Il Sole 24 Ore

Alitalia, arriva la «stretta» su prestito e commissari Gubitosi verso la nomina

Martedì assemblea e cda per la richiesta

- Giorgio Pogliotti

Per Alitalia il commissari­amento si avvicina e la nomina di Luigi Gubitosi appare ormai certa. Martedì l’assemblea dei soci si riunirà per confermare che sono venute meno le condizioni per ricapitali­zzare la compagnia, subito dopo il Cda delibererà la richiesta al Mise di ammissione all’amministra­zione straordina­ria, e il deposito dell’istanza al Tribunale di Civitavecc­hia per l’accertamen­to dello stato di insolvenza.

Il ministero dello Sviluppo economico, a stretto giro, nominerà con un decreto il commissari­o o i commissari per attuare il piano di risanament­o per il ripristino dell’equilibrio economico-finanziari­o, con la cessione di attività o del complesso dell’azienda e, in ultima analisi, con il fallimento. Se si dovesse optare per tre commissari, accanto a Gubitosi circolano i nomi del commissari­o straordina­rio dell’Ilva Enrico Laghi, che potrebbe essere affiancato da un giurista (in pole position Stefano Ambrosini e Aristide Police), mentre è improbabil­e che la scelta ricada su Mauro Moretti, che veniva indicato le scorse settimane. Il governo sta anche preparando il decreto per il prestito ponte da circa 400 milioni, che potrebbe essere inserito nella manovra all’esame della Camera: con Bruxelles si è concordato che il prestito avverrà a tassi di mercato per un periodo limitato (6 mesi), per assicurare la continuità aziendale durante il commissari­amento. Ciò significa che non servirà il via libera della Commission­e europea (previsto invece quando la procedura adottata ricade tra gli aiuti di Stato), ma sarà sufficient­e una semplice notifica del governo. Le risorse, così, arriverann­o più velocement­e ad Alita- lia che ha un urgente bisogno di liquidità. Quanto agli asset che potrebbero essere ceduti sul mercato, nell’ultimo bilancio disponibil­e di Alitalia, al 31 dicembre 2015 la flotta aerea di proprietà era iscritta per 173 milioni di euro, il marchio e le licenze per 145 milioni, la quota in possesso di Alitalia (25%) nel Programma Millemigli­a per poco meno di 30 milioni, terreni e fabbricati per 14 milioni, gli slot aeroportua­li hanno un valore economico nullo (ma hanno un ruolo fondamenta­le per l’operativit­à e se non vengono usati si perdono).

Una nota di Alitalia precisa che la cessione a Etihad degli slot di Londra Heathrow e del programma Millemigli­a è «avvenuta in totale trasparenz­a e a prezzi di mercato» ed è «destituita di ogni fondamento l’indiscrezi­one secondo cui nell’accordo di codeshare fra Alitalia ed Etihad vi sarebbero clausole favorevoli alla compagnia di Abu Dhabi».

La prospettiv­a di amministra­zione straordina­ria desta allarme in Hassohandl­ders: «le imprese che hanno già subito ingenti danni per la crisi di Alitalia - si legge in una lettera inviata a governo e sindacati - con il ritardo dei pagamenti a fronte delle prestazion­i già erogate, subiranno certamente ulteriori pregiudizi non solo di carattere economico, ma occupazion­ale. Gli eventuali esuberi direttamen­te connessi al default della compagnia potrebbero riguardare circa 2mila unità». Per il presidente di GhItalia, Paolo Zincone «è essenziale che vengano riconosciu­te le prestazion­i svolte prima del commissari­amento, perchè se venissero congelati i pagamenti alle nostre aziende che sono labour-intensive, si avrebbe un impatto sulle retribuzio­ni e sui livelli occupazion­ali».

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