Corsia privilegiata Inps ai consulenti del lavoro
Tempi di risposta più brevi per chi usa il cassetto previdenziale
I consulenti del lavoro che utilizzeranno il cassetto previdenziale dell’Inps potranno contare su un miglioramento dei tempi e della qualità della risposta degli operatori, sulla possibilità di identificare l’operatore stesso e, soprattutto, su tempi di risposta più precisi, ancorché variabili in base all’oggetto del quesito.
Sono, queste, alcune delle prin- cipali novità annunciate ieri a Napoli dal responsabile della nuova Direzione centrale servizi dell’Istituto, Antonio Pone, durante la giornata conclusiva del 9° Congresso nazionale dei consulenti del lavoro. Il dirigente ha spiegato che l’obiettivo della nuova struttura è quello di creare una maggiore interazione fra le direzioni centrali dell’Inps e i consulenti del lavoro, con l’obiettivo di colmare la distanza attualmente esi- stente tra i fruitori del servizio e i soggetti gestori dei processi decisionali. «L’istituto - ha riconosciuto Pone - negli ultimi anni ha avuto un rapporto difficile e conflittuale con i consulenti e questo è un male per tutti, a partire dai clienti assistiti. Per porre rimedio, la strada è quella di rapportarsi con tutte le direzioni portando il punto di vista dell’utente: la strategia è quella di organizzare dei focus group con i consulenti in cui affrontare le criticità che ci verranno poste».
E visto che le prime criticità segnalate hanno riguardato principalmente la gestione del cassetto previdenziale, dopo che l’introduzione di Uniemens e la telematizzazione hanno reso più complessa l’attività dei professionisti, l’Istituto è intervenuto con alcune significative novità. La prima riguarda i tempi di risposta dei contatti attivati, con la previsione di un indicatore differenziato a seconda della tipologia dell’oggetto e del quesito svolto: i tempi di risposta degli operatori delle sedi territoriali – ha spiegato Pone - avranno riflessi anche sul loro livello retributivo, ma peserà anche la qualità della risposta fornita per evitare che la previsione di verifica comporti pressione solo sulla dimensione della tempestività. Su questo fronte saranno effettuati controlli a campione con la segnalazione di eventuali risposte non conformi alle attese.
Un’altra novità significativa sarà quella di consentire l’identificazione dell’operatore che ha prodotto la risposta sul cassetto previdenziale grazie a un numero di codice associato a singolo funzionario. È previsto, poi, il monitoraggio della cosiddetta “saturazione” dell’agenda appuntamenti, ossia del motivo per cui non è possibile prendere appuntamenti nei tempi disponibili dell’agenda (30 giorni). Sempre per accelerare i tempi sarà valorizzata economicamente anche la capacità dell’operatore di chiudere il contratto prima che abbia luogo l’incontro vero e proprio, chiudendo la problematica in anticipo con risparmio di tempo sia per il consulente interessato, sia per gli uffici della sede.