Ong migranti e inchieste: scontro Alfano-Orlando
Orlando: «Quando era agli Interni si è distratto?» - Botta e risposta Grasso-Di Maio Gentiloni: polemiche dannose - «Ong preziose, il Pm vada avanti»
pAngelino Alfano prende le distanze da Minniti e Orlando sul caso Ong: «Io do cento per cento di ragione al procuratore Zuccaro, ha posto una questione vera». A differenza dei colleghi di governo all’Interno e alla Giustizia, il titolare degli Esteri sostiene senza eccezioni il capo della procura di Catania. Anzi, dice Alfano, «spero che siano alcune, e non una sola, le procure che lavorano su que- sto». Ribatte Orlando: «C’è da chiedersi perché non se n’è accorto quando faceva il ministro degli Interni. Probabilmente è una distrazione di Alfano». Controreplica del responsabile della Farnesina: «Non cercavo la polemica col collega Orlando evidentemente in campagna elettorale. È lui che è assente da via Arenula». L’ex premier Matteo Renzi dichiara: «Noi siamo costantemente dalla parte della legalità. La nostra solidarietà va ai giudici, anche al procuratore di Catania». Da Bruxelles il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, afferma che «se ci sono da parte della magistratura delle informazioni attendibili e credibili, non sarà certo il governo a contrastarle. Ma distinguiamo questo dal fatto che per noi l’attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta». E a palazzo Chigi le dichiarazioni di Alfano non hanno fatto piacere per nulla. «Le polemiche pubbliche come quelle di queste ore danneggiano il Paese» ha detto il premier rientrando da Bruxelles. Lo scontro politico, infatti, è diventato velenoso. «Alfano e Orlando, Grasso e Boldrini, Renzi e Gentiloni, tutti complici e tutti saranno denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» annuncia Matteo Salvini (Lega). «Perché la politica sta attaccando Zuccaro? Forse perché sta indagando sul Cara di Mineo? Il serbatoio di voti dei partiti siciliani e non solo» rileva il vicepresidente della Camera M5S Luigi Di Maio. Poi rincara la dose: «Il Governo ha iniziato una crociata contro il procuratore Zuccaro e ha chiesto di farsi spalleggiare dai Presidenti delle Camere che dovrebbero essere due cariche al di sopra delle parti. Da queste persone non accetto lezioncine». Attacca Grasso: «Caro Luigi, sei giovane, ma faresti bene a ricordarti che a tutte le età si può e deve imparare. Hai già dimostrato più volte di avere grosse lacune in storia, geografia e diritto: qualche lezione ti sarebbe utile». Controreplica Di Maio: «Caro Grasso, io non smetto mai di imparare nella vita, ma dal suo partito che prendeva soldi dal business degli immigrati non ho proprio nulla da apprendere. Anni e anni di magistratura eppure le è sfuggito». Fa notare invece Roberto Calderoli (Lega), vicepresidente del Senato: «Nell’ultima settimana, da quando sono divampate le polemiche mediatiche e politiche sull’attività di servizio taxi delle navi Ong, le ondate di sbarchi di immigrati dalla Libia alle coste italiane stranamente, e improvvisamente, sono cessate. Siamo passati da migliaia di arrivi al giorno a poche decine: un semplice caso?». Il tema sarà affrontato la prossima settimana al Copasir, il comitato parlamentare di controllo sull’intelligence. Se il procuratore di Catania ha in mano documenti di intelligence estere - austriaca e olandese - comprovanti l’ipotesi di collegamenti tra alcune ong e gli scafisti, non può utilizzarle. Ma il comitato presieduto da Giacomo Stucchi (Lega) può indagare sugli aspetti finora ignoti e a questo punto decisivi per il rilievo politico emerso. Verificare, per esempio, se i nostri servizi di informazione e sicurezza abbiano avuto contatti, a loro volta, con Zuccaro: occorrerà decidere se sentire prima lui o i vertici dell’intelligence. Se c’è stata o meno una condivisione dei nostri apparati di quelle informazioni sui migranti con i colleghi esteri. In generale, se il Dis (dipartimento informazioni e sicurezza) guidato da Alessandro Pansa, l’Aisi (servizio interno) diretto da Mario Parente e l’Aise (Servizio estero) al comando di Alberto Manenti abbiano osservato il fenomeno sempre più in crescita delle ong a soccorso dei migranti. Anche su questa prospettiva non mancano i veleni. Il quotidiano inglese Guardian ha ritirato fuori una vecchia storia - già smentita in pieno - di miliziani Isis che con false generalità sono sbarcati con i migranti sui barconi in Italia. Il rischio che nella polemica entri un presunto - e indimostrato - rischio terrorismo non è affatto campato in aria.
IL RUOLO DELL’INTELLIGENCE Il Copasir è stato convocato la prossima settimana: saranno valutati il flusso delle informazioni dei servizi esteri e il ruolo degli apparati italiani