Il Sole 24 Ore

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a vita ci insegna che cos’è fatica. In maniera tanto sapiente quanto ampiamente condivisa, Confucio affermava che, chi decide di andare per un sentiero che porta in cima a una montagna, non vi può pervenire senza passare per vie difficili e scoscese. Allo stesso modo, non si può vivere in assenza di sforzo e fatica. Il termine fatica indica un lavoro fisico o mentale che stanca, appunto, perché comporta uno sforzo. Per Seneca c’è una fatica utile e una inutile: persone che si affaticano per cose che non valgono nulla e persone che perseguono fini nobili e si sforzano per ottenerli. La fatica di una madre o di un papà che crescono un figlio; quella dell’atleta che si allena; del contadino che lavora la terra, sono solo alcuni esempi che ci insegnano cos’è la fatica, quella necessaria per vivere bene. Anche la virtù, aggiungeva Confucio, costa molti sforzi e fatiche. Non si nasce virtuosi; lo si diventa orientando, disponendo e sempre perfeziona­ndo se stessi a compiere il bene, anche assieme agli altri. Amare costa fatica, ma anche perdonare, educare, imparare, lavorare. Costa fatica fare spazio dentro di sé a fatti, incontri, situazioni a volte imprevisti e/o difficili da accettare. Ogni passaggio della vita include la fatica di crescere, di cambiare, di trasformar­e il proprio modo di pensare. La fatica insegna il valore delle cose: più la meta è

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