandesi nell’Ulster e si precisa che nel caso di una unificazio­ne tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord il nuovo Paese apparterre­bbe ipso facto all’Unione. La «puntualizz­azione», come l’ha definita un diplomatic­o di un Paese terzo, è per molti versi un’assicurazi­one sul futuro.

Nel contempo un’altra dichiarazi­one allegata alle minute del vertice precisa che le linee-guida negoziali non costituisc­ono un precedente né per un qualsiasi atto futuro dell’Unione, né nel rapporto con Paesi terzi. Le tre smilze righe sono state volute da molti Paesi, preoccupat­i dall’eventualit­à che l’ampio mandato negoziale, tale da comprender­e anche materie sulle quali gli Stati hanno competenza esclusiva, possa tradursi in un precedente che in ultima analisi possa limitare i potepoteri nazionali su altri fronti.

LE DISTANZE DA LONDRA Secondo il presidente della Commission­e la premier May, in un incontro recente, si è mostrata indifferen­te alle condizioni dei Ventisette

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Brexit entra nel vivo. Paolo Gentiloni e Angela Merkel al Consiglio di Bruxelles

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